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Saturday, February 07, 2009

Cari amici, veramente ci sono sempre troppe cose da dire e poco tempo per poterle esprimere.
Innanzitutto, ho aperto anch'io uno spazio in Facebook; più per dare modo a chi mi chiedeva di ricambiare l'amicizia, che per altro. Non ho molto tempo per stare sul computer e quindi non posso molto viaggiare sul nuovo spazio, ma lì potrete trovare altre cose, altri messaggi che, il più delle volte, mi invia mia figlia dal suo.
Così, vedrete molti messaggi per animali da salvare o da adottare. Visitatelo, guardate e, se avete facebook, fate girare le fotografie. Per ogni piccolo animale fortunato, ce ne sono troppi che soffrono e dobbiamo dare loro la possibilità di avere qualche briciolo di vita dignitosa.
Se tutti ci rendessimo conto che la natura, gli animali, i vegetali ci sono stati dati solo in prestito, forse li tratteremmo con più rispetto. Non siamo i padroni del mondo su cui viviamo e non abbiamo nessun diritto di togliere la vita o maltrattare gli altri esseri viventi.
Certamente, qualcuno dirà, nemmeno la vita umana è rispettata, chissenefrega degli altri esseri!
Non è così: se non educhiamo i bambini a trattare bene gli animali e non usarli come pupazzi, se non educhiamo i bambini a non strappare i rami ed i fiori, certamente avremo degli adolescenti che non solo maltratteranno gli animali e la natura ma in un crescendo orrendo arriveranno a divertirsi contro i propri simili.
L'educazione deve partire dall'origine. Troppi "genitori" giustificano i figli trovati a violentare o a bruciare o a maltrattare (animali e persone): erano annoiati, poverini; ma non hanno fatto nulla di male, in fondo; sono bravi ragazzi.
L'educazione non è giustificare; essere educatori significa dare il giusto compenso ed il giusto rimprovero.
Ho notizie, dalla bambina più grande che tengo, di atti di bullismo di una bambina nei riguardi non solo dei suoi compagni e delle sue compagne (classe quinta elementare), ma anche nei riguardi degli insegnanti che non riescono a farsi obbedire nemmeno quando tentano di mandarla fuori dalla classe. Mi è capitato di sentire, mentre passavo vicino, la madre che con un'altra madre si lamentava perchè le sembrava che ci fosse un atteggiamento contrario alla figlia e quindi ne parlava come della vittima designata della classe.
Non sta certamente a me intervenire; ma, a quanto pare, gli insegnanti non sono in grado di fare nulla.
Ora: non sono daccordo completamente con le disposizioni della Gelmini, ma su alcuni punti mi trovo daccordo. Infatti, trovo che sia ora di rimettere il voto di condotta. "Ai miei tempi" chi aveva sette veniva bocciato. Trovo che sia ora di tornare alle bocciature: non è educativo far vedere a chi studia che anche chi non lo merita viene promosso, nemmeno alle elementari. Trovo che sia ora di ridare dignità al lavoro degli insegnanti e se un insegnante deve dare una nota o deve parlare ad un genitore, che il genitore se ne stia in silenzio ed in doveroso rispetto e ricominci a fare ciò che deve fare un genitore: educare i propri figli.
Penso che sia stato troppo il lassismo che come genitori abbiamo permesso (mi ci metto in mezzo anch'io, nonostante sia sempre stata criticata dai miei fratelli insegnanti - ne ho tre - per essere stata ferma nell'educazione a mia figlia). Non possiamo pensare di avere dei maggiorenni consapevoli se sin da bambini non è mai stato detto loro un NO.
Un sano no, un sano sculaccione quando ci vuole bisogna saperlo dire e dare.
Non è possibile arrivare ad avere dei figli di dieci, undici anni che fanno paura agli stessi genitori.
Qualche cosa bisogna fare per tornare ad avere il rispetto verso gli insegnanti, verso gli adulti, verso gli esseri umani e verso il mondo intero.
Certamente, non servono solo le regole, poichè io credo che alcuni valori siano dentro di noi e non occorrerebbero le regole se questi valori fossero il faro della nostra vita.
Occorre che i genitori siano più attenti, diano più tempo, ascoltino i loro figli e non neghino loro l'affetto quando viene richiesto. Occorre che le promesse vengano rispettate, occorre non dire bugie, occorre non minacciare a vuoto. Occorre fermezza ed affetto.
Occorre essere il faro dei propri figli.
Occorre far brillare la propria luce e, con dolcezza, illuminare con essa coloro che non hanno chiesto di nascere ma ci sono vicini.
Lo so che il lavoro ci stressa, le difficoltà economiche non aiutano e quando non ci sono difficoltà economiche si hanno sempre tante altre cose da fare; ma i figli devono avere la precedenza e occorre guardare nel fondo dei loro occhi.
Rendiamoci conto che loro dovrebbero essere il futuro del mondo.
Che futuro può esserci con una generazione che dà fuoco a tutto ciò che la circonda?

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