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Sunday, March 09, 2008

Rimanere sola in casa, lo so, mi fa male, anche quando è una mia scelta.
Ci sono sempre tante cose da fare, da tre settimane non riesco ad avere il tempo per proseguire "Il canto del Bisonte Bianco", inoltre Apple non è ancora pronta ad affrontare tanta gente e la confusione. Ha bisogno ancora di imparare a diffidare di qualcuno e ad avere fiducia in altri, deve imparare a giocare con i suoi simili e non deve scappare dalla macchina. Troppe cose, ancora, per poterle fare affrontare la prima festa medievale dell'anno.
Così, mentre Sarah si è vestita ed è andata a Fidenza accompagnata da mio marito, io sono in casa. Ma stare sola non mi fa bene.
Penso ... penso a Tea, penso a chi è passato in altre dimensioni e, senza volerlo, una lacrima scende.
Forse si aggiungono anche altri dolori, di cui non abbiamo memoria ma che abbiamo provato in altre vite, in altri mondi ....
I miei racconti iniziano sempre così, con immagini che chissà da dove mi vengono.
"Il canto del Bisonte Bianco", ad esempio, mi è arrivato con l'immagine del vecchio sachem che, nella tenda delle riunioni, vede l'avanzarsi della disfatta del suo popolo.
Questo ho previsto che dovrà essere un racconto breve; le immagini, nette, che ho in testa e che descrivo nella scrittura, mi vengono come scene di un fumetto in bianco e nero ed infatti verrà illustrato da Sarah. Saranno poche tavole, forse dei momenti più importanti della lotta di questo popolo. Certo, non è semplice in poche pagine rendere l'idea di ciò che hanno dovuto subire; desidero parlare soprattutto di Toro Seduto e Cavallo Pazzo che erano non solo combattenti ma capi spirituali che hanno combattuto negli ultimi anni dell'800.
Ma non mi spiego ancora le lacrime che, improvvisamente, mi riempiono gli occhi.
Memorie antiche, ancestrali, forse, come se la storia della protagonista, da me inventata, fosse davvero la mia storia .......

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