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Sunday, March 06, 2022

6 marzo 2022 - 11 giorni dall'inizio della guerra in Ucraina

 Già; Putin ha invaso l'Ucraina. Ci sono già più di un milione di profughi, persone che in un modo o nell'altro, in auto, in pulman, a piedi, con poche cose raccolte, bambini di ogni età, animali domestici, sono riusciti fino a ieri a fuggire, chi attraverso il confine polacco chi nei confini limitrofi di Romania e Moldavia. Tanti sono arrivati in Italia. Gli uomini no, sono rimasti a combattere a fianco del loro Presidente democraticamente eletto.

Un Presidente vilipeso, fino a dieci giorni fa, perché è un attore comico.

Ma in questi dieci giorni ha dimostrato di essere altro, coraggioso a rimanere nella sua patria con la moglie e due figli piccoli pur sapendo di essere ricercato da Putin che, nuovo zar, ha tutta l'intenzione di riprendere le repubbliche che fino a 30 anni fa erano sovietiche e con cui vuole ricostruire l'intero impero.

L'occidente non ha creduto al presidente USA, Biden, quando diceva che .Putin era pronto all'occupazione dell'Ucraina; forse l'occidente ha pensato che fosse una paranoia del presidente USA, vista l'età.

Ma aveva ragione. E ha ancora ragione a non voler attivare le difese NATO, di cui l'Ucraina non fa parte, per non innescare la terza guerra mondiale che Putin ha dichiarato sarebbe nucleare. Infatti sta già occupando le centrali nucleari ucraine. E in Ucraina ce ne sono sette.

Ecco, questa è la cronaca, stringata, di questi ultimi 11 giorni. Senza dimenticare che la pandemia ancora non è finita visto che in Italia anche ieri erano circa 200 i morti per questo virus. E pare che proprio la pandemia, durante questi due anni, abbia visto un Putin completamente isolato per paura di contrarlo. Perché lo sputnik, il vaccino russo, oltre a non essere stato iniettato a tutta la popolazione, pare non abbia una grande copertura.

Fin qui la cronaca, dicevo, stringata e senza altri commenti.

Perché sono rimasta senza parole, proprio come quei 30 bambini non accompagnati che sono arrivati nei sotterranei della metropolitana in una cittadina ucraina, che dallo stress hanno perso la parola. Bimbi piccoli e grandicelli. Non parlano. Per fortuna le loro mamme, prima di affidarli a chissà chi, hanno cucito nei loro abiti nome, cognome e data di nascita. 

Questa è la vita di chi non è riuscito a scappare: sotto le metropolitane, dove i viveri stanno scarseggiando, non ci sono né acqua né altro. In attesa dell'ultima offensiva perché oltre ai soldati russi, poco motivati, giovanissimi, senza viveri, ci saranno, negli attacchi, mercenari che già, dove sono arrivati, hanno saccheggiato e chissà quante altre nefandezze hanno fatto e faranno. Poco importa che l'AIA abbia già decretato che Putin verrà processato per crimini di guerra. Putin non tornerà indietro, non ha già nulla da perdere e o il mondo sarà suo o non sarà di nessuno, come quel "Re di tutti" del libro che scrissi nel 2003 durante la guerra in Iraq. C'è sempre qualcuno che si crede il re di tutti.

Chissà se riuscirò ancora a trovare altre parole. 

Per il momento la mia anima è con i bambini senza parole.

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