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Wednesday, October 24, 2007

Le braccia, diventate rami, dondolavano al ritmo del vento: da questi rami era nato un frutto, era suo dovere crescerlo con la stessa intensità e la stessa forza. ......
I suoi rami avevano anche tante foglie: ognuna di loro aveva fatto parte della sua vita di quercia ed ognuna di loro, nell'andarsene, aveva lasciato un pezzetto di sè sul ramo che aveva abbandonato.
.... Ogni foglia aveva fatto una parte di viaggio con lei, avevano vissuto con lei dolori e gioie, patito sete e fame, gioito e pianto con lei; quando avevano ultimato il loro viaggio, l'avevano lasciata con la speranza di rivedersi la primavera successiva. Ma lei sapeva che quelle che sarebbero venute dopo avrebbero portato qualcosa di nuovo, di diverso sebbene provenissero dallo stesso ramo, con la stessa linfa.
Così, guardò le foglie della Grande Quercia e le parve di riconoscerle, ognuna con il suo volo solitario, ognuna con un andamento diverso, sebbene ognuna fosse caduta vicino alle altre.
Ripensava a tutte le persone conosciute durante la sua vita e sorrise nel ricordo che ognuna di loro aveva lasciato nella sua anima.
Non so quanto tempo rimase così, corpo nella Quercia con la Quercia in sè.
Prese un altro respiro profondo, per sentire il respiro dei suoi rami, delle sue braccia, delle sue foglie e poi le lasciò cadere ancora una volta, una ad una, dando loro un volto ed un nome.
E per ogni foglia che cadeva, dicendo il suo nome, pianse .....

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