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Wednesday, October 24, 2007

Durante il restauro, Le avevano collocato di fronte il grande gruppo statuario di Bacco che si trovava così, come sfondo, il tempietto di Venere: era come se la magia delle storie che le erano state raccontate si riunisse grazie ad una mano misteriosa.
Raccolse una foglia, una ghianda ancora nella sua pipa ed istintivamente andò ad abbracciare quel tronco; si sentiva come tornata a casa, l'abbracciò forte, come se stesse abbracciando la madre ed il padre insieme.
Stando così, corpo unico con il grande albero, le sembrava di sentirlo sussurrare le storie di folletti e gnomi che anche lei aveva raccontato alla figlia; la Quercia le sussurrava le storie notturne, i balli degli gnomi a cavallo di grilli salterini, con le fate dispettose che li punzecchiavano e la regina ed il re sui loro troni fatti di ghiande che battevano le manine al ritmo dei tamburi fatti con le pipe più grandi .....
Le radici che si incuneavano nel terreno sbucavano da quei mattoni, messi a recinzione chissà quando e da chi e sembrava che gesticolassero per rafforzare quel racconto; i rami dondolavano dolcemente e così facendo lasciavano cadere una ad una altre foglie che planavano lentamente, dopo aver fatto il loro balletto con l'aria.
Sentiva il respiro dell'albero, i sussurri dei rami, il cigolio delle radici ed improvvisamente, guardandosi, vide che i suoi piedi si erano trasformati in quelle radici e le sue braccia erano i suoi rami che dondolavano al suono di pifferi invisibili.
Chiudendo gli occhi, sentiva provenire dalle sue radici la dolcezza, l'amore, l'affetto che le era stato donato negli anni: il padre che la cullava sulle sue ginocchia, la madre che riempiva di dolcezza la loro vita sfornando torte e dolcetti, i fratelli che le passavano le conoscenze e le esperienze.
Radici profonde, da cui trarre tutta la forza che in questa vita serve, si disse.
Da qui proviene l'amore, la dignità, la forza d'unione verso ogni avversità; prese un respiro profondo per respirare tutto quello che sentiva provenire dal terreno, ad occhi chiusi lo sentiva profumare di incenso e resina, di rosa e violetta anche se era pieno autunno.

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