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Wednesday, October 21, 2020

Spiritualità

 La settimana scorsa durante la trasmissione di RAI3 "Quante storie" c'è stato chi ha detto ad Augias che forse la spiritualità non gli interessava. Augias, con la sua intelligenza, educazione e cortesia ha ribadito che definirsi ateo, come si definisce lui, non significa non avere una propria spiritualità.

In effetti, nonostante anche io ormai da anni non mi possa definire cristiana cattolica poiché non seguo i dogmi ed i precetti della Chiesa Romana, ho una spiritualità profonda, istintiva, che mi porto dentro sin da quando ero bambina piccola, ancor prima della Prima Comunione.

Nel mio intelletto ma probabilmente molto più profondamente nel mio intimo ho sempre sentito una vicinanza con "qualcosa" o "qualcuno" di sconosciuto; sin da piccola esprimevo "preghiere" che nessuno mi aveva insegnato che ancora oggi recito.

La ricerca di sé, la ricerca di risposte, l'avvicinamento al mistero, li rivivo anche nei miei sogni che condividevo solo con mia madre ed oggi solo con mia figlia perché  parlare di questi argomenti non si può con persone non affini. Ed io ero affine a mia madre come sono affine a mia figlia.

Nonostante questi miei sentimenti li senta sin da quando ero piccola, quando ero piccola non riuscivo ad esprimerli fino in fondo ma sentivo che mia madre mi capiva; quando mia figlia è cresciuta ed ha iniziato a fare ricerche per suo conto condividendole con me, ho capito che ci capivamo sotto questo aspetto.

Lei, con le sue letture e le sue ricerche mi ha aperto la mente e mi ha fatto capire di non essere io "strana" né "matta", mi ha indirizzato alle letture coerenti alle mie e alle sue ricerche e solo così ho capito di avere una spiritualità intensa, intima, come lei.

Sarah a tre anni mi disse, pensierosa: "Quando sono stata grande, ero cattiva"; le risposi che no, lei era piccola, non era cattiva. Ma lei con puntiglio mi rispose, guardandomi fissa negli occhi, dispiaciuta: "No, quando sono stata grande, ero cattiva ..."

Ancora non lo sapevo ma mi stava parlando di altri mondi, di altre vite.

Solo alcuni anni dopo, però, iniziò le sue ricerche condividendole con me.

E la nostra spiritualità crebbe, insieme abbiamo percorso gli stessi antichi sentieri che altri, prima di noi, avevano percorso e descritto.

Ecco, quindi, non permettetevi mai di dubitare della spiritualità altrui.

Perché non tutto si può raccontare a tutti.