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Sunday, November 18, 2007

Sento, oggi, l'esigenza di raccontarvi una mia esperienza personale, accadutami alcuni anni fa.
Quell'esperienza ha cambiato un po' la mia vita, non eccessivamente, poichè ho sempre avuto una mia visione spirituale della vita.
A vent'anni, forse l'ho già raccontato, mi era stato diagnosticato un tumore al cervello, diagnosi errata, per fortuna, ma che obbligò ad alcune indagini invasive.
Mi fu fatta una angiografia con liquido di contrasto nonostante avessi fatto presente la mia allergia a qualunque fattore esterno, fosse naturale come i pollini o artificiale come i medicinali.
Il liquido, iniettato attraverso la carotide, provocò, come poteva essere immaginabile, un coma di tre giorni. Coma peraltro di cui non ricordo assolutamente nulla se non che, ogni tanto, mi svegliavo per rigettare il liquido.
Dopo sei anni subii una anestesia per un evento molto più lieto, il taglio cesareo da cui nacque mia figlia.
Durante l'operazione, tuttavia, ho avuto un arresto cardiaco di cui rimane traccia nella cartella clinica.
Io "sognai" di vedermi al di sopra del letto operatorio e rividi la mia vita per dieci, venti, trenta volte.
Alla fine vidi una luce accecante, una corona di ombre sullo sfondo ed in primo piano mia suocera, mio suocero e la nonna materna di mio marito. Fu mia suocera a parlare.
"Non avere paura, tutto ricomincia, non avere paura"
La sensazione era molto bella, di tranquillità e pace. Non temevo nulla e, quasi, avevo voglia di restare se non fosse stato per quella voce che mi chiamava: "Siftenne, hai avuto una bambina".
Io sapevo di avere avuto una figlia perchè l'avevo vista nel ripetersi delle mie tante vite .....
Quella immagine non l'ho mai dimenticata: la luce, la pace, i volti noti, tutte quelle persone che mi aspettavano .....
Ecco, mi è tornata in mente e ve l'ho voluta raccontare (forse l'ho già raccontata) perchè sto leggendo un libro appena arrivatomi sull'analisi del Vangelo di Giuda venuto allo scoperto dopo più di vent'anni di traversie. L'infinito che Giuda e Tommaso raccontano di aver veduto in Gesù forse è quello stesso infinito che le persone che hanno subito un coma raccontano di aver incontrato .... con questo non intendo essere blasfema e non credo di essere una degli eletti: sono una peccatrice come tutti gli esseri viventi e di eletti, purtroppo, non ne vedo in giro per il mondo.
Ma questa visione può essere d'aiuto a chi, come me, voglia cercare senza stancarsi: cercare non la verità che non è di questo mondo, ma qualcosa che le si possa avvicinare.
Quando riuscirò a pubblicare tutto quello che ho scritto e che sto completando probabilmente dovrò giustificare, a chi volesse discuterne, quello che ho scritto: ho letto testi di vangeli gnostici, non riconosciuti dalla chiesa di Roma; ho letto testi profani, pagani, alchemici ed esoterici.
Non per contestare la religione o le tante religioni: ben vengano, a mio parere, tutte le religioni che chiedono all'uomo di cercare una coerenza spirituale.
Non mi interessa di contestare nemmeno la chiesa di Roma: ognuno deve prendersi le proprie responsabilità su ciò che fa, che dice ed anche le responsabilità storiche di certe scelte come, per esempio, scegliere cosa doveva essere reso noto e ciò che non doveva essere noto.
Ho letto per capire e quello che scrivo (e' solo un romanzo storico, non dimentichiamolo) ha solo un intento: se possibile, aprire un pochino le menti ed invogliare ad andare oltre .....
Leggete, amici, leggete .....

Saturday, November 10, 2007

Divina Commedia

Oggi dò un titolo a questa pagina, poichè la terza parte di quello che diventerà il terzo volume de "L'Archiatra" vive sulle interpretazioni di questo grande poema.
Purtroppo io non ho cultura classica, avendo studiato in un istituto professionale e non ho vergogna a confessare che sto rileggendo con nuovo ardore quello che, a scuola, a volte, si studia per dovere e non sempre volentieri.
La parte che analizzo in questa sezione del romanzo interessa l'incontro con Beatrice.
Mi piace leggere cercando di dare la giusta intonazione, ma confesso che non tutte le parole utilizzate si confanno al mio vocabolario ed alla mia conoscenza.
Non so quando riuscirò a pubblicare anche il terzo volume (ancora il secondo non è uscito), ma vi assicuro che non lo sto scrivendo seguendo l'onda delle letture di Benigni.
In effetti, la mia scrittura segue un suo percorso speciale: quando riesco ad avere il tempo di sedermi al computer, la maggior parte del tempo la passo rileggendo almeno l'ultimo capitolo. Mi occorre tempo per rientrare nell'atmosfera e negli argomenti che sto esplorando.
Quando finalmente inizio a scrivere, le dita corrono veloci (scrivo, grazie a quello che è sempre stato il mio lavoro, con dieci dita, molto velocemente), con una scrittura quasi automatica, senza che sia stato necessario prima formulare la frase.
Così mi capita che quando, la volta successiva, riapro il computer e rileggo mi pare quasi impossibile che le cose scritte siano uscite da me, dal mio pensiero. Sono intuizioni, sono rielaborazioni dei pensieri che ho studiato e letto (dietro a questo romanzo, come potrete vedere dalla bibliografia, ci sono tante letture differenti), rielaborazioni ulteriori degli appunti che ho scritto in precedenza.
Ho riempito quadernoni e raccoglitori di notizie, di appunti; ne ho letti, di libri, così tanti ed ho scritto così tanti appunti da poter scrivere non tre ma dieci altri volumi.
Nonostante questo, quando finirò questa parte chiuderò l'argomento.
Sentirò la mancanza dei personaggi che ormai sono diventati quasi reali nella mia mente (la famiglia de St. Malo, intendo, poichè gli altri sono tutti esistiti), ma chiuderò la saga poichè non tutto va scritto .... mi piacerebbe che questo semplice romanzo venisse pubblicato, nel suo complesso, anche solo per suscitare domande, dubbi o semplici curiosità.
Perciò vi rinnovo il mio appello, perso come sempre nei meandri di questa rete, comunicazione alquanto virtuale che chissà dove arriverà: leggete, gente, leggete ed aprite i vostri cuori e le vostre menti .....