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Saturday, December 07, 2013

SOGNO E REALTA'

Mi sono alzata presto, questa mattina, perché ho sognato di incontrare in una comune Padre Silvio Turazzi, con la barba lunga, intristito perchè non c'erano volontari che potessero lavorare la terra che la comune coltivava ...
Mi sono ritrovata a cercare in rete notizie relative a Padre Silvio di cui non ricordavo  il cognome.
Ognuno di noi nella sua vita incontra persone che incidono positivamente ed altre che incidono negativamente. Io ho avuto la grande fortuna di incontrare per lo più persone che mi hanno dato solo positività ed una di queste persone è Padre Silvio.
In realtà l'ho conosciuto di riflesso.
Padre Silvio  (di cui si può trovare la biografia in rete appunto) era un giovane missionario nel 1968 quando mio fratello Gian Pietro fece un campo estivo di Mani Tese (anche di questa associazione si possono trovare notizie in rete). Ricordo una sua fotografia, con la solita chitarra in mano, mentre i ragazzi facevano una pausa.
Seguendo l'esempio della comunità di Emmaus guidata dall'Abbé Pierre (in Francia), anche Mani Tese faceva campagne di raccolta della carta per avere qualche lira da spendere in opere mirate.
A Mani Tese, Gian Pietro conobbe Padre Silvio e ne parlò in modo entusiasta.
Successivamente, credo che fosse il 1969, Padre Silvio frequentò in qualche modo la nostra parrocchia, Santa Maria della Pace, dove il parroco, Don Franco, ospitava molti cappellani e missionari e faceva in modo che i gruppi giovanili partecipassero ad iniziative di volontariato.
Anche io partecipai ad una raccolta della carta (avevo tredici, quattordici anni) organizzata dalla nostra parrocchia in appoggio ad iniziative che vedevano Padre Silvio  impegnato in prima persona.
Ricordo lo sgomento alla notizia dell'incidente in macchina in cui Padre Silvio rimase paralizzato; chi guidava, se non ricordo male, era una delle ragazze più grandi della parrocchia che seguivano i gruppi dei più giovani e se non ricordo male lei morì in quell'incidente.
Dopo quaranta anni e più, Padre Silvio mi è arrivato in sogno.
Come dicevo, ognuno di noi nella propria vita incontra persone che portano e lasciano il segno.
Bianco o nero che sia.
Per mia fortuna, ripeto, ho incontrato più luce che oscurità ma ricordo esattamente sia gli uni che gli altri.
La prima persona importante della mia vita fu la mia maestra Paola Parenti. Era giovane quando prese la mia classe in seconda e sempre sorridente; mi diede la voglia di scrivere e leggere.
Alle medie inferiori, che per me durarono 4 anni, incontrai una professoressa di italiano, di cui non ricordo il nome ma molto bene il viso poiché era Dante Alighieri in femminile, che mi fece bocciare in seconda media per una discussione sui diritti dei neri (come dico nel mio post in ricordo di Mandela) e per colpa sua non ricordo una poesia a memoria perché mi diede 2 nella recitazione del "5 maggio" (ovviamente lei è nella lista nera).
Ad aggiustare il tiro nei due anni successivi ci fu ancora una insegnante di italiano, la professoressa Lombardo, molto materna e gentile; inoltre avevo il professore di religione, Don Zatti, che mi regalò un libro per premiarmi per un tema.
Nel frattempo, iniziai a frequentare Viva la Gente e conobbi un ragazzo del cast di Bologna che aveva scritto una bellissima canzone che canto ancora oggi: "O libertà". Aveva una bellissima voce, con una tonalità da donna; era gay ma era talmente bello, lo ricordo ancora con il tabarro. Morì poco tempo dopo in un incidente stradale. Ma non fu mai più dimenticato da me.
In prima o seconda superiore ebbi un insegnante di religione, Don Patané, che mi mandò dal preside perché, disse, lo avevo messo in difficoltà parlando in classe di un documentario dove alti prelati benedicevano i lager in compagnia delle SS (lista nera, ovviamente!).
Ma il tiro alle superiori venne aggiustato dall'insegnante di diritto, Signora Blarzino, e dall'insegnante di italiano degli ultimi tre anni, il professor Rubiconi, che non smetterò mai di ringraziare per avermi fatto conoscere tanti modi di  scrivere e la voglia di continuare a studiare.
Quando incontrate delle persone  che vi illuminano la via, seguitele: non ve ne pentirete.

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