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Sunday, October 28, 2007

Ho sentito questa mattina una notizia che mi ha fatto rabbrividire: in una mostra artistica (?) di non so dove (ed anche se lo sapessi non le farei pubblicità), un imbecille ha pensato di poter far passare come opera (?) la tortura di un cane randagio che nella notizia veniva definito malato.
La cosa non ha suscitato lo sdegno di nessuno, organizzatori e visitatori!!!!
Io mi chiedo se il mondo può continuare ad andare avanti in questo modo: l'indifferenza, la mancanza di sdegno di fronte ad un atto di pura crudeltà mi lasciano letteralmente inorridita.
Non siamo più capaci di dar voce alla coscienza, alla pietas, alla comprensione, alla difesa degli indifesi; certo, questo mondo crea mostri ogni giorno, con individui (si possono chiamare esseri umani?) che buttano nei dirupi e nei cassonetti i loro bambini appena nati o abortiti.
Ma la civiltà regna in quel mondo capace di sdegnarsi per la crudeltà rivolta a chi non può difendersi, sia esso essere vivente di qualunque regno (animale, vegetale, umano).
Nella nostra casa, dove vivo con mio marito e mia figlia, seppure sia un appartamento (di due piani, daccordo, in un paese di campagna) conviviamo con sei gatti (cinque femmine ed un maschio) ed una cagnetta; ognuno di loro fa parte della famiglia, ognuno di loro ha un carattere differente, ognuno di loro porta qualcosa alla famiglia che nessun altro potrebbe portare: coccole, affetto, empatia.
Tea, Pimpi, Luna, Milla, Morgana, Rea, Artù sono i loro nomi e la loro anima è pulita, senza macchie nè disonore.

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