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Saturday, January 12, 2008

E' iniziato un nuovo anno, il 2008.
Mi auguro che un nuovo inizio porti un nuovo approccio alla vita, per il mondo e per voi tutti.
Il nuovo progetto va un pochino a rilento, poichè sono stata impegnata, nei giorni di festa, con ospiti e la ripresa del mio lavoro.
Sarebbe molto bello poter vivere di ciò che si fa, scritto o dipinto o creato che sia in qualunque altro modo, ma non è così semplice; quindi, l'attività che dovrebbe essere primaria diventa, per forza, un passatempo (quando si ha del tempo libero a disposizione).
In realtà, non riesco mai ad avere tempo da dedicare ad altro che non siano le attività di casa.
Quindi, anche il tempo che dedico a questo mio diario in rete è tempo che, ogni tanto, mi regalo scegliendolo tra le varie opzioni quotidiane.
In tutti i modi, ripeto, mi auguro che anche voi possiate avere avuto un buon inizio.
A me, per iniziare un nuovo anno bene, basta la compagnia della mia famiglia (numerosa), degli amici e degli ospiti che frequentano sempre, pare, volentieri la nostra casa.
Ho anche la fortuna di avere altre persone che mi mandano messaggi.
In realtà non ne parlo spesso, poichè potrei passare per una visionaria, ma devo dire la verità: alcuni passi de "L'Archiatra" (specialmente il secondo volume) sono la reinterpretazione di qualcosa da me vissuto.
Non sto parlando di visioni del futuro, ma di visite che ho durante il sogno notturno.
Ora mi direte che il sogno è, sempre e comunque, solo un sogno, un'attività onirica e nulla più. Devo contraddirvi.
Da poco meno di trent'anni ho sogni di persone che non sono più nella nostra dimensione materiale: mi avvisano di malesseri di persone a me vicine, parenti o amiche; mi mandano messaggi, sotto forma o di dialogo o di scene.
Persone che sono venute a mancare dopo lunghe malattie e che, dopo anni, si sono ritrovate e si sono fatte vedere ormai ricongiunte.
Dapprima con abiti da malati, poi, nel tempo, sempre più ben vestite, ben pettinate, felici e sorridenti.
Anche persone che sono venute a mancare, invece, inaspettatamente: vestite male, non curate, sorprese per la nuova situazione, incapaci di parlare e molto tristi. Nel tempo, abbastanza breve, di qualche mese, hanno cambiato abito, hanno agito con me in sogno, mi hanno incoraggiato dandomi dei regali, in sogno e mi hanno fatto comprendere di avere bisogno di tempo per "adattarsi" alla nuova situazione. Fino a dirmi che non possono più visitarmi in sogno per non correre il rischio di perdere l'opportunità di "evolversi".
Ovviamente, nei sogni e nel risveglio vivo delle sensazioni, a volte la tristezza, a volte mi sveglio sorridendo, a volte mi chiedo cosa hanno voluto dirmi.
Ora vi sembrerà strano quello che aggiungo: per interpretare alcuni sogni mi avvalgo dell'aiuto de "La smorfia napoletana".
Non mi importa eccessivamente della numerologia che viene posta a fianco delle parole o dei sogni: qualche volta ho usato quei numeri per il lotto ma non hanno dato risultati.
Per quell'uso, un po' banale, uso la numerologia di famiglia. Non sono usa giocare spesso, però, poichè mi sembra una perdita inutile di tempo e di soldi. Ma quando cadono alcuni anniversari, gioco per ricordare, nell'attività ludica, la persona in questione.
Ma alcuni sogni, effettivamente, trovano riscontro nella mia interpretazione immediata con la interpretazione del libro.
Ad esempio: ho raccontato che ho appeso alle tende del mio appartamento delle foglie, ognuna con il nome di una persona che non è più. Il significato della foglia, nella Smorfia, è: malattia da languore (malinconia).
Ebbene: qualche notte fa (la prima settimana di gennaio) ho sognato un grande appartamento, bello, rustico, con pareti con mattoni a vista (come piacerebbe a me), forse di montagna o di campagna. Stanze comunicanti, nel senso che da una stanza, si vedevano le altre.
In una stanza vi era mio suocero (morto agli inizi di gennaio del '79), serio ma contento, come era da vivo, insomma; io ero in un'altra stanza ed improvvisamente sentivo un gran vento che faceva volare tutte le foglie, tante foglie, per l'appartamento ed io chiedevo a gran voce di controllare se ci fosse una porta o una finestra aperta perchè veramente c'era tanto vento e c'erano tante foglie che volavano. Mio suocero, lo vedevo, prendeva una scopa di saggina e spazzava le foglie che invadevano l'appartamento; alla sua destra, da un'altra stanza che io vedevo, arrivava mia suocera (morta a maggio del '78) , bella, ben pettinata, ben vestita, elegante e curata come era in vita (ormai sono alcuni anni che si sono ricongiunti e sono felici insieme). Veniva avanti stando in mezzo a due bambine, le abbracciava, appoggiava una mano sulla spalla di ognuna delle bambine e avanzava verso di me, sorridendo.
A parte il fatto che io, attualmente, faccio la baby sitter e tengo due bimbe ed il loro fratellino, questo sogno voleva dire questo: mio suocero mi invitava ad allontanare la malinconia, mentre mia suocera mi invitava ad abbracciare il futuro.
E' talmente chiaro il significato di questo sogno che mi sono svegliata sorpresa, sorridendo e felice.
Non sempre i sogni sono così semplici da interpretare: a volte le situazioni più strane e complicate nascondo, invece, solo numeri (che trovo sulla Smorfia): sempre numeri, comunque, che mi ricordano le date dei miei cari che non sono più. Sempre gli stessi numeri, sempre le stesse date, o dei mesi o degli anni, anche nelle situazioni più assurde.
Ecco perchè nei miei racconti, ne "L'Archiatra", nel racconto breve "Foglie", nel racconto che sto scrivendo adesso, ci sono sempre persone che hanno "visioni" o sogni: questo argomento mi affascina poichè ne vivo ogni giorno della mia vita la realtà.
Ma nei miei racconti dico sempre di diffidare di chi dice che "vede" o "sente".
Come dico nel secondo volume de "L'Archiatra", il parametro è se chi ve lo dice ha qualche interesse o meno; chi si fa pagare per dirvelo è senz'altro un cialtrone ed un imbroglione poichè le facoltà o chiamatele come volete non sono controllabili, non vengono a comando.
Rol è passato per un cialtrone a causa del fatto che non poteva essere controllato dal CICAP (di cui fa parte Piero Angela) poichè lui stesso diceva che non poteva richiamare le sue altre facoltà quando voleva.
Ho visto, ne parlo in un racconto della raccolta "Prisma", all'opera Rose Mary Althea, la medium che tante volte è andata da Costanzo: questa donna meravigliosa riesce a fare quello che fa ma non chiede un euro, uno spicciolo per quello che fa. Scrive, ha un gruppo di guaritori istruiti da lei ma lei è soprattutto medium e, l'ho visto con i miei occhi alcuni anni fa a Reggio Emilia, non chiede nulla. Ha passato un intero pomeriggio, dalle 15 alle 19, a girare tra la folla nel palazzetto dello sport, assolutamente inaspettatamente e gratuitamente.
Quindi, ecco il mio augurio: aprite il vostro cuore e la vostra mente, siate fiduciosi nel futuro e quando qualcuno vi apre il suo cuore e la sua mente siate cortesi e non deridetelo.