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Sunday, February 07, 2016

Il desiderio di scrivere

Sono passati quattro anni, alla fine del mese saranno quattro anni, da quando è morta mia madre. Il dolore è talmente intenso, i pensieri sono talmente rivolti a lei, che mi sembra ieri .. eppure quattro anni sono andati.
In questi quattro anni ho iniziato due libri, due progetti: uno per raccontare la vita della nostra famiglia e l'altro per chiudere il cerchio dei racconti su Costanza, la protagonista de "Il Canto del Bisonte Bianco", "La Legge di Maat", "La Porta del Sole", "Io sono la Tigre". A differenza di tutti gli altri miei libri pubblicati, però, i due progetti, in quattro anni, non sono stati portati a termine.
Mi mancava lo stimolo, la voglia di raccontare, come se veramente le porte della mente si fossero chiuse, concentrate su un misto di dolore, senso di colpa, che ho provato dopo la morte di mia madre. Per scrivere, come per cantare, mi devo sentire bene. Sono riuscita solo a scrivere un raccontino per bambini, "Snapple - Lo gnomo del Parco" per partecipare ad un concorso, ma non riuscivo ad andare avanti con altro.
Lo so, certi scrittori, come certi poeti, hanno bisogno di dolore o depressione per scrivere.
Io no.
Come per cantare, ho bisogno di sentirmi in armonia con il mondo, con la mia anima, devo essere in pace per poter esprimere il meglio di me stessa.
Anche se mi sembra ieri, il momento del distacco da mia madre sta avvenendo; il primo cordone ombelicale lo stacchiamo, anzi ce lo staccano, da nostra madre quando nasciamo; il secondo cordone ombelicale viene staccato quando la madre ci lascia in questo piano materiale.
Ci vuole tempo per accettare questo distacco.
Forse non ho ancora accettato completamente il distacco, ci sto provando.
Ma certamente, quello che è il mio desiderio di scrivere si sta risvegliando.
Forse anche in ricordo di mia madre, che scriveva senza sosta le sue poesie ed i suoi racconti.
Il dolore si affievolisce al pensiero di lei mano nella mano con mio padre; si affievolisce le volte che la sogno (mi pare in pace poiché arriva raramente). Si affievolisce il senso di colpa, accettando il fatto che la vita ci riserva delle sorprese, sempre, e dobbiamo accettare anche il senso di colpa che entra a far parte della nostra vita. Oltretutto, senso di colpa che, lo so, non dovrebbe essere mio.
Comunque, la voglia di scrivere sta tornando.
Sono al lavoro, la mente si muove e questo è senz'altro un bene.
A presto aggiornamenti.

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