Questo blog usa cookie tecnici e cookie di terze parti per rendere più rapido e migliore il suo utilizzo durante la navigazione. Se vuoi saperne di più o modificare le impostazioni del tuo browser relativamente ai cookie, fino ad eventualmente escluderne l’installazione, CLICCA QUI.

Saturday, April 28, 2007

Carissimi amici,
l'esperienza de "L'archiatra" per me sta continuando con una nuova parte del racconto.
Per voi, mi auguro possa continuare al più presto anche se la seconda trilogia dovrà aspettare un po' per vedere la "luce" (intesa come pubblicazione). Dovendomi autoprodurre, purtroppo devo attendere tempi migliori per portarla alla vostra conoscenza.
Intanto posso suggerirvi di approfondire la lettura de "L'archiatra", magari anche sfogliando qualche libro citato nella bibliografia.
Sen'altro la storia dei Farnese è interessante ed istruttiva e servirà per non perderne le tracce nella seconda trilogia, in quanto è stata una famiglia poco creativa a proposito dei nomi che continuano a ripetersi portando un po' di confusione.
La bibliografia della seconda trilogia è molto più complessa e vi porterà su sentieri non solo antichi ma alquanto segreti; quindi iniziate ad aprire la mente e memorizzate , per quanto possibile, i nomi degli interpreti di questa saga famigliare, iniziata come "esercizio di scrittura" ma che si sta facendo sempre più intrigante.
Nel leggere "L'archiatra" avrete notato come, facilmente, passo da un flash-back sul passato al presente: ebbene, nella seconda trilogia questo passaggio sarà ancora più evidente, fino a diventare il perno stesso della storia nella terza parte che ancora sto completando.
Per questo motivo, è necessario avere presenti, nella lettura, i nomi dei personaggi: per capire se ciò che si legge è un flash-back o se è il presente ....
Per oggi vi saluto, ma sempre con il motto: "leggete, gente, leggete ...."

Monday, April 16, 2007

Continuo ad augurarmi che siate persone che amano leggere, benchè non amino scrivere.
Mi piacerebbe avere l'opportunità di comunicare direttamente con voi; comprendo che non per tutti sia facile rompere il muro del silenzio.
Io, devo riconoscere, ho avuto buoni maestri sin dall'infanzia che hanno saputo insegnarmi ad esprimermi e a gioire dello scrivere; per prima fu la mia maestra che, divertita da alcuni miei temi, mi mandava in giro per le classi della scuola a leggerli. Poi venne una brava insegnante alle medie inferiori che mi ridiede la felicità di scrivere liberamente; per ultimo, un bravo insegnante di italiano alle superiori che, sebbene insegnasse in un istituto commerciale, era ricco di idee e ideali e per ogni tema trovava titoli stimolanti. Fece una vera scuola di scrittura, senza dirlo ai quattro venti e, forse, senza pensarlo veramente; questo insegnante amava Gibran ("Il Profeta"), Battisti e Guccini e le ore di italiano erano piacevoli, scorrevano tra letture di poesie di Pasolini e l'ascolto della "Locomotiva", mentre lui scriveva le sue poesie.
Il mio professore si chiama Gian Piero Rubiconi. Oggi ho saputo che ha inciso un disco con le sue parole.
Sono felice di essere stata una sua allieva e devo ringraziare lui se ancora oggi amo scrivere.
Auguro a tutti voi di incontrare sulla vostra strada un insegnante così.