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Saturday, March 26, 2022

ASSEDIO

 26 marzo 2022, un mese e due giorni dall'inizio dell'occupazione dell'Ucraina. Milioni di profughi attraverso i confini di Polonia, Romania, Moldavia. Città sotto assedio, distrutte, fosse comuni, civili uccisi e bambini. In un mese l'Ucraina è distrutta, ma la resistenza è ancora e sempre attiva. Anzi, i russi stanno per rimanere senza cibo e carburante, pare ci sia qualche ufficiale ucciso dai militari stremati e demotivati, giovani di leva, che si sono ammutinati. La cronaca dà per morti dai 7.0000 ai 15,0000 soldati morti fra i russi, altri feriti e prigionieri. Gli ucraini non si piegano, nonostante un paio di sindaci siano stati rapiti (e poi liberati). Siccome è andata fallita l'"operazione straordinaria" che Putin pensava di concludere in una settimana, ora i generali dicono che sarebbe già una vittoria se il solo Donbass fosse "liberato" e definito russofono. Certamente Putin ed il suo cerchio sono in difficoltà, già dichiarati criminali di guerra. E' questo che li rende ancora più pericolosi perché non avendo nulla da perdere potrebbero provocare qualche "incidente" per far entrare in guerra l'Europa con la NATO. Intanto l'ambasciatore russo decide di sentirsi offeso dai giornalisti italiani e ne denuncia qualcuno. Dimenticando che da noi c'è la libertà di opinione e di stampa. Intanto l'Europa sta stabilendo accordi per la fornitura di gas con USA e paesi arabi, tagliando fuori dal commercio, appena possibile, la Russia. Che in patria non racconta la storia come è ma la stravolge mentre i giornalisti russi cercano di scappare, come molti civili russi. Ma Putin è fuori dalla realtà.

E intanto il Papa consacra al Cuore di Maria la Russia e l'Ucraina.

Fin qui la cronaca.

Veramente non si capisce questa guerra. Nel mondo globalizzato che esisteva fino al 24 febbraio, da più di 30 anni (comprendendo la Russia, dopo il 1989), in un mondo che aveva inglobato nel commercio mondiale anche la Russia e gli stati dell'est, di cui non tutti fanno parte della NATO e dell'Europa; in un mondo dove Putin era accolto come capo di stato a cui veniva stretta la mano (nonostante la libertà ed i diritti umani non fossero proprio quelli intesi in modo occidentale), ebbene, nel mondo che conoscevamo fino al 24 febbraio Putin ed i suoi falchi (che forse non gli hanno proprio fatto un favore dicendogli quello che voleva lui) hanno deciso di occupare un paese che aveva un presidente eletto democraticamente. Presidente che, da bravo attore, è sempre presente in tutti i parlamenti (in video conferenza): al congresso USA, al parlamento francese, a quello israeliano, a quello italiano, dicendo ad ognuno qualcosa per toccare il cuore ed il portafoglio. Zelensky insiste nel voler un aiuto militare, ottenendo fino ad oggi aiuti umanitari ed in armi e nell'accoglienza dei suoi profughi. Ma l'Europa e la NATO, oltre all'ONU, non vogliono entrare in guerra con i militari. E ci sono polemiche, comunque, anche per l'invio di armi poiché l'Italia ha in Costituzione un articolo che dichiara apertamente che l'Italia  ripudia la guerra (quella offensiva). 

Le manifestazioni pacifiste vengono lette, troppo spesso dai giornalisti e deputati interventisti, come pro-Putin. I pacifisti, però, non sono pro qualcuno; sono contro la guerra. Punto.

E quindi anche contro l'invio di armi; armi che stanno arrivando in abbondanza in Ucraina, in mano a cani e porci, non solo in mano dell'esercito perché in campo ci sono mercenari provenienti da ovunque. E la colomba della pace avrà un bel daffare, a fine guerra, per vedere le armi restituite e raccolte. 

Certamente il mondo, dopo due anni e più di pandemia (anche ieri ci sono stati più di cento morti in Italia; gli altri stati non dichiarano nemmeno più i loro morti per covid) e dopo questa guerra non sarà più come quello di prima; ci avevamo impiegato 75 anni per pacificare (quasi) il mondo e l'Europa dopo la seconda guerra mondiale. Ne serviranno altrettanti, se non di più per rimettere in sesto l'Ucraina, l'Europa (che si sta indebitando per accogliere i rifugiati) ed il mondo. Sarà dura avere ancora fiducia in chi prenderà il potere in Russia. Perché quello che è certo è che Putin ed i suoi non potranno più essere accettati nei consessi internazionali, dopo aver bombardato scuole, ospedali, città intere. 

Ultima ora: oltre 70 attacchi ad ospedali con almeno 71 morti, ospedali pediatrici e oncologici. Anche i pulman con i rifugiati vengono bombardati, dimenticando la convenzione di Ginevra.

Bombe al fosforo; bombe ananas (come venivano chiamate ai tempi del Vietnam), bombe che  all'interno hanno altre piccole bombe che scoppiano a tempo ritardato; bombe proibite. 

Ma in questa guerra nulla è "normale".

E intanto è iniziata la primavera.




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