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Friday, October 25, 2013

Ottobre

Voli di gabbiani
verso Ovest
al venir della sera
nel cielo plumbeo
di ottobre.
Frinir di grilli
che ancora indugiano
nell'aria calda
autunnale.
Pensieri lieti
ed ora tristi
in ricordo di chi
non è più.

Tuesday, October 22, 2013

Dedicato

Ricordi, sbocciavan le viole
con le nostre parole
non ci lasceremo mai
mai e poi mai.
Vorrei dirti ora
le stesse cose ...

Monday, October 21, 2013

ESUBERI IN INTESA SAN PAOLO????

Nei momenti di crisi, ormai si sa, i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri.
Nei momenti di crisi, si sa, c'è chi arraffa tutto e c'è chi perde tutto.
Nei momenti di crisi, si sa, se non c'è un governo con le idee chiare e soprattutto dalla parte della popolazione, al peggio non c'è fine.
E così ci si suicida perché non si arriva a fine mese mentre qualcuno compra case, beni statali e mette "da parte" i soldini da portare al sicuro all'estero.
In Banca Intesa si pensa che ci saranno 35.000 esuberi; cioè, probabilmente 35.000 famiglie si ritroveranno improvvisamente forse a dover fare i conti con una cassa integrazione (mai esistita per le banche!!) o forse con baby-pensionati a 55 anni (ma non si doveva andare in pensione a 65 anni???) o forse qualcuno verrà messo in esodo: né pensione, né stipendio ...
La classe media, ormai si sa, non esiste più.
Già agli inizia degli anni '90 fu tolta la scala mobile; forse i giovani lavoratori (disoccupati) non la conoscono nemmeno. Era quella che veniva chiamata anche "contingenza"; era un punto percentuale, deciso dal governo, di inflazione, di mancato valore del denaro perché, si sa, il valore del denaro di oggi domani non sarà più quello (grazie ai mercati finanziari ed alle speculazioni in borsa). Quel punto percentuale permetteva agli stipendi di aver quel punto di aumento per stare al passo con l'inflazione. Per cui se avevi uno stipendio di 250.000 lire (anni settanta) sapevi che, comunque, potevi spendere per 250.000 e non per 200.000 lire. Dagli anni '90 con la fine della scala mobile questo non è più così e quindi se oggi prendi uno stipendio di 1000 euro sai già che domani potrai comperare per 900 euro e non per 1000 euro.
Insomma, dagli anni '90 gli stipendi sono sempre gli stessi, nonostante il costo della vita sia aumentato.
In questo modo, da venti anni a questa parte c'è la stagnazione poiché se gli stipendi non aumentano con il punto percentuale di aumento del costo della vita, c'è poco da sperperare o meglio c'è poco da spendere.
Ma non è così per tutti perché, come dicevo, in momenti di crisi c'è chi si impoverisce mentre c'è chi arraffa.
Quando in Banca Intesa è subentrato Passera qualcosa è cambiato in quella che era la banca italiana più forte (Banca Commerciale Italiana); il fondo pensioni che era così fiorente e permetteva a chi andava in pensione di essere sicuro di percepire uno stipendio in attesa della pensione INPS (i cui tempi sono sempre stati molto lenti) fu derubato; la Fornero ebbe la bella idea di pensare agli "esodati" e di sperimentarli in Banca Intesa, persone che si sono trovate fuori dalla banca senza stipendio né pensione. Si sarà chiesta di cosa potevano vivere? Non credo.
Sono subentrati altri personaggi nella banca ormai depauperata fino ad arrivare ad oggi.
Da L'Unità del 3 ottobre 2013:
"I privilegi di Cucchiani scuotono Intesa SanPaolo. La liquidazione e la pensione del manager in uscita diventano un caso politico. Megale (Cgil): un affronto ai lavoratori - Interrogazione del PD.
Il viceministro Fassina (oggi dimissionario): un manager porta via tutti quei milioni mentre il settore è in crisi.
... Financial Times: "Quando le dimissioni di un amministratore delegato non sono davvero dimissioni? Quando la banca è l'italiana Intesa San Paolo"."
Perché, come spiega l'articolo, Enrico Cucchiani ha lasciato il suo posto ma non se ne andrà via subito: resterà senza incarichi altri sei mesi, per maturare la pensione ed un altro milioncino di stipendio lordo.
Tutto questo mentre in una riunione che doveva restare segreta si è pensato di mandare in esubero 35.000 dipendenti ...
Questa è l'Italia e non possiamo stupirci più di tanto se non viviamo in uno stato giusto.
Lo Statuto dei Lavoratori è stato stravolto; il diritto di sciopero è una burla poiché gli scioperi devono avere un preavviso di 30 giorni (si è mai visto che gli scioperi debbano avere un preavviso?); il diritto alla salute se ne sta andando in fumo mentre negli USA il modello che era italiano sta per essere messo in piedi per assicurare la salute a tutti; il diritto alla casa, il diritto al lavoro, il diritto allo studio, il diritto a formarsi una famiglia sono ormai solo nella carta Costituzionale (e adesso qualcuno vuole mettere mano anche alla Costituzione).
Ecco, questo è lo stato in cui viviamo: uno stato in cui la vera ricchezza sta nella cultura e nei beni culturali ed in cui un ministro ignorante ha deciso di togliere la storia dell'arte come materia di studio persino negli istituti d'arte; uno stato in cui si rimette l'apprendistato per ragazzi che non hanno il diploma (e tutti i giovani diplomati e laureati disoccupati sono figli di nessuno?); uno stato che come "patto di stabilità" preferisce vendere le carceri, le scuole, gli ospedali piuttosto che renderli utilizzabili; uno stato che lascia che siano i privati cittadini "di buon cuore" (e buon portafoglio) a restaurare i monumenti.
Questa è l'Italia, amici miei. Questo è il risultato di un pensiero in cui "la cultura non dà da mangiare".
Ed io imperterrita ed impenitente, continuo a ripetere: Leggete, gente, leggete. Aprite la mente, aprite il cuore, leggete e non stancatevi mai di pensare con il vostro cervello. La mente non potrà mai essere prigioniera; i desideri non potranno mai essere legati; i sogni non potranno mai essere cancellati.
Leggete, leggete e non stancatevi di leggere, qualunque cosa pur che possa servire per essere LIBERI.