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Wednesday, January 17, 2024

Fake news, odiatori ed altre sconcezze

 La storia della ristoratrice che si è suicidata a causa di una recensione vera o falsa veramente dovrebbe farci riflettere.

La storia è semplice: una recensione che voleva denigrare il ristorante per il fatto di accettare fra i clienti gay e portatori di disabilità, portava una sua risposta in difesa di tali avventori. E questa sua difesa l'aveva fatta premiare dal ministro per le disabilità per l'apertura personale e lavorativa verso persone altrimenti discriminate.

La ristoratrice ricevette tanti encomi.

Ma qualcuno (leggi Selvaggia Lucarelli) volle approfondire la questione e, pare, scoprì o ritenne di scoprire che la prima recensione (quella che denigrava il ristorante) fosse stata scritta dalla stessa ristoratrice solo per avere il pretesto di scrivere la seconda ed ottenere, così, il riconoscimento di un'attività antidiscriminatoria. Attività che per altro effettivamente la ristoratrice, brava e bella persona come viene descritta da chi l'ha conosciuta, attuava nel suo ristorante.

Ma il sospetto di aver scritto un post falso, o il fatto che non l'avesse scritto, ha suscitato, dopo le lodi, critiche ed ha scatenato una ridda di insulti contro la ristoratrice.

Essendo una brava persona, si è spaventata del fatto di venire chiamata dalle forze dell'ordine per chiarire tutta la situazione. E da brava persona, non abituata ad essere richiamata dalle forze dell'ordine, si è spaventata e vergognata a tal punto da suicidarsi.

Ora mi chiedo: con tutte le nefandezze che certi politici fanno (fermare un treno per andare a prendere l'auto blu; sparare in una festa di capodanno, con presenti dei bambini, rubare un quadro, ecc. ecc. ecc.); certe nefandezze che certi politici scrivono sui loro profili social per poi pretendere la privacy che loro stessi mettono alla berlina; ecco, con tutte queste nefandezze, c'era proprio bisogno di prendersela con una persona normale, che faceva tranquillamente il suo lavoro, onestamente?

Ma davvero i giornalisti devono scoprire falsi scoop sulle persone che lavorano?

Forse per non mettersi a scoprire le vere nefandezze fatte dai politici?

Selvaggia Lucarelli, per favore, visto che si spaccia per essere una giornalista, faccia la giornalista; fare il giornalista significa essere serio, fare indagini importanti (come per esempio fu il Water Gate, oppure le inchieste su Gladio e l'uccisione di Moro, tanto per dire ...) 

Stimo tantissimo la professionalità dei giornalisti, di qualunque colore o pensiero politico; sono persone che mettono in pericolo, tante volte, la loro vita, fanno inchieste pericolose sulle mafie; rischiano la loro vita in scene di guerra. 

Allora, cara Lucarelli, faccia la giornalista, glie lo chiedo con il cuore.

Oppure si limiti a fare da giudice a Ballando con le stelle (non si deve saper ballare per giudicare gli altri che ballano?); oppure si limiti a fare recensioni di libri come ha fatto per il suo fidanzato; oppure faccia qualche pubblicità a qualche materasso o divano. 

Ma le persone normali, che faticano a tirare la carretta ogni giorno, anche se cercano qualche espediente per guadagnare qualche euro in più le lasci in pace.

Grazie.


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