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Saturday, November 10, 2007

Divina Commedia

Oggi dò un titolo a questa pagina, poichè la terza parte di quello che diventerà il terzo volume de "L'Archiatra" vive sulle interpretazioni di questo grande poema.
Purtroppo io non ho cultura classica, avendo studiato in un istituto professionale e non ho vergogna a confessare che sto rileggendo con nuovo ardore quello che, a scuola, a volte, si studia per dovere e non sempre volentieri.
La parte che analizzo in questa sezione del romanzo interessa l'incontro con Beatrice.
Mi piace leggere cercando di dare la giusta intonazione, ma confesso che non tutte le parole utilizzate si confanno al mio vocabolario ed alla mia conoscenza.
Non so quando riuscirò a pubblicare anche il terzo volume (ancora il secondo non è uscito), ma vi assicuro che non lo sto scrivendo seguendo l'onda delle letture di Benigni.
In effetti, la mia scrittura segue un suo percorso speciale: quando riesco ad avere il tempo di sedermi al computer, la maggior parte del tempo la passo rileggendo almeno l'ultimo capitolo. Mi occorre tempo per rientrare nell'atmosfera e negli argomenti che sto esplorando.
Quando finalmente inizio a scrivere, le dita corrono veloci (scrivo, grazie a quello che è sempre stato il mio lavoro, con dieci dita, molto velocemente), con una scrittura quasi automatica, senza che sia stato necessario prima formulare la frase.
Così mi capita che quando, la volta successiva, riapro il computer e rileggo mi pare quasi impossibile che le cose scritte siano uscite da me, dal mio pensiero. Sono intuizioni, sono rielaborazioni dei pensieri che ho studiato e letto (dietro a questo romanzo, come potrete vedere dalla bibliografia, ci sono tante letture differenti), rielaborazioni ulteriori degli appunti che ho scritto in precedenza.
Ho riempito quadernoni e raccoglitori di notizie, di appunti; ne ho letti, di libri, così tanti ed ho scritto così tanti appunti da poter scrivere non tre ma dieci altri volumi.
Nonostante questo, quando finirò questa parte chiuderò l'argomento.
Sentirò la mancanza dei personaggi che ormai sono diventati quasi reali nella mia mente (la famiglia de St. Malo, intendo, poichè gli altri sono tutti esistiti), ma chiuderò la saga poichè non tutto va scritto .... mi piacerebbe che questo semplice romanzo venisse pubblicato, nel suo complesso, anche solo per suscitare domande, dubbi o semplici curiosità.
Perciò vi rinnovo il mio appello, perso come sempre nei meandri di questa rete, comunicazione alquanto virtuale che chissà dove arriverà: leggete, gente, leggete ed aprite i vostri cuori e le vostre menti .....

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