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Saturday, January 08, 2011

Natale è passato; un nuovo anno è iniziato ed è arrivata la Befana, mia carissima amica, che tutte le feste si è portata via ...
Ho l'animo un po' pesante: essere impegnata tutte le mattine a pensare a mia madre, ad essere presente ricevendo il più delle volte rimproveri ed improperi, mi sta raggelando l'anima e l'animo. Eppure ... lei non sa quello che ha ed io mi ritrovo, nonostante spesso la cattiveria faccia radici anche su di me, a pensare a cosa accadrà. Cosa accadrà fra qualche tempo quando il "mostro" che cresce in lei urlerà; quando il silenzio si impadronirà per sempre di quello che era ed è stata ...
Nel mio racconto "Il cerchio" le memorie della mia infanzia sfociano in un racconto felice, come è stata, effettivamente, la nostra infanzia, quella mia e dei miei fratelli e sorelle; poi è sopraggiunta l'adolescenza, età non felice se non si è presi per mano nel giusto modo e momento. Ognuno di noi è cresciuto a modo suo, in modo individuale ed isolato; io, essendo la penultima, ricordo per avere vissuti in parte i tormenti e le vicissitudini di ognuno. I miei fratelli e le mie sorelle, invece, non conoscono i miei percorsi se non quelli un po' superficiali che mi hanno vista sul palco a cantare, in coppia o in gruppo. Ancora adesso, per mia madre e forse per loro, io sono quella che canta e che avrebbe vissuto volentieri una vita sul palco. Niente di più falso. Mia madre, per esempio, non sa cosa volevo fare da grande: avevo chiesto a mio padre, molto semplicemente, di iscrivermi alle magistrali. Volevo lavorare a contatto con i bambini. Ma mi suggerì all'epoca di cambiare poichè ce ne erano già tre di maestri in famiglia. Allora, finite le superiori, avrei fatto volentieri l'università, ma non osai nemmeno chiederlo. La vita, avanti con l'età, mi ha ridato l'opportunità di fare attività con i bambini, anche solo come baby-sitter, ma da un anno circa questo si è fermato.
Ed allora, eccomi a fare assistenza domiciliare a mia madre che nemmeno lo gradisce ed anzi me lo rinfaccia ogni giorno. Ed eccomi con l'anima in pezzi ed affranta, al pensiero che, comunque, quando succederà l'irreparabile a me resterà il rimpianto di non aver nemmeno potuto godere appieno della sua compagnia, presa com'è ogni giorno a lamentarsi di ciò che non ha, dei figli che non telefonano ed incapace di ringraziare chi telefona o è presente, dimentica del fatto che, ogni giorno, più o meno sente tutti e, a turno, più o meno tutti vanno da lei.
Ci sono momenti in cui la vita ci mette davanti uno specchio, dove si riflettono momenti passati, che sembrano lontani anni luce, e momenti futuri, che sembrano lontani a venire eppure ci corrono incontro velocissimamente. In mezzo ci sarebbe il presente, che non sempre riusciamo a vivere appieno con gioia.
Spesso mi ritrovo a dire a mia madre di guardarsi attorno, di essere felice di quello che ha, di godere anche solo del fatto di poter ancora camminare per passeggiare all'aria aperta; di sorridere a chi la va a trovare, di chiacchierare con i nipoti, quando li vede.
Il suo atteggiamento negativo spesso incide anche su di me, che in questi mesi mi sento invecchiata ed intristita, incapace ormai di sorridere.
Il mio augurio per noi tutti e per voi, che sia anche un buon proposito, è di non farsi mai, mai e poi mai spegnere l'entusiasmo e la voglia di sorridere davanti ad un bambino che ride, ad un sole che sorge ed una luna che brilla.
BUON ANNO 2011!!!

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