Questo blog usa cookie tecnici e cookie di terze parti per rendere più rapido e migliore il suo utilizzo durante la navigazione. Se vuoi saperne di più o modificare le impostazioni del tuo browser relativamente ai cookie, fino ad eventualmente escluderne l’installazione, CLICCA QUI.

Saturday, May 07, 2022

IL VISCHIO

 Il vischio, quella bella pianta, con le bacche bianche, che a Natale, ma soprattutto a Capodanno, si appende sul soffitto di una stanza o di un ingresso e che invita chi ci passa sotto a scambiarsi un bacio.

 Il vischio, che all'apparenza può sembrare una pianta gentile, è in realtà un parassita.

Un parassita che succhia la linfa alla pianta su cui si arrampica, avvinghiandola in un abbraccio mortale.

Un po' come l'edera, ma alla morte della pianta, l'edera lascia comunque le sue foglie ancora avvinghiate e pare, quasi, che la pianta a cui è stata succhiata la linfa, ancora esista.

Una canzone degli anni '50 (se non ricordo male) diceva proprio: " ... avvinta come l'edera ...."; avvinghiata come l'edera ... ma la canzone doveva essere come una poesia e quindi è stata scelta la parola "avvinta".

Ma il vischio no, quando ha succhiato tutta la linfa della pianta, la pianta si vede spoglia, con solo un groviglio, quasi come fosse un nido, di vischio in cima.

Una tristezza immensa.

Ebbene, ci sono persone che si comportano come il vischio.

Succhiano l'anima, come fosse la linfa, delle persone; peggio, o meglio per l'umano/a vischio, se quelle persone sono loro conviventi, compagni, mariti, mogli.

Si potrebbero anche chiamare vampiri, psichici e materiali.

Ma il vischio rende bene l'idea.

E quel che è peggio si avvalgono della facoltà di non risponderne, di essere, in coscienza, con la loro coscienza a posto.

Sembrano brave persone, dall'esterno. Ma all'interno del loro nucleo famigliare sono orribili, come sono orribili dentro di loro. Eppure all'apparenza sembrano gentili, affabili.

Ma si riconoscono, sapendoli riconoscere.

Il vischio umano si lamenta costantemente. Il mal di schiena, il male alle spalle, "povero/a me", dicono costantemente, "e io? nessuno pensa a me ...".

Ed intanto succhiano, succhiano fino a portare alla morte, psicologica e a volte, purtroppo, fisica della loro vittima.

Si può cercare di far loro pensare che anche qualcun altro può stare peggio di loro. Anzi, a volte è proprio quello che succede, hanno accanto chi sta peggio di loro, proprio a causa della linfa che viene a loro succhiata. Ma loro non vedono la sofferenza altrui, vedono e sentono solo la propria. E pure il dialogo diventa spesso un monologo poiché non ascoltano altre voci se non la propria.

Ed in questo contesto mi viene da pensare ad una poesia tratta dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, andate a leggerla, è la seconda, subito dopo la poesia di presentazione della collina.

E' una moglie che spiega la sua vita accanto ad un marito/vischio, la cui unica vendetta, dopo la morte, è assillarlo con il suo fantasma. 

Leggetela e dedicatela a tutte le donne (ma anche agli uomini accade di essere uccisi da un vischio umano, io ne conosco per certo uno ....) che hanno avuto la sfortuna di incontrarne uno .... 



No comments: