Mancano tre giorni alla fine del 2023 e si fanno esami di coscienza, per chi la coscienza ancora ce l'ha e buoni propositi per chi ancora ha speranze e sogni.
Quando si avvicina la fine dell'anno, mi rattristo.
Le luci del Natale si affievoliscono e le ombre del cuore si fanno più presenti e pressanti.
Sin da bambina ho odiato il Capodanno, non ho mai gioito nell'ultima notte dell'anno; mi fa paura l'anno nuovo, mi ha sempre fatto paura, con il mistero di ciò che potrà accadere.
Temo non tanto per me, ma per i giovani, i bambini, per i nostri figli, i nostri nipoti, grandi e piccoli.
Il mondo è cambiato negli ultimi tre anni, la pandemia doveva renderci migliori ed invece ci ha resi più cattivi, più egoisti, più crudeli.
Senza parlare dei governanti che in questo momento sono a capo di stati più o meno grandi.
La crudeltà è verso gli esseri viventi più deboli, contro gli esseri umani, una etnia contro un'altra. Si fanno avanti spinte terroristiche e spinte dittatoriali.
A nessuno importa il benessere altrui, il benessere del pianeta; si spianano città intere con i carri armati e con le bombe, si riducono in polvere le abitazioni di milioni di persone.
Dopo cento anni ci ritroviamo a rivivere guerre e dittature.
La nostra generazione di boomers mai più avrebbe pensato di vivere ciò che hanno vissuto i nostri genitori.
Non so se riusciremo ad avere la loro stessa forza di ricostruire.
Dovremo prenderci sottobraccio alle nuove generazioni per aiutarle a riparare ciò che la nostra generazione ha distrutto in 60 anni.
Ne avremo la forza?
Il segreto, forse, è prendersi le proprie responsabilità ed avere il coraggio di riconoscere i propri errori per poter ricominciare.
Ed allora ... Buon 2024 e che sia buono davvero per tutti.