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Saturday, March 16, 2024

Terza guerra mondiale?

 Putin, il nuovo zar, minaccia: ho la bomba atomica e la userò.

Macron, presidente della Francia, risponde: anche io ce l'ho e se sarà il caso la userò.

E' tempo di elezioni, oggi e domani tocca a Putin essere eletto dal popolo: con schede aperte, consegnate al popolo casa per casa e raccolte casa per casa, aperte, guardate, controllate, come dire: So chi sei, so dove abiti, sicuro di aver votato bene?

Putin sarà certamente rieletto, amato tantissimo dal suo popolo che getta bombe molotov ai seggi e protesta nonostante il rischio di finire in Siberia come è accaduto a Navalny.

E ci chiediamo da dove venga questa voglia di fare la guerra.

Putin faceva contratti con tutta l'Europa; aveva già occupato la Crimea e nessuno gli aveva detto nulla. Aveva rapporti commerciali con Europa, Cina, Africa.

Pure la Cina ha rapporti commerciali con il mondo, è riuscita ad avere praticamente il monopolio delle terre rare che servono per i cellulari, ha comperato e parcellizzato l'Africa occupandola in modo silente e subdolo, produce ogni sorta di prodotto ed ha rapporti commerciali anche con l'America.

A chi gioverebbe una terza guerra mondiale?

L'Europa ha la giacchetta tirata a destra e a sinistra. Piccola com'è, è comunque ancora terra di conquista  per gli uni e per gli altri.

Americani e Russi, alleati nella seconda guerra mondiale per combattere e vincere contro Hitler, hanno fatto dell'Europa il loro terreno per la guerra fredda e se la sono spartita.

Il piano Marshall con cui gli americani hanno ricostruito l'Europa e l'Italia è stato un cappio al collo ed ha agito più o meno nascostamente nelle elezioni, minacciando di togliere fondi all'Italia (e forse non solo) in caso vincessero i "comunisti", cioè la sinistra.

E l'Europa, in 80 anni, non è stata capace di unirsi per avere la forza di contrastare questo tiro alla fune messo in atto da URSS- Russia e America.

Abbiamo passato 80 anni di pace, in Europa. I novantenni ricordano ancora perfettamente la guerra, la fame, la miseria, i lager ... gli ottantenni faticano a ricordare la guerra o non la vogliono proprio ricordare. 

In Europa la ricostruzione ha riportato la normalità nella vita dei suoi abitanti.

Eppure, oggi si torna a parlare, a causa delle minacce di Putin, di guerra mondiale; anzi, guerra nucleare.

Il nostro futuro, il futuro dei nostri giovani e dei nostri bambini ha questa spada di Damocle, da due anni.

E nei dibattiti ci si chiede se dobbiamo avere paura; la Francia ha il suo esercito. In Italia, dal 2005 non esiste più la leva militare obbligatoria. Esiste il servizio civile, ma l'esercito è a base volontaria.

Per questo motivo in Europa si sta pensando se è il caso di avere un esercito europeo.

E l'Europa si arrota in discussioni mentre Putin preparato lo è già. 

Ha milioni di giovani da mandare a morire al fronte e questo lo si vede in questa maledetta guerra in Ucraina dove i giovani, i militari stanno scarseggiando.

E mentre l'Europa discute, mentre nei paesi si discute se è il caso di armarsi, c'è già chi è armato e pronto a colpire anche al di fuori dei confini ucraini.

La Svezia e la Finlandia dopo l'occupazione dell'Ucraina, nel 2022 hanno chiesto di entrare nella NATO. Questo significa che se un soldato o un missile entrano nel loro territorio, tutti i paesi NATO entrerebbero in guerra.

Senza essere preparati.

Ce li vedete i nostri 18enni (quando eravamo giovani noi l'età maggiorenne e l'inizio della leva era a 21 anni, ora a 18) andare al fronte? Maggiorenni che sembrano ancora adolescenti, poco avvezzi a fare volontariato figuriamoci ad andare al fronte, senza le comodità di casa, senza il cibo casalingo, senza tik-tok, smartphone e televisione, li vedete marciare in fila e imbracciare un fucile, pronti a difendere la "patria"?

Verso la fine degli anni '70, con l'avvento dei primi obiettori di coscienza che rischiavano per questo la galera a Gaeta come disertori, già discutevamo della capacità del nostro esercito di salvare i nostri confini. Un esercito, quello italiano dell'epoca, poco attrezzato, senza mezzi.

La guerra in Vietnam dimostrava quanto le forze americane fossero in difficoltà in una terra a loro sconosciuta, nonostante i mezzi a loro disposizione. Bastava un secchio di urina appeso agli alberi da parte dei vietcong per far sballare le potenti bombe a grappolo.

Con mio marito giravo per i cineforum per mostrare i filmati clandestini che circolavano nelle associazioni pacifiste e di obiettori. 

La globalizzazione sembrava aver messo fine ad ogni conflitto; paesi emergenti come l'India, iniziavano ad assaporare con il commercio un po' di benessere.

Ed ora dovremmo ricominciare daccapo. 

Già in Ucraina da due anni si sono dimenticati cosa significa vivere in pace.

Come in Palestina dove i morti, ormai, hanno superato i 33.000.

Ecco, siamo a questo punto.

La colomba della Pace, che ha potuto volare indisturbata per 80 anni, la troviamo trafitta sull'asfalto ucraino e nella striscia di Gaza.

Gino Strada diceva: non sono pacifista ... sono contro la guerra.