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Friday, November 19, 2010

Cari amici, non ho molto tempo per scrivere ed ultimamente non ne ho nemmeno l'ispirazione. Sto attraversando un brutto periodo di depressione, non conclamata ma silente che si ripresenta a giorni alterni, quasi fossi una bipolare. Ma io sono sempre stata così: una giornata di sole mi ridà la carica e se le persone che frequento o che sono obbligata a frequentare non mi ricaricano, il mio animo reagisce ugualmente; ma nelle giornate di pioggia o di nebbia, le vibrazioni negative agiscono anche su di me.
E' così che mi ritrovo a sentire il mio cervello assente e me ne accorgo quando devo guidare: arrivo a destinazione senza aver memorizzato il percorso, come se ci fosse un pilota automatico. So che questo non è bene, ma è quello che mi sta accadendo in questi ultimi giorni.
Passo i pomeriggi quasi in catalessi, dormirei sempre e nonostante tutte le cose da fare in casa, mi guardo attorno e non trovo la forza di muovermi.
Questo non va assolutamente bene.
Ma mi risolleverò, non c'è dubbio.
Per il momento, accettate questo sfogo, ma dò a voi un consiglio che è principalmente per me stessa: non lasciate mai che qualcuno spenga la vostra luce.

Thursday, October 28, 2010

DEDICATO A TUTTI COLORO CHE HO AMATO E CHE MI HANNO AMATO E CHE ORA VIVONO NELL'IMMENSITA'

Notiziola: oggi sono 33 anni di matrimonio ...
Ma non scrivo per questo.
Fra qualche giorno sarà la ricorrenza in ricordo dei defunti ed allora trascrivo qualche pensiero non mio; si tratta di un cartoncino che teneva in tasca mio suocero. Non so dove lo avesse preso, chi glielo avesse dato. Lo teneva nel portafoglio. Ormai è un po' consunto, qualche parola è mancante. Ma da quando morì anche mio suocero, dopo solo 7 mesi da mia suocera, lo tengo nel mio portafoglio ed ogni tanto lo rileggo. Mi auguro possa servire a qualcuno:
" Se mi ami non piangeresti .... se potessi vedere e sentire ciò che io sento e vedo in questo orizzonte senza fine e in questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti se mi ami!
Sono ormai assorbito dall'incanto di Dio, dalle sue espressioni di sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole e meschine al confronto! Mi è rimasto l'affetto per te, una tenerezza che non hai mai conosciuto! Ci siamo amati e conosciuti nel tempo; ma tutto era allora così fugace e limitato! Io vivo nella serena e gioiosa attesa del tuo arrivo fra noi; tu pensami così: nelle tue battaglie pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, e dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più puro e più intenso, alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore! Non piangere più se veramente mi ami!" (G. Perico S.J.)
Ora che lo rileggo e trascrivo, mi torna in mente la luce che io vidi durante l'arresto cardiaco avuto alla nascita di Sarah; ricordo il sogno in cui mia suocera diceva che attendeva l'arrivo di mio suocero, dopo circa vent'anni dalla morte di entrambi (successivamente li ho sognati insieme, pronti per l'ennesimo viaggio, con le valige sul letto ...)
Chi crede nell'Immensità che tutto riunisce, non deve temere le morti, non deve piangere la partenza dei propri cari ma attendere fiduciosamente nuovi inizi ....

Friday, October 08, 2010

BIBLIO DAYS- PRESENTAZIONE DE "IL CANTO DEL BISONTE BIANCO"

Durante una delle serate dedicate agli autori per i giorni delle biblioteche della provincia di Reggio Emilia, il 15 Ottobre 2010, alle ore 21, presso la Biblioteca del Comune di Gattatico (RE) si terrà anche la presentazione de "Il Canto del Bisonte Bianco", racconto di Liliana Zampella edito dall'associazione Artès.

Di seguito la presentazione del libro e il programma della serata.


Il libro

“Il Canto del Bisonte Bianco”


Questo racconto si svolge nell’era contemporanea, ma ci porterà alla fine del 1800.

La protagonista, infatti, attraverso quello spazio temporale rappresentato dai sogni rivive l’epopea degli Indiani d’America e della loro deportazione regolamentata dagli Stati Confederati dal 1830 con l’Indian Removal Act.

La storia ci farà rivivere i maggiori avvenimenti della guerra di resistenza indiana con i capi più rappresentativi e quindi sapremo qualcosa di più sulla vita di Toro Seduto e Cavallo Pazzo.

Occorrerà pazienza per scoprire, attraverso sedute d’ipnosi della protagonista, il perché, il dove, il quando ed il come furono combattuti gli Indiani d’America per ottenere terreni per i coloni immigrati, terreni che non avrebbero potuto essere venduti né acquistati da alcuno perché “non si può vendere la terra su cui l’uomo cammina, non si può vendere la propria Madre”.

“Quando scrivo un racconto”, ci spiega l’autrice, “gli episodi mi appaiono come scene. Per questo in particolare, cinque anni fa ebbi l’immagine di quello che è diventato l’antefatto, la prima pagina.

Quando ho completato i primi tre volumi de “L’Archiatra”, la scena mi è riapparsa e, piano piano, si è sviluppata l’intera vicenda di cui non conoscevo assolutamente il finale.

Scrivo così, d’istinto, mi siedo davanti al computer, rileggo quello che ho scritto e procedo; non scrivo mai la parola fine, al termine della storia.

Infatti, per me un racconto non finisce mai o, per meglio dire, potrebbe avere finali differenti: questo deve essere lo scopo della lettura, a mio parere; far procedere il lettore sul filo della storia, fargli immaginare i protagonisti e la scena in modo da farli diventare suoi e poi dargli l’opportunità di pensare che la storia prosegua o abbia un percorso differente.

Inoltre, in questa narrazione non c’è la parola fine poiché la protagonista, attraverso un cross-over, si ritroverà nel quarto volume de “L’Archiatra”, completato da poco ed in attesa di edizione; avrà, infine, altre avventure che ho già iniziato a scrivere e quindi potremo conoscere ulteriormente la sua vita e la sua attività di antropologa.”

Note Biografiche

Liliana Zampella

Nasce a Parma il 29 maggio 1955; a dieci anni inizia a scrivere su un piccolo diario di pelle rossa con lucchetto e da quel momento le si apre un nuovo mondo. Ama, tra le protagoniste di Piccole Donne, Jo di cui sente di essere una potenziale reincarnazione; vivace, amante del palcoscenico (il cui battesimo avviene all’età di tre anni), solo dopo anni, però, prende sul serio la sua scrittura. Nel 1994 scrive, infatti, un piccolo racconto autobiografico intitolato Il Cerchio che stampa in proprio ad uso della sua numerosa famiglia ma ormai il salto è fatto. ScrivePrisma, raccolta di otto racconti di storie di donne; poi Con i loro occhi, raccolta di racconti sul rapporto tra animali e bambini. Nel 2003, in occasione della guerra in Iraq scrive Il re di tutti edito da MEF nel 2005, racconto a cinque voci; nel 2006 pubblica con MEF L’Archiatra – l’altra vita di Nostradamus; con Boopen ha pubblicatoL’Archiatra – vol. II e L’Archiatra – vol. III. Il quarto volume della saga è in attesa di pubblicazione. Nel 2010 ha pubblicato Il Canto del Bisonte Bianco. Il suo blog èhttp://lilianazampella.blogspot.com.


Venerdi 15 ottobre ore 21

alla Biblioteca del Comune di Gattatico (RE):

-La nostra biblioteca ieri, oggi e domani

Storia, ricordi, dati e prospettive della nostra biblioteca

-Utenti Scrittori : -LilianaZampella presenta il suo romanzo “Il Canto del Bisonte bianco” .

- Lettura di poesie di Aliosha De Pari



Artès, associazione di promozione sociale

Via XXV Aprile, 10 - 42043 Praticello di Gattatico (RE)
C.F. 91147400351
e-mail: associazione_artes@yahoo.it
Tel. 0522678993

Presentazione de "Il canto del Bisonte Bianco" di Liliana Zampella - Parma, 9 Ottobre 2010

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L’Associazione Artès, in collaborazione con l’associazione 360°, è lieta di presentare presso la Galleria Ground’s Art, a Parma, “Il canto del Bisonte Bianco”, racconto di Liliana Zampella.

L’autrice leggerà alcuni brani tratti dal libro Sabato 9 Ottobre 2010 alle ore 17,00.Seguirà un buffet.

L’evento si inserisce all’interno del “II° Salon de la Chouette”, la mostra collettiva degli artisti di Artès, già inaugurata il giorno 2 Ottobre 2010, che sarà visitabile presso la Galleria Ground’s Art fino al 17 Ottobre tutti i giorni, dalle 17,00 alle 19,00 (entrata libera).

Il libro

“Il Canto del Bisonte Bianco”

Questo racconto si svolge nell’era contemporanea, ma ci porterà alla fine del 1800.

La protagonista, infatti, attraverso quello spazio temporale rappresentato dai sogni rivive l’epopea degli Indiani d’America e della loro deportazione regolamentata dagli Stati Confederati dal 1830 con l’Indian Removal Act.

La storia ci farà rivivere i maggiori avvenimenti della guerra di resistenza indiana con i capi più rappresentativi e quindi sapremo qualcosa di più sulla vita di Toro Seduto e Cavallo Pazzo.

Occorrerà pazienza per scoprire, attraverso sedute d’ipnosi della protagonista, il perché, il dove, il quando ed il come furono combattuti gli Indiani d’America per ottenere terreni per i coloni immigrati, terreni che non avrebbero potuto essere venduti né acquistati da alcuno perché “non si può vendere la terra su cui l’uomo cammina, non si può vendere la propria Madre”.

“Quando scrivo un racconto”, ci spiega l’autrice, “gli episodi mi appaiono come scene. Per questo in particolare, cinque anni fa ebbi l’immagine di quello che è diventato l’antefatto, la prima pagina.

Quando ho completato i primi tre volumi de “L’Archiatra”, la scena mi è riapparsa e, piano piano, si è sviluppata l’intera vicenda di cui non conoscevo assolutamente il finale.

Scrivo così, d’istinto, mi siedo davanti al computer, rileggo quello che ho scritto e procedo; non scrivo mai la parola fine, al termine della storia.

Infatti, per me un racconto non finisce mai o, per meglio dire, potrebbe avere finali differenti: questo deve essere lo scopo della lettura, a mio parere; far procedere il lettore sul filo della storia, fargli immaginare i protagonisti e la scena in modo da farli diventare suoi e poi dargli l’opportunità di pensare che la storia prosegua o abbia un percorso differente.

Inoltre, in questa narrazione non c’è la parola fine poiché la protagonista, attraverso un cross-over, si ritroverà nel quarto volume de “L’Archiatra”, completato da poco ed in attesa di edizione; avrà, infine, altre avventure che ho già iniziato a scrivere e quindi potremo conoscere ulteriormente la sua vita e la sua attività di antropologa.”

Note Biografiche

Liliana Zampella

Nasce a Parma il 29 maggio 1955; a dieci anni inizia a scrivere su un piccolo diario di pelle rossa con lucchetto e da quel momento le si apre un nuovo mondo. Ama, tra le protagoniste di Piccole Donne, Jo di cui sente di essere una potenziale reincarnazione; vivace, amante del palcoscenico (il cui battesimo avviene all’età di tre anni), solo dopo anni, però, prende sul serio la sua scrittura. Nel 1994 scrive, infatti, un piccolo racconto autobiografico intitolato Il Cerchio che stampa in proprio ad uso della sua numerosa famiglia ma ormai il salto è fatto. Scrive Prisma, raccolta di otto racconti di storie di donne; poi Con i loro occhi, raccolta di racconti sul rapporto tra animali e bambini. Nel 2003, in occasione della guerra in Iraq scrive Il re di tutti edito da MEF nel 2005, racconto a cinque voci; nel 2006 pubblica con MEF L’Archiatra – l’altra vita di Nostradamus; con Boopen ha pubblicatoL’Archiatra – vol. II e L’Archiatra – vol. III. Il quarto volume della saga è in attesa di pubblicazione. Nel 2010 ha pubblicato Il Canto del Bisonte Bianco. Il suo blog èhttp://lilianazampella.blogspot.com.


“Il Canto del Bisonte Bianco”

di Liliana Zampella

L’autrice leggerà alcuni brani tratti dal racconto

Sabato 9 Ottobre 2010 alle ore 17,00

presso

Galleria Ground’s Art

Via Nazario Sauro, 5 (cortile interno)

Parma

Seguirà un buffet


Per maggiori informazioni:

associazione_artes@yahoo.it

0522678993

“II° SALON DE LA CHOUETTE”


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L’Associazione Artès, in collaborazione con l’associazione 360°, è lieta di presentare presso la Galleria Ground’s Art, a Parma, il “II° Salon de la Chouette”, la mostra collettiva degli artisti di Artès.

L’esposizione – la cui inaugurazione si terrà Sabato 2 Ottobre 2010 alle ore 18,00 - sarà visibile fino al 17 Ottobre.

L’esposizione

La mostra presenta per il secondo anno consecutivo alcune opere realizzate dagli artisti dell’associazione di promozione sociale “Artès”, la cui attività è dedicata all’arte esoterica e spirituale.

Durante il percorso si potranno incontrare stili e tecniche artistiche differenti, ma comunque tutte opere riguardanti il mondo interiore di ogni autore.

La prima sezione dedicata alle arti visive, quella specificatamente esoterica, è costituita dalle immagini di Arthea (Elena Frasca Odorizzi) e di Andrea Armati.

Arthea, la nostra artista senese dedita alla realizzazione di opere disegnate a mano e poi rielaborate attraverso sistemi digitali, espone alcune allegorie alchemiche piene di simboli legati all’Ars Regia quali gli alambicchi, il Rebis (l’androgino mistico, simbolo dell’unione di maschile e femminile), le fasi della Trasmutazione ecc., ma anche raffigurazioni legate all’Astrologia, ai Tarocchi rivisti in chiave alchemica e orientale, alla labirintica Biblioteca di Babele di Borges e al magico mondo della musica sacra egizia, al tintinnio dei sistri che accompagnavano gli antichi Misteri Isiaci.

Andrea Armati, invece, ci propone – sempre attraverso la sua personale tecnica di disegno a mano libera a china a nera – un mondo legato ai luoghi misteriosi della sua città, Perugia, come le sue antiche porte ricche di riferimenti all’antico mondo etrusco con la sua magia, i suoi miti e il suo mondo infero, oltre a richiami alle lame dei Tarocchi, alla sua personale rivisitazione della storia delle stimmate di S.Francesco in chiave pagana e ad una forma personale di divinazione.

Nella sezione simbolista incontriamo invece la pittura di Donadella Casolari e le fotografie digitali di Gianluca e Sarah Bernini.

Donadella Casolari presenta un viaggio pittorico nel suo mondo interiore, nelle connessioni profonde dell’Io. Dipinti dai colori forti e vivaci ci fanno entrare in contatto con il rapporto che lega i due emisferi cerebrali al mondo del sentire, la nostra parte più umana e quella più spirituale, due entità che diventano una. L’artista ci fa viaggiare in un universo complesso, costituito da diverse dimensioni, in cui l’uno si scinde in due per poi tornare uno, un tema questo che Donadella riprende spesso anche rappresentando la coppia perfetta, il maschile e il femminile che si fondono insieme. Ed è tutto un rincorrere un nuovo modo di vedere e vivere la realtà, un risveglio spirituale che avviene attraverso la ghiandola pineale e nuove forme-pensiero che ci fanno andare oltre i nostri limiti e le nostre paure. Un cambiamento, un attraversamento di un portale che ci apre la strada verso un’evoluzione a tutti i livelli e che ci dà la forza di superare ogni avversità. Dopo l’uragano giunge quindi una nuova luce, un diverso ordine interiore a livello personale e planetario. Un vero e proprio messaggio di speranza.

Gianluca Bernini, fotografo, presenta qui alcune immagini scattate nell’estate 2010 presso il Chiostro del Paradiso del Duomo di Amalfi (opera del 1266-1268) in cui le architetture d’ispirazione islamica si lanciano in giochi di geometrie verso l’alto, aspirando al cielo e al Divino.

Anche Sarah Bernini espone alcune fotografie scattate nell’estate 2010 ma realizzate presso il Parco dei Mostri di Bomarzo (opera del XVI° secolo che si trova in provincia di Viterbo), in cui testi ed immagini dialogano riportando riferimenti ad antiche divinità pagane nascoste nel verde di questo Sacro Bosco.

Arrivando alla sezione dedicata alla poesia, Fulvia Gazzei presenta nuovi versi scritti di recente che riportano al suo mondo personale, al suo sentire interiore quotidiano, inseriti in una cornice grafica a cura di Sarah Bernini; mentre, per quanto riguarda la narrativa, Liliana Zampella presenta in mostra il racconto “Il canto del Bisonte Bianco” stampato quest’anno, un testo che parla di rebirthing e quindi del ricordo – da parte della protagonista - di una vita precedente vissuta al tempo dei Nativi Americani.

La mostra è a cura di Sarah Bernini, presidente dell’associazione “Artès”.

Note Biografiche

Andrea Armati

Nasce ad Assisi il 17 agosto 1986. Da sempre appassionato di folklore e magia popolare, i suoi studi incrociati sulla stregoneria medievale e sulle fonti francescane l’hanno portato alla pubblicazione nel 2007 de Lo stregone di Assisi – il volto negato di San Francesco, dettagliato saggio storico sui risvolti pagani della predicazione di Francesco d’Assisi, condotto sui manoscritti giudiziari della Chiesa del XIII° secolo e con sopralluoghi negli eremi francescani, dove si riscontrano numerosi casi di alberi cultuati e venerati come reliquie perché legati alla memoria leggendaria del santo umbro. I suoi ultimi approfondimenti sono pubblicati mese per mese nel blog ufficiale del libro, http://lostregonediassisi.blogspot.com, lavoro dal quale nel 2009 è nato il seguito del libro, “Le Stimmate dello Sciamano”. Sempre nel 2009 ha costituito le Edizioni Eleusi (www.eleusiedizioni.it, http://eleusiedizioni.blogspot.com) per promuovere saggi storici underground e artisti talentuosi legati al mondo dell’esoterismo e del paranormale. Lavora come grafico e pittore al progetto Umbria Magica, a cui è legato il sito di animazione http://www.umbriamagica.com (l’autore lo definisce un cartoon gotico). Dalle tavole realizzate finora, che proiettano il pubblico informatico alla scoperta degli angoli nascosti e pagani della sua regione, l’autore vorrebbe realizzare un mediometraggio d’animazione sfruttando la tecnologia Flash.

Elena Frasca Odorizzi

Elena Frasca Odorizzi, alias Arthea, è nata a Firenze il 30/08/1969, ma da sempre vive e lavora a Siena. Elena è Illustratrice, Pittrice e Grafica. Trae la sua ispirazione dai suoi stessi interessi, ovvero l’esoterismo, i simboli, la mitologia e l’archeologia. Vive e lavora con il suo compagno Francesco, con il quale divide tutto, anche l’essere vegetariani e animalisti. Firma i suoi lavori con l’animale che più la rappresenta: un’ape industriosa. Il suo sito è: www.artificisambrosia.it

Donadella Casolari

Dice di sé: “Sono nata a Prignano S/Secchia il 22 ottobre 1949, in campagna. Da emigrante ho conseguito in città il diploma di Ragioneria, ho fatto sempre l’impiegata, dapprima con passione, poi con tanta noia. Ho amato sempre l’arte, istintivamente, senza mai documentarmi a fondo, ma guardando e ascoltando la mia emozione. Avevo sperimentato il disegno a scuola, con scarso risultato, mai avrei immaginato di dipingere. Poi, da un semplice esercizio di riflessione, in una serata di yoga, l’amore folle per la pittura; sono consapevole di mancare dal punto di vista tecnico, ma ho mille idee da portare sulla tela, lo farò ad ogni costo. Sono attratta da concetti cosmici, questo grande momento che la terra, e noi con lei, stiamo vivendo mi affascina tantissimo, ho di esso una visione positiva, molto positiva, mi piacerebbe dirlo; non ho ascoltatori, beh non importa, io non mollo!! Ho partecipato a diverse collettive con il Circolo ” Il muraglione”, credo che sia meglio elencare le mie prossime…Artès e altre di cui darò più avanti notizia. Per adesso segnalo solo questo link: http://www.lavalledelvento.net/Donadella.html”

L’artista ha anche un suo blog personale in cui espone le proprie opere: http://lellacasolari.blogspot.com/

Gianluca Bernini
Nasce a Parma il 16.11.1954, lavora presso un istituto bancario d’interesse nazionale nella sede cittadina, ma sin da ragazzo si occupa di tecnica fotografica con stampa in B/N e a colori. E’ stato responsabile del “Foto Video Club Comit” dal 1985 al 2005, gestendone la sala espositiva, organizzando mostre personali e collettive. Ha prestato la sua opera per molti anni a diversi studi grafici e fotografici cittadini. Come fotoamatore ha partecipato a numerosi concorsi – locali e nazionali – riportando significativi successi e segnalazioni; ha collaborato e tuttora collabora con circoli, associazioni culturali ed enti pubblici. Molte immagini sono state pubblicate ed ha partecipato a mostre collettive e personali; ha insegnato fotografia presso circoli di diversa estrazione e nel 1991 ha organizzato un corso di fotografia per gli allievi dei 5 anni di un istituto tecnico cittadino con esercitazioni di ripresa all’aperto ed in studio, sviluppo, stampa e storia della fotografia.

Sarah Bernini

Nasce a Parma il 26 settembre 1981. Dopo essersi diplomata con 100/100 presso l’Istituto d’Arte “P.Toschi” di Parma in Rilievo e Catalogazione dei Beni Culturali, prosegue gli studi, prima seguendo un corso post-diploma di un anno presso ENAIP di Parma per operatori dei Beni Culturali, poi iscrivendosi alla facoltà di Lettere e Filosofia di Parma, al corso “Arte, spettacolo, immagine multimediale”(classe XXIII). Nel frattempo, svolge diversi lavori e collabora con diverse riviste (Il Mese Spettacoli di Parma, Imprenditori di Reggio Emilia e Comuneproduce della Val D’Enza, Zerosette di Parma) e siti, trattando argomenti culturali. Si divide tra studio universitario, pittura, fotografia, artigianato, oltre a collaborare con associazioni e attività di stampo culturale con lavori di grafica e fotografia. Iscritta all’Archivio Giovani Artisti di Parma, ha partecipato a diverse mostre, personali e collettive, in Parma e provincia così come in altre città (Modena, Roma). Di recente ha curato la pubblicazione di un libro autoprodotto (“Bambini e bambine la storia è finita – una storia di molti come la vita”) scritto da Federica Lanna - giovane scrittrice modenese - per cui ha realizzato le illustrazioni e curato la grafica e l’impaginazione; inoltre, ha curato la grafica di tre libri di Liliana Zampella, “L’Archiatra” vol. II e III e “Il canto del Bisonte Bianco” (Boopen Editore). E’ co-autrice del libro “Upui. L’Arte della strega” edito da Eleusi Edizioni e curatrice del libro “Voci Pagane – vol. I” edito dall’associazione Artès. Cura anche la grafica e l’impaginazione della rivista che ha fondato, Labrys – registrata nell’aprile 2006 presso il Tribunale di Reggio Emilia - riguardante archeologia, antropologia, mitologia, simbologia, esoterismo, antiche e nuove spiritualità (www.rivistalabrys.it). E’ tra i fondatori e presidente dell’associazione di promozione sociale “Artès” (www.artesassociazione.org). Ha anche un sito in cui espone i propri lavori: www.sarahdeglispiriti.com.

Fulvia Gazzei

Dice di sé: “Sono nata a Siena il 16-06-1962 e vi ho risieduto fino al 1994, anno in cui mi sono “dovuta” trasferire a Gattatico (RE). Ho giocato a basket circa 14 anni, ho arbitrato sempre per la pallacanestro per molti anni. Ho iniziato il primo anno del corso di recitazione (durato tre anni) al piccolo teatro di Siena a 16 anni. Ho fatto parte di diverse compagnie teatrali locali: il Fiera Vecchia (compagnia nata dalla Facoltà di Lettere e Filosofia), Il Grappolo, fondata da uno dei componenti del Fiera Vecchia, Teatro il Costone. Ho tentato di fare qualcosa anche a Gattatico ma con poco seguito. Sono convinta che il Cabaret sarebbe il mio vestito teatrale. L’arte mi ha sempre attirata in ogni sua forma ma credo che in me più che un’artista vi sia dentro una mecenate senza portafoglio. Lo scrivere sotto forma di versi pseudo-poetici è nata spontaneamente nell’epoca in cui tutte le adolescenti tengono un diario. Ora più che scriverli, i versi li realizzo mentalmente … forse dovrei ricominciare a metterli su carta..”

Liliana Zampella

Nasce a Parma il 29 maggio 1955; a dieci anni inizia a scrivere su un piccolo diario di pelle rossa con lucchetto e da quel momento le si apre un nuovo mondo. Ama, tra le protagoniste di Piccole Donne, Jo di cui sente di essere una potenziale reincarnazione; vivace, amante del palcoscenico (il cui battesimo avviene all’età di tre anni), solo dopo anni, però, prende sul serio la sua scrittura. Nel 1994 scrive, infatti, un piccolo racconto autobiografico intitolato Il Cerchio che stampa in proprio ad uso della sua numerosa famiglia ma ormai il salto è fatto. Scrive Prisma, raccolta di otto racconti di storie di donne; poi Con i loro occhi, raccolta di racconti sul rapporto tra animali e bambini. Nel 2003, in occasione della guerra in Iraq scrive Il re di tutti edito da MEF nel 2005, racconto a cinque voci; nel 2006 pubblica con MEF L’Archiatra – l’altra vita di Nostradamus; con Boopen ha pubblicato L’Archiatra – vol. II e L’Archiatra – vol. III. Il quarto volume della saga è in attesa di pubblicazione. Nel 2010 ha pubblicato Il canto del Bisonte Bianco. Il suo blog è http://lilianazampella.blogspot.com.

“II° SALON DE LA CHOUETTE”

Mostra collettiva dell’associazione Artès


Inaugurazione:

Sabato 2 Ottobre 2010

Ore 18,00

Galleria Ground’s Art

Parma, Via Nazario Sauro 5 (cortile interno)

Aperta tutti i giorni, dal 2 al 17 Ottobre 2010, dalle 17,00 alle 19,00.

Entrata libera.


Per maggiori informazioni:

associazione_artes@yahoo.it

0522678993

Sunday, October 03, 2010

Cari amici di penna, ieri abbiamo fatto l'inaugurazione del II Salon de la Chouette in cui gli artisti di Artès espongono i loro lavori. Gli aggiornamenti li potete trovare sul sito di Artès. Sono esposte alcune copie de "Il Canto del Bisonte Bianco" che verrà presentato al pubblico il prossimo sabato 9/10/2010 in concomitanza con l'esposizione che durerà ancora fino al 17/10 presso la galleria 360° in via N. Sauro 5 a Parma.
Se volete incontrarmi, sapete dove trovarmi.
A presto, quindi.

Monday, August 30, 2010

Cari amici di penna, questa è un'estate che pare non voler finire mai.
Difficoltà di ogni genere, soprattutto psicologiche, mi hanno un po' tolto lo smalto.
Problemi, preoccupazioni e pensieri non mi permettono di vivere con serenità e non ho nemmeno molto tempo per scrivere.
Quando uso il pc, ormai è solo per pochi minuti, per condividere qualche appello animalista su fb e nemmeno per scrivere su questo blog ho tempo.
La famiglia dei pelosi è aumentata poichè la gattina bianca e nera libera a cui dò da mangiare, a maggio mi ha portato in garage i suoi 4 cuccioli. Solo uno è stato regalato ed ormai gli altri tre rimarranno da noi: hanno 4 mesi, ma in genere vengono presi quando sono un po' più piccoli e già arrivano nuove cucciolate a cui pensare ... quindi, Lancillotto, Merlino e Aradia sono ormai stabili da noi.
Problemi di salute sono insorti, miei, di mio marito e mia madre: ovviamente, nulla arriva da solo.
Sono riuscita, però, in pochi minuti a concludere "La Legge di Maat", ma siccome c'è già il quarto volume da stampare, questa nuova avventura di Costanza dovrà aspettare, probabilmente, prima di vedere la stampa.
Mi hanno fatto una proposta di edizione per il quarto volume, una casa editrice interessante che farebbe molte azioni promozionali, ma non posso affrontare i costi che mi chiedono in partecipazione.
Quindi, per il momento i miei lavori da scrittrice sono fermi all'angolo.
E la testa non è pronta per affrontarne uno nuovo.
Quindi, amici, rimanete in ascolto per nuovi aggiornamenti.
Unica novità: il 15 ottobre, presso la biblioteca di Praticello, in occasione dei B-Days, alle 21 ci sarà la presentazione de "Il Canto del Bisonte Bianco".
Chi passasse da quelle parti potrà partecipare alla serata sempre organizzata magnificamente dalla nostra bibliotecaria Mara.
A presto.

Sunday, June 06, 2010

Carissimi amici, vi voglio raccontare una storia.
Prendete una famiglia: padre, madre, figlio e figlia. Prendete che, a causa di varie vicissitudini, il padre finisca di vivere su questo piano terrestre. Prendete che il figlio e la figlia per aiutare la madre a sopportare il dolore, le prendano un cane, esattamente un beagle. Nonostante la tristezza, nonostante gli impegni di lavoro e l'impegno che dà l'amico a 4 zampe, la donna riesce ad instaurare un bellissimo rapporto con il suo beagle, fa amicizie con altri amici a due e 4 zampe e per due anni tutto procede. Ma ... una domenica di inizio estate, il figlio trentenne ha un incidente, a due passi da casa, con la moto e muore lasciando attonite le sue tre donne, madre, sorella e compagna con cui conviveva da un anno circa. Il dolore è tanto, nonostante tutto il paese faccia corona attorno a questo nucleo tutto femminile, compreso il beagle. La famiglia così rimasta si compatta, per una settimana si stringe nel dolore ... Ad una settimana esatta dall'accaduto, tutte e tre, anzi 4, comprendendo il beagle, si riaffacciano all'appuntamento con alcuni amici bipedi e quadrupedi e ... esprimono il loro impegno a prendere un altro amico a 4 zampe, per fare compagnia alla beagle - dicono - ma, soprattutto, alla madre che in definitiva è la persona che se ne occupa. Torna il sorriso su quei tre volti addolorati, torna la voglia di occuparsi della vita circostante e torna soprattutto la voglia di ripristinare una famiglia con un nuovo componente che non potrà mai sostituire chi ha lasciato il posto vuoto ma saprà ricordarlo riequilibrando la bilancia del dare/avere.
Il senso della vita è in tutto questo: diamo amore, ne riceviamo; riceviamo, in questa nostra vita, gioie e dolori.
L'importante è essere sempre e comunque pronti ad aprire il cuore a nuovi affetti, a nuove forme di amore, nel ricordo di chi ci ha lasciati.
Ecco, questo vi volevo raccontare e donarvi.
Onore a queste tre donne, tre sacerdotesse della vita.
A presto

Wednesday, May 26, 2010

Carissimi amici, non ho molto tempo da dedicare a questo blog ed è per questo che ho preferito lasciare il posto alle parole pronunciate piuttosto che scritte.
Gli spezzoni dei video fanno parte di tutto un video registrato da Sarah e che Sarah, con pazienza e dedizione, ha suddiviso e montato. Devo ringraziarla di cuore perchè ha avuto veramente tanta pazienza e bravura per accorpare in video comprensibili l'enorme mole della tetralogia e del "Canto".
Se volete altre mie notizie le trovate sul sito del "Progetto Koala" e su facebook.
Il mio saluto, amici, quindi, è sempre e comunque lo stesso: leggete, leggete, espandete i vostri orizzonti e le vostre menti, fate brillare la vostra scintilla sempre e comunque.
A presto.

Sunday, May 23, 2010

Presentazione de "Il Canto del Bisonte Bianco"

Presentazione del racconto "Il Canto del Bisonte Bianco".
Riprese e montaggio a cura di Sarah Bernini (www.sarahdeglispiriti.com)

Gli ultimi due video di presentazione de "L'Archiatra"

L'Archiatra - III° Volume



L'Archiatra - anticipazione del IV° volume

Wednesday, May 19, 2010

Presentazione de "L'Archiatra" - I° volume

Introduzione all'opera "L'Archiatra" di Liliana Zampella - Presentazione del I° volume.
Secondo di una serie di video dedicati alla saga.
Riprese e montaggio a cura di Sarah Bernini (www.sarahdeglispiriti.com)

Tuesday, May 18, 2010

L'Archiatra - Introduzione

Il primo di una serie di video dedicati all'opera.
Riprese e montaggio a cura di Sarah Bernini (www.sarahdeglispiriti.com)

Saturday, April 24, 2010

Carissimi amici, non ho molto tempo per scrivere questo blog, a causa delle troppe cose che si intrecciano continuamente nella vita.
Dal 12 di questo mese sto facendo un tirocinio presso un asilo nido per l'Albo delle Baby-sitter; la casa mi ruba sempre molto tempo, altre opportunità di lavoro si affacciano, sto continuando a studiare per il titolo di operatrice per l'infanzia e qualche volta mi siedo a scrivere "La Legge di Maat". Sono stati "liberati", nel frattempo, tutti i volumi de "L'Archiatra" (una copia per volume, ovviamente) ed "Il Canto del Bisonte Bianco". Chissà cosa ne è di loro, avviati alla scoperta del mondo .... speriamo che incontrino menti aperte e gentili.
E' stato aperto il sito del "Progetto Koala - strapazzami di kokkole" di cui sono protagonista. Se siete curiosi di sapere cosa ho in mente di fare, se volete essere aggiornati sulla mia attività di baby-sitter, se avete bimbi da 0 e oltre anni, vi suggerisco di andare a leggere. Lo trovate a questo indirizzo web: progettokoala.webs.com
Mi auguro di avere presto altre notizie. Mi trovate, ovviamente, anche su facebook dove condivido tanti appelli animalisti. Se avete l'anima anima-lista, se avete a cuore la vita dei nostri amici pelosi e la vita del nostro pianeta, potrete incontrarmi anche lì.
A presto e .... leggete, leggete e non fatevi incantare da falsi profeti.

Saturday, March 13, 2010

Cari amici, prossimamente verrà liberato anche "Il Canto del Bisonte Bianco" e chissà quali avventure intraprenderà. Autobus, tram, treno o chissà cosa altro!! Mi auguro solo che incontri persone che vogliano viaggiare con la mente e con il cuore, oltre che con il corpo ... Per quanto riguarda me, sto scrivendo "La Legge di Maat", dove Costanza inizia una nuova avventura. Sogno o realtà? Chissà! Questo mese da casalinga mi sta permettendo di fare ciò che non riuscivo a fare: visite, cucina, lavori di casa che si erano accumulati, passeggiate, come al solito, con Apple e Briciola, in mezzo alla neve, in mezzo al fango, nell'acqua, sotto l'acqua e sotto la neve, con il sole, con le nuvole ... ma i bambini mi mancano, non c'è che dire ... sono senz'altro più divertenti e stimolanti di mia madre che ha sempre qualcosa da ridire ...
In tutti i modi, continuate a leggere e, se viaggerete, chissà, forse incontrerete uno dei miei libri abbandonati su un sedile o su una panchina. Se vi dovesse accadere, prendetelo, leggetelo e poi abbandonatelo. Ma scrivetemi le vostre impressioni, se vi ha divertito, o commosso o solleticato l'appetito. Sarò felice di leggere ciò che vi ha suscitato e vi risponderò, se vorrete corrispondere con me.
Per il momento vi saluto e vi auguro buon viaggio.

Saturday, March 06, 2010

Carissimi amici, innanzitutto vi informo che "Il Canto del Bisonte Bianco" è arrivato ed è disponibile. Chi fosse interessato ad averne una copia può riferirsi o a Boopen o ad Artès direttamente.
In questi giorni sto facendo fatica a riprendere il filo della "Legge di Maat", il nuovo racconto con protagonista Costanza, l'antropologa che conosciamo ne "Il Canto del Bisonte Bianco".
Sono, in realtà, un po' distratta dalle troppe cose che mi succedono attorno.
Ho fermato per il mese di marzo, o così credevo che fosse, il lavoro da baby-sitter per darmi un po' di tempo per seguire un po' mia madre, per rimettere in sesto un po' la casa, prendere qualche appuntamento per visite mie e per la comportamentista di Briciola. Non mi sono mai fermata per così tanto tempo, negli ultimi due anni e mezzo, prendendo sempre e solo le "ferie" (ovviamente non pagate) nei periodi in cui i genitori dei bambini avevano le loro. Capisco che un mese di fermo mio possa significare qualche intoppo per chi ha bisogno della baby-sitter; contavo anche di far rientrare in questo mese il tirocinio che devo fare di 60 ore per il corso per l'albo delle baby-sitter che ho seguito. Ma il tirocinio mi è stato affidato per tre settimane di aprile ed io, intanto, ho perso i tre bambini che seguivo. Questo mi dà una tristezza che non riesco a far sparire facendo le altre mie cose. Tra l'altro, pare quasi che tutti, in questo momento, abbiano deciso di fare le baby-sitter: mamme con bambini piccoli che non hanno mai fatto altri lavori, donne in mobilità, donne che vogliono "arrotondare" la pensione, giovani donne che non trovano lavoro. Così, subito il primo giorno in cui ero a casa, una ragazza è stata presa al posto mio, come se il lavoro svolto per due anni e mezzo non valesse nulla o come se una baby-sitter valesse un'altra. Purtroppo questo "lavoro" dà molte soddisfazioni ma anche delusioni cocenti, specialmente per chi, come me, non lo vive come un lavoro ma come qualcosa di più. E' da una settimana che non vedo i bambini e nemmeno la mamma dei bambini, nè l'ho sentita per telefono od altro e, sinceramente, questo mi rattrista.
In tutti i modi cercherò di rendere questo mese un mese proficuo.
Aver ripreso "La legge di Maat" è già qualcosa; domani avrò mia madre da me tutto il giorno e devo assolutamente riuscire ad averla qui anche durante la settimana per farla stare un po' in compagnia, anche se sarà dura per lei lasciare la pace del suo appartamento e dura per noi cercare di non arrabbiarci con lei. Infatti, nonostante abbia ottantasei anni, ha un caratterino che non si è smussato negli anni ed anzi si può dire sia peggiorato e questo non aiuta lei e non aiuta noi ad aiutarla. Comunque, prevedo che questo mese sarà una bella avventura!
Devo combattere anche con la tristezza che mi provoca la meschinità che continuo ad incontrare in questo paese; la meschinità di chi pretende di conoscere, di sapere, di chi pretende di fare da giudice e di chi pensa di poter fare da giudice.
Sono felice di abitare fuori dalle città, mi fa felice appena sveglia vedere dai campi se è primavera o inverno, vedere gli Appennini innevati, le corse delle lepri; ma contemporaneamente, per chi è sempre vissuto in città come noi, è difficile accettare, al giorno d'oggi, l'ottusità che impera nei piccoli agglomerati di provincia.
Pensavamo di essere riuscite a penetrare nei cuori e nelle menti ed invece continuiamo a combattere contro i mulini a vento.
Ma, come si dice, chi la dura la vince!
Intanto il nostro prossimo incontro è per il 28 marzo, presso Materia off per la presentazione dei miei libri.
Leggete, amici, leggete e chissà che durante i vostri viaggi non incontriate i miei libri liberati!
Se dovesse accadere, fatemelo sapere e potremo parlare di questa forma di incontro che non ho inventato certamente io ma che sto utilizzando per incontrare qualche mente nuova.
Quindi, a presto.

Monday, March 01, 2010

Cari amici, nulla di fatto nel mese di febbraio poichè sto aspettando ancora la stampa de "Il Canto del Bisonte Bianco". La prossima presentazione, quindi, sarà quella del 28 marzo presso Materiaoff di Parma in cui parlerò ancora della trilogia e del nuovo racconto per spiegare il cross-over tra i due che avverrà nel quarto volume de "L'Archiatra".
Mi auguro di vedervi per poterne parlare un po' approfonditamente.
La presentazione a Modena ancora non ha potuto essere effettuata; vedremo nel prossimo futuro.
Per quanto riguarda nuovi racconti, la protagonista del Canto si prepara ad una nuova avventura nel mondo degli antichi Egizi ... chi vivrà, vedrà!
Per il momento è tutto.
A presto.

Monday, February 08, 2010

Carissimi amici, lo so non scrivo molto nel blog e di questo mi scuso. Facebook assorbe il mio tempo libero, mi preme condividere più appelli che posso per adozioni di gatti e cani e quindi non entro nel mio blog spesso.
Ma oggi vorrei condividere con voi alcune considerazioni su Avatar che ho visto sabato.
La storia è abbastanza complessa, se vogliamo, ma poi non così lontana da noi.
I soliti affaristi che, non contenti di aver sfruttato e distrutto la Terra, la nostra Grande Madre, si appropriano dei pianeti altrui e pretendono di sfruttare i minerali che vi sono nel sottosuolo. Peccato che il punto preciso di maggior giacimento coincida con il punto in cui il suolo è più sacro per i Na'vi (Na(ti)vi!!!). Quindi, occorre infiltrare qualcuno che possa carpire la loro fiducia e possa convincerli ad andare a stabilirsi "un po' più in là".
Ovviamente il nostro eroe alla fine preferirà trascorrere la sua vita con i Na'vi, ma non è questo che mi interessa.
L'analogia con la storia dell'uomo è ovvia: quello che fecero i conquistadores in Africa ed in America Latina, quello che fecero i francesi e gli inglesi nell'America del Nord, quello che fecero gli inglesi in India ed in Australia. La storia non ha fantasia perchè si basa su una logica che non ha etica e non ha rispetto per le altrui culture e vite.
La religiosità dei Na'vi è la stessa degli antichi popoli: i Nativi Americani, gli Aborigeni Australiani, i Maya, gli Actechi. La terra è la Grande Madre, o meglio, la Natura è la Grande Madre che tutti ci protegge ma non costringe nessuno a difenderla poichè lascia la scelta a ognuno di noi. Il libero arbitrio, la dualità tra ciò che è bene e ciò che è male, spetta ad ognuno di noi e raramente la Grande Madre ci aiuta in questa scelta. A meno che non senta di essere in sintonia totale. Ma il più delle volte, la sua ribellione significa la fine della vita umana. Non è così in Avatar, in cui la Grande Madre manda in aiuto i suoi figli "minori".
Il Vaticano, come sempre, sbaglia bersaglio nelle sue considerazioni: ha decretato che Avatar è un film che fa l'occhiolino al paganesimo ed allora sarebbe da evitare. Errore! Ed io direi: errare è umano, ma perseverare è diabolico.
Non sono ancora contenti delle bugie che fino ad oggi ci hanno raccontato; non sono ancora contenti di essere andati a braccetto con i più criminali dei dittatori; non sono ancora contenti di suscitare avversione verso la Natura. Il Vaticano, non tanto tempo fa, disse che la Natura non è da adorare, non è da deificare. Non sanno ancora che ormai molti possono leggere il Vangelo di Tommaso e di Giuda? Non hanno ancora capito che possiamo conoscere altre parole di Gesù, parole che loro ci hanno tenute nascoste? Gesù parla di una Madre, che tutto soffre perchè non può difendersi. Il pontefice Giovanni Paolo I nel suo primo discorso parlò di "Madre", poichè Dio è padre ma soprattutto Madre. E sappiamo che fine ha fatto Giovanni Paolo I.
Anche Giovanni Paolo II parlava spesso di Madre e probabilmente non si aspettavano che l'attentato non avesse il fine positivo che ebbe; ottennero il risultato opposto e cioè che la sua personalità diventasse carismatica per il popolo cristiano. In effetti, credo che sia stato un Papa che abbia avvicinato a sè molte persone che con questo papa si sono, invece, allontanate definitivamente.
Ma non voglio dire che i cristiani debbano per forza allontanarsi dalla Chiesa di Roma.
Quello che voglio dire è che dobbiamo aprire la mente a molte porte, non dobbiamo parlare o pensare a stereotipi: tu segui lo sciamanesimo e quindi sei mio nemico; tu sei induista e quindi mio nemico; tu sei pagano e quindi eretico e quindi mio nemico.
In origine le religioni si assomigliavano tutte: in tutte le antiche culture si incontrano gli stessi dei, con diversi nomi ma uguali caratteristiche. Che abbiano avuto origine dagli Anunnaki o dagli Assiri o dagli Egizi o dai Maya non ha importanza. In giro per il mondo le testimonianze antiche ci parlano di uno stesso culto, il culto per il Sole, per gli Astri, per la Natura ...
Le religioni monoteiste sono nate successivamente, una dall'altra, trasfigurando, volendo o meno, i messaggi; gli animali sono diventati sacrificabili (anche in modo cruento), le donne sono diventate la nullità, la natura è diventata schiava degli uomini.
Allora, io mi domando: chi sono gli eretici? chi è puro? chi nel giusto?
E' giusto chi schiavizza la propria moglie e le proprie figlie? E' nel giusto chi sacrifica un animale sull'altare di un dio? E' nel giusto chi scava nella profondità della Terra causando ferite insanabili per arricchirsi? E' nel giusto chi schiavizza bambini innocenti per raccogliere dalla terra qualche pagliuzza d'oro? E' nel giusto chi costruisce ordigni che incendiano foreste intere? E' nel giusto chi costruisce centrali nucleari causando tumori, malformazioni e danni genetici per intere generazioni?
O nel giusto è chi cerca di lavorare onestamente per il proprio popolo, cercando di utilizzare, con rispetto, le risorse naturali per il benessere di tutti?
Gli Indiani d' America cacciavano i bisonti solo per il fabbisogno della loro tribù; i guerrieri più valorosi avevano il compito di cacciare per le vedove, gli orfani e gli omosessuali che erano ritenuti i veggenti del popolo e tenuti in gran rispetto. Solo dopo aver soddisfatto i bisogni di queste tre categorie, potevano cacciare per loro stessi e la propria famiglia e ritenevano che tutto questo facesse loro onore. I bisonti c'erano in grande quantità fino a che l'uomo bianco non è arrivato a costruire le ferrovie e dai vagoni non cominciò a cacciare sparando sugli animali senza fare nemmeno la distinzione tra animali vecchi o cuccioli.
Poiché gli Indiani erano vestiti di pelli, o non portavano nemmeno quelle come Cavallo Pazzo che vestiva solo con un perizoma, vennero ritenuti "selvaggi" e quindi sacrificabili e deportabili. Anzi, Custer li definì "animali", non appartenenti al genere umano.
Avevano invece una cultura avanzata: non conoscevano la proprietà privata poiché non si può vendere la Terra su cui l'Uomo cammina; rispettavano gli anziani che erano coloro che "sapevano" e "tutto conoscevano", erano la saggezza del popolo, la sua storia; rispettavano i bambini che potevano scorazzare da una tenda all'altra e sedere attorno al fuoco che più preferivano; rispettavano gli omosessuali, che ritenevano detenessero un segno divino; rispettavano le donne che scuoiavano i bisonti, sapevano come trattare la pelle, ammorbidirla e cucirla per fare abiti, coperte e coperture delle tende, cucinavano e preparavano la pelle essiccata mescolata con mirtilli ed altri frutti.
Probabilmente le antiche culture riconoscevano i punti in cui la Terra aveva maggior energia o magnetismo e là costruivano i loro templi, i loro cimiteri o i loro totem.
Pensiamo a quello che abbiamo perso ed a quello che potremmo riacquisire.
Ci sono film o libri che ci fanno rivivere tutto questo e ci aprono nuovi orizzonti.
Non permettiamo a nessuno di proibirli.

Monday, January 25, 2010

Carissimi amici,
probabilmente il 20 febbraio a Parma ci sarà la presentazione del cross-over tra la trilogia de "L'Archiatra" ed "Il Canto del Bisonte Bianco" che è in fase di stampa. Questo appuntamento è essenziale per chi volesse, poi, inoltrarsi nella lettura del quarto volume e volesse conoscere il nuovo personaggio di Costanza che avrà in seguito una serie tutta sua, dedicata alle antiche civiltà.
Il cammino verso la conoscenza, cammino da me intrapreso da alcuni anni, avanza ed ogni giorno devo affrontare nuovi autori, nuovi saggisti ed intanto la scala di iniziazione avanza; chissà se i miei studi mi porteranno un giorno a vedere qualche lampo di luce.
Parlando di iniziazione e di cammino, mi viene in mente qualcosa che ho letto di recente in un blog di una "arteterapeuta" che abita nel mio paese.
E' una persona con cui pensavamo di poter collaborare ma da cui ci siamo staccate, io e Sarah, per la mancanza di etica e di originalità.
Inizialmente credevamo in lei, l'abbiamo accettata in Artès pensando di poterla inserire fra artisti esoterici, ma ci siamo accorte ben presto che di esoterico, di misterico e di iniziatico non ha nulla. La sua attività di atelierista nel paese ha fatto sì, essendo in un paese abbastanza piccolo, che la sua fama fosse incoerente con le nostre aspettative. Inoltre, si è appropriata di idee non sue, definizioni non sue utilizzando nel suo blog termini come: luogo sacro, dipingere con la Dea, iniziazione ...
Al di là del significato profondo che per noi assumono questi termini e proprio per questo non accettandone un uso improprio, sono termini non suoi, utilizzati da quando conosce noi.
Definire un atelier creativo "un luogo sacro" è a dir poco mistificante; "Dipingere con la Dea" - titolo che ha dato ad una sua attività - ancor peggio in quanto è utilizzato per non incorrere in un furto di marchio (Dipingere con la Sorgente, marchio di Aviva Gold); per quanto riguarda il termine iniziazione .... be', a meno che uno non si definisca "Messia" in Terra, starei molto attenta a dire di essere in grado di dare una qualsivoglia iniziazione. E poi è un termine che ho utilizzato io, parlando del mio percorso di scrittura, quando ho fatto le mie presentazioni ...
Scrivo queste cose perchè, al di là di qualsiasi interesse, eticamente non mi sembra corretto utilizzare delle parole chiave che possano trarre in inganno le persone che leggono un blog.
Infatti, dalle parole utilizzate, pare quasi che questa persona dica: "venite a me, che vi trainerò verso nuove conoscenze e vi cambierò la vita".
Ebbene, non è così.
Prima di tutto a mio parere i servizi alla persona, sia essa un adulto, un bambino od un anziano, dovrebbero essere svolti con umiltà, senza chiedere gratificazioni o riconoscimenti per il proprio ego (e in quel blog c'è un ego a caratteri cubitali!); inoltre, queste attività, non bisogna nasconderlo, sono svolte per un guadagno. Anche Arc-en-Ciel è stata fatta per avere un introito, così come tutti gli asili e scuole materne, siano esse private o pubbliche, al di là del servizio richiedono un pagamento.
Per cui, eticamente, un'attività che comporta guadagno non deve essere spacciata per qualcosa di "sacro", "divinatorio" o "iniziatico".
Non c'è nulla di iniziatico nel fare arteterapia, se si è in grado di svolgere questo metodo: è semplicemente un metodo per far uscire, con i colori, con la musica o quant'altro, determinati disagi, siano essi infantili, di distacco, di lutto o altro.
Non c'è nulla di sacro in un atelier, sporco di colori, con luci al neon, con le voci alte dei bambini, dove c'è passaggio a tutte le ore di bambini e adulti senza distinzione di luogo o di orari.
Non c'è nulla di divino nel tenere dei bambini mentre svolgono i loro compiti, dal momento poi che non vengono aiutati nello svolgimento ma vengono semplicemente tenuti in custodia.
Non c'è nulla di ieratico nell'atteggiamento isterico e volto al controllo.
Non c'è nulla di etico in atteggiamenti poco professionali verso quelle persone che, con fiducia, si affidano a chi della propria professionalità dovrebbe fare il pane quotidiano.
Alla mia età, potete credermi, ho svolto parecchie attività, lavorative e di volontariato. Ho lavorato anche per il Comune di Parma e per una ditta privata come assistente domiciliare e ospedaliero per persone anziane; ho insegnato chitarra per il Comune di Parma nelle scuole elementari; ho fatto volontariato con i bambini per anni ed ancora quei bambini, diventati ormai degli adulti (c'erano solo dieci anni di differenza fra noi!) ancora vengono da soli o con le loro compagne e i loro figli a casa nostra.
Per questo motivo, avendo svolto per molti anni volontariato, ho ben precisa l'etica che deve reggere le attività rivolte ai servizi per la persona.
Etica morale, etica psicologica, etica, perchè no?, fiscale ...
Avendo ben chiaro che non si vive senza guadagnare, ma anche che non si vive di solo pane ...

Chiudo questo blog giornaliero con alcuni "consigli":
3) - non è un errore e dopo ve lo spiego :) - Non essere collerico
6) Non sfruttare il prossimo
10) Non rubare ciò che non ti appartiene
15) Non mentire per fare del male ad altri
22) Rispetta i luoghi sacri
23) Rispetta e aiuta chi soffre

E questo serve a me!
24) Non arrabbiarti senza valide ragioni

Questi ed altri sono "comandamenti" tratti dalla Legge di Maat composta di ben 42 consigli (i numeri rispecchiano l'ordine con cui sono elencati), della tradizione egizia.
Maat, la Dea della giustizia con la piuma di struzzo in testa, giudicava l'animo del defunto con una bilancia: su un piatto il cuore del defunto e sull'altro piatto la sua piuma ...
Alcuni comandamenti sono gli stessi, guarda un po', dei Dieci che tutti conosciamo che Mosè diede agli ebrei ... ma questa è un'altra storia che se mi seguirete presto comprenderete ...
A questo punto vi saluto.
Leggete, amici, leggete ed attenti a quello che leggete ...