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Wednesday, October 24, 2007

Si avvicinano alcune ricorrenze: Halloween, la Commemorazione dei Defunti ... ed inoltre anniversari personali, alcuni piacevoli, altri molto dolorosi.
In ricordo di un carissimo amico, pubblico di seguito un mio racconto, scritto nel dicembre 2003 che a lui piaceva moltissimo (aveva l'animo malinconico....)
Al di là dei ricordi tristi, il mio racconto può darvi uno spunto, un suggerimento, per ricordare gli amici cari ed i famigliari che hanno segnato la vostra vita ....



FOGLIE
Il grande cancello del parco le incuteva sempre un po' di timore, forse memore ancora di quanto le era successo tanto tempo prima quando, bambina, faceva parte delle voci bianche del Regio e, per distrazione, si era trovata chiusa dentro nell'ora di chiusura ...
Nel varcare quell'entrata si voltò verso sinistra per guardare nella garitta: erano ormai più di trent'anni che non vi era più il carabiniere di guardia ma sempre, nel passarci davanti, dava una sbirciatina per sincerarsi se veramente non ci fosse nessuno, in quella casupola.
I lavori di restauro del parco avevano cambiato completamente l'aspetto, così confortante e così gradevole, di quello spazio dove erano nati tanti amori.
Era da tanto che non entrava a passeggiare lì, da quando l'amore per Giacomo era finito.
I vialetti di ghiaia bianchissima avevano preso il posto dei viali in terra battuta, i boschetti erano stati sradicati per dare spazio a prati all'inglese, le statue, restaurate ed imbiancate, avevano cambiato collocazione e portavano, alcune di loro, una targa con scritto il nome dello scultore ed il titolo dell'opera.
Il tutto aveva perso la magia che ancora ritrovava nei suoi ricordi .....
............. Mentre passeggiava e pensava, sotto i piedi le foglie scricchiolavano nel frantumarsi per mescolarsi con la ghiaia che, bagnata, si stava trasformando in fanghiglia.
..... Arrivando al palazzo d'inverno, si avvide che nemmeno la vecchia pista per pattinaggio era rimasta indenne al restauro: nè pista, nè giochi, nè trenino per i bambini.
..... questo parco assomiglia troppo ad un parco svizzero .... bello, ma povero. Povero di bambini, povero di allegria, povero di movimento, povero di rumori. Povero. Povero. E triste....
...... Queste foglie continuano a farmi temere di fare uno scivolone rovinoso: già, almeno avrei qualcosa di cui ridere, pensò.
Arrivò al laghetto senza rendersene conto.
Anche la fontana era stata restaurata, bianca e ... silenziosa. Non scorreva l'acxqua, non c'era la cascatella e non c'erano i cigni.
Sull'acqua galleggiavano foglie ormai marce.
...... Girò a destra ed imboccò il vialetto che portava alla Regina del parco.
C'era una recinzione che non esisteva prima del restauro e poi ... La vide.
Il tronco enorme era ancora ben radicato nel terreno della collinetta; occorreva un bel numero di bambini per abbracciare il corpo del grande albero le cui radici penetravano nel terreno in vari livelli ed in alcuni punti ... spuntavano fuori grandi, forti e robuste.
La Grande Quercia era lì, potente ed imponente, la casa delle fate, come le aveva raccontato il padre durante le lunghe passeggiate estive.

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