Da adolescente leggevo autori francesi e mi piacevano molto i racconti brevi di Maupassant: mi stupiva di come si potesse, in poche pagine, penetrare in ambienti con personaggi così diversi.
Ho sempre pensato che non sarei mai stata capace di fare altrettanto: anche nella lingua discorsiva mi perdo, a volte, tra le parentesi quadre e rotonde e posso risultare prolissa ...
Ma, parlando di esperienze vissute e pensando a persone conosciute, mi è nata una prima raccolta di vite di donne, con un filo conduttore: i sentimenti, le sfaccettature dei quali sono i presupposti delle esperienze differenti della vita.
Anche parlando degli esseri viventi a me più cari, i bambini e gli animali, ho scoperto di riuscire a parlare di essi con racconti brevi, riuniti sotto un unico punto di vista ....
Così sono nati anche "Il re di tutti" e "L'archiatra": il primo parla della medesima esperienza, la guerra, raccontata a più voci. L'altro, nato all'inizio come unico racconto breve, si svolge in tre parti .... di cui non troverete la parola fine.
A parte il fatto che a me la parola fine non piace, poichè mi sembrerebbe di abbandonare i personaggi in un limbo (che ora, dicono, non esiste più) sebbene metaforico ....
La parola fine non la troverete, comunque, poichè "L'archiatra" è solo l'inizio di un viaggio che mi ha appassionato e spero appassioni anche voi.
Potete leggerlo, a differenza de "Il re di tutti", con cuore leggero: non vi sono riferimenti alla storia contemporanea e nessuno si aspetta che voi prendiate parte alla storia di personaggi vissuti cinquecento anni fa ....
Ma attenzione: la storia richiede sempre un'analisi, prima o poi e prima o poi ognuno di noi si troverà a dovervi prendere parte, da una sponda o sull'altra ...... ed alla fine sarete voi a dire se il racconto presenta aspetti contemporanei .....