Questo blog usa cookie tecnici e cookie di terze parti per rendere più rapido e migliore il suo utilizzo durante la navigazione. Se vuoi saperne di più o modificare le impostazioni del tuo browser relativamente ai cookie, fino ad eventualmente escluderne l’installazione, CLICCA QUI.

Saturday, March 28, 2009

Cari amici, è da un po' di tempo che non riesco a sedermi a scrivere qualche pagina del quarto volume de "L'Archiatra", avendo veramente poco tempo da dedicargli.
Infatti, per poter scrivere non mi possono bastare i pochi minuti che dedico al blog o a facebook, ho bisogno di avere almeno qualche ora a disposizione per poter rileggere, potermi rifiondare nell'atmosfera di Salon e riannodare i fili: Leonardo, Botticelli, Dante ... li ho in testa ma ancora non riescono a riaffiorare. Ed ancora mi arrivano per altre vie altri testi da leggere, da confrontare, da appuntare ....
Il motivo è semplice: lavoro, mestieri di casa, ospiti per casa, la nuova associazione.
Artès è appena nata ma per attivarla occorre tempo, bisogna cercare altri collegamenti con altre associazioni, posti dove poter organizzare qualche evento. Per fortuna Sarah sa ormai come fare, ma anche il poco che devo fare io mi porta via i minuti preziosi che avrei a disposizione per me.
Comunque, abbiate pazienza: presto risentirete parlare de "L'Archiatra" .....

Thursday, March 19, 2009

Cari amici, sul mio profilo facebook potrete vedere molti appelli contro gli abbandoni di animali, molti appelli di adozioni, molti appelli animalisti.
In effetti, non sopporto di vedere alcuni servizi giornalistici (principalmente RAI1) dove si continua a pesare la notizia di aggressioni, senza alcuno sforzo di capire cosa succede nei casi di animali abbandonati. RAI2 si comporta in modo leggermente diverso: almeno, interpella personalità come Mainardi che spiegano che non si tratta di animali selvatici ma inselvatichiti a causa degli abbandoni e, forse, di maltrattamenti.
Gli esseri umani non riescono proprio ad agire positivamente in questo mondo; è sempre lo stesso atteggiamento di padroni dell'universo e non di semplici custodi della Terra.
Allora, prima di tutto, occorre fare alcune considerazioni: primo) siamo in una situazione di crisi economica come non se ne vedevano dagli ultimi sessant'anni e quindi ogni notizia che serve per sviare l'attenzione ben venga; secondo) l'educazione edonistica del mondo consumista fa vedere gli altri esseri viventi come oggetti, che oggi si acquistano a fior di quattrini e poi, come un frigorifero vecchio, si possono gettare; terzo) questa pessima educazione si trasmette da genitore in figlio.
Così, succede che vedere catturare un cane (anche se mezzo addormentato) senza alcun rispetto, tenendolo quasi strozzato e come una carriola, tenendolo per una zampa senza preoccuparsi di fargli del male o meno, possa diventare un gioco per un bambino a cui non viene spiegata la scena. A parte il fatto che io sono abituata a prendere in braccio i miei famigliari a quattro zampe, a maggior ragione se sono anestetizzati o, come è successo qualche giorno fa per la Pimpi, addormentati per sempre.
Un minimo di rispetto, chiederei solo questo.
Chiedo il rispetto per l'ambiente in cui viviamo; chiedo il rispetto per gli esseri viventi; chiedo il rispetto dei fiumi, del cielo, delle piante. Chiedo il rispetto della Terra.
Mi ritrovo in un mondo barbaro, che credevo evoluto rispetto al Medioevo.
Le anime di coloro che non rispettano questo mondo materiale che conosciamo si macchiano costantemente di colpe; basterebbe che ognuno di noi, per puro egoismo, pensasse che se questo mondo, un giorno, si ribellerà a tutte le ingiustizie subite i soli che ne avranno gli svantaggi (oltre alla colpa) saremo noi, gli esseri più incoscienti ed irriconoscenti dell'Universo.

Friday, March 13, 2009

Dopo un anno dalla morte di Tea, un altro pezzettino del nostro cuore se n'è andato.
Pimpi, gattina tartarughina di 14 anni, abituata libera, adottata da vari condomini ed abbandonata senza ritegno, alla fine approdata da noi, era il boss del quartiere. I gatti maschi la temevano (era sterilizzata e non aveva paura di nessuno), le gattine più giovani soccombevano (le ultime due arrivate sono approdate in casa nostra) e lei, orgogliosa, con il suo musino chiazzato, girava per i giardini come fosse la padrona assoluta della situazione. Aveva imparato a diffidare delle auto, dei bambini troppo cruenti, dei vicini non amanti degli esseri viventi, ma sapeva che su noi poteva sempre contare. Di giorno gatta libera, all'imbrunire riconosceva le nostre macchine, i mazzi di chiavi, i passi e si faceva trovare davanti al portone, ci sgridava con la sua voce rauca se tardavamo e si lasciava accompagnare in garage dove trovava il cibo ed il suo posticino per dormire.
Due settimane fa era stata visitata, ma il veterinario aveva detto che stava bene, nonostante l'età. Se la mattina era fredda, mi guardava dalla sua cassetta dove dormiva e faceva capire che non ci pensava proprio ad uscire. Ma questa ultima settimana, con il sole sempre più caldo, aveva ripreso a godere delle sue uscite.
Oggi l'ho fatta uscire a mezzogiorno, quando sono uscita con Apple: era pimpante come sempre.
Non si era allontanata, ma è stata nel giardino del condominio, dove stava sempre a prendere il sole. L'ultima volta che mi sono affacciata dal balcone, ho visto che era coricata, vicino ad alcune mamme che chiacchieravano. Sarah è scesa per parlare con un'amica alle 16 e si è avvicinata a Pimpi: solo allora si è accorta che non dormiva. Era stesa, al sole, con gli occhi chiusi, nessun segno di sofferenza, in una posa rilassata, nemmeno acciambellata.
Per fortuna non abitiamo in città, dove anche l'addio di un amico a 4 zampe è sgradevole.
Creamy, morta tredici anni fa e Tea, morta l'anno scorsa, hanno subito lo smaltimento dell'inceneritore, nonostante siano morte dal veterinario, accompagnate dalla "dolce morte".
Per Pimpi abbiamo trovato un amico che ci ha fatto dono di un piccolo pezzo della sua terra, ha fatto la buca sotto un melo e ci ha permesso di salutarla diversamente, come merita un'amica che ha condiviso con noi questi anni.
Può sembrare ridicolo, per chi non ha amici a 4 zampe, tutto questo ricordo di Pimpi, come può essere sembrato ridicolo il ricordo che ho scritto di Tea.
Ebbene, udite, udite, non è ridicolo piangere un essere vivente; non è ridicolo capire quanto siano importanti gli altri esseri viventi. La pet terapy, ormai, è riconosciuta come valido supporto per gli anziani nei ricoveri, per i bambini negli orfanotrofi e nei reparti oncologici, per i carcerati. Ma anche se non fosse per la loro utilità, i nostri amici anima-li hanno un'anima, hanno sentimenti sinceri, donano affetto senza chiedere nulla in cambio, condividono la nostra buona o cattiva sorte e ci sono sempre vicini, senza provare odio, rancore, invidia.
Ogni volta che si perde un amico così, viene il pensiero di non voler più soffrire per altri; invece, succede sempre, quasi per miracolo, che se si ripresenta davanti alla porta un altro esserino che chiede ospitalità, come per incanto lo lasci entrare e gli apri di nuovo il tuo cuore.
Ecco il mio messaggio di questa sera:
abbiate sempre il cuore pronto ad ospitare un amico nuovo, apritegli le porte e godetevi il suo sguardo disinteressato. Solo allora potrete dire di avere vissuto.