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Thursday, April 02, 2009

Cari amici, io ho due grandi fan che sono anche i miei peggiori critici: mio marito e mia figlia.
Per questo motivo, desidero scrivere in questo post un po' come sono io, onde evitare equivoci.
Durante la presentazione della trilogia, avvenuto il 14 dicembre, mio marito mi faceva continuamente segno di tagliare e così, quando ho chiuso l'incontro mi sono resa conto che avevo parlato e dialogato (poichè avevo, ovviamente, ascoltato qualche domanda) per circa un'ora tutto compreso. Tanto lavoro preparato, tanta attesa, per parlare con gli intervenuti solo un'ora! Avevamo offerto un piccolo rinfresco e così con alcuni sono riusciti a scambiare altre quattro chiacchiere, ma tutto è finito abbastanza presto considerando che era iniziato solo alle 16,30.
A volte intervengo a conferenze o ad incontri e se, dopo aver ascoltato, ho l'opportunità di intervenire lo faccio volentieri, poichè mi piace scambiare le opinioni. Così è avvenuto anche ieri sera e mia figlia mi ha detto che posso risultare antipatica per l'atteggiamento di supponenza che, a suo dire, assumo.
Ora, mi piace chiarire alcuni punti che, spero, possano ovviare a tali inconvenienti:
- a volte nella testa ho molte cose che mi frullano e non tutte le espongo, ma quando le espongo mi succede di ripetermi poichè mi piace chiarire i concetti; a volte, però, lo riconosco, faccio dei giri di parole e non sempre vengo al dunque immediatamente. Così può sembrare che voglia fare la "saputona" ed attirare l'attenzione. Ebbene, udite, udite: è esattamente il contrario, poichè so di essere la persona più ignorante (che ignora!) dell'universo.
- mia figlia mi critica anche la postura, poichè, dice, può dare adito all'interpretazione suddetta.
Ebbene, udite, udite: ho problemi di schiena ed ho problemi di postura.
Specialmente ieri, a causa di questa umidità, ma purtroppo i problemi li ho costantemente, tanto che a volte non so nemmeno io come riesco a camminare ed a stare in piedi, visto che non riesco nemmeno a stare seduta ... Così, mi capita che se vado al cinema, o mi trovo in un teatro o in un auditorium devo continuamente cambiare posizione, mi metto di traverso (e posso sembrare Lilly Gruber!), mi giro a destra, mi giro a sinistra, metto le mani in tasca (se ho pantaloni o giacca con tasche) per obbligarmi a stare dritta, mi metto contro lo schienale per appoggiare la schiena, o metto le braccia incrociate per raddrizzarmi, o distendo le gambe (ho anche problemi alle ginocchia ed alle anche: l'età, purtroppo si fa sentire ed anche le mie numerose cadute in tutti questi anni!). Tutto questo, soprattutto per chi dà molta importanza alla postura, ai gesti ed ai segni del corpo, può dare adito ad una interpretazione errata.
Così, se vi capiterà di assistere a qualche prossima mia presentazione (stiamo cercando di organizzarle con Artès) vi prego: non analizzate la mia postura, poichè vi darebbe segnali assolutamente errati. E non fatevi spaventare dal tono della mia voce (questa è un'altra critica di Sarah): come sapete dal mio profilo, canto da quando avevo tre anni, sono abituata a stare su un palco e non ho mai avuto molto bisogno dei microfoni. In più quando mi infervoro, il tono della mia voce (che, normalmente, dal vivo o al telefono riesco a controllare) supera di gran lunga la mia volontà.
Per cui: se avremo l'opportunità di conoscerci, guardatemi con amicizia ed aiutatemi a ridere delle mie difficoltà!
Per il momento vi saluto, ma presto vi racconterò degli sviluppi del quarto volume, poichè venerdì scorso mi è stato prestato un libro veramente interessante e, guarda caso, la conferenza che ho ascoltato ieri sera su "L'Universo Vivente" verteva quasi sugli stessi argomenti ... buoni spunti per riprendere "L'Archiatra" ....

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