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Wednesday, March 25, 2015

Pioggia

Ci sono dei giorni, come oggi, in cui prevale la malinconia ... la nostalgia di quando tutti i pezzi di me erano ancora interi e e non frantumati.
Per festeggiare la Primavera, che quest'anno si è presentata con giorni di pioggia, io metto in casa "addobbi" in tema: fiori, sparsi qua è là e, visto che Pasqua si avvicina, l'albero di Pasqua con uova appese e fiocchi e farfalle. Appesi alle tende, invece, oltre a qualcosa di primaverile e pasquale, ci sono tanti foglietti colorati ... ognuno ha un nome ....
Purtroppo ogni anno se ne aggiunge uno o più ... sono i nomi delle persone che hanno fatto in modo che io, noi, fossimo qui, oggi. Nomi delle famiglie mia e di mio marito, nomi di antenati, nomi di parenti, nomi di amici, i miei genitori, i miei suoceri, il mio prof. di italiano delle superiori che se n'è andato poco prima di compiere i suoi 72 anni, il mio socio che mi ha permesso di provare ad intraprendere un'attività mia.
Persone che, andandosene, hanno lasciato smangiato il mio cuore, sbocconcellato perché i pezzi che mancano se li sono portati via loro ...
Ecco, oggi è una giornata così ....

Tuesday, March 24, 2015

Anni '80

Ascoltando la musica degli anni '80 mi chiedo se allora ci rendevamo conto di vivere in una bolla d'aria: bolla economica, bolla finanziaria ... credevamo di avere acquisito dei diritti, così faticosamente conquistati tra gli anni '70 e '80 ... i bambini stavano bene, gli adulti e gli anziani anche ... eppure ci ritroviamo trent'anni dopo a stare peggio che negli anni '50: troppi italiani senza casa, sfrattati, senza lavoro, troppi giovani senza un futuro. Cosa è accaduto? Permettere che la finanza regoli il flusso del benessere e non l'economia reale del lavoro, dell'impresa ha creato una bolla di illusione ... si sono sommati, in Italia, politici (loro sì non si fanno toccare i loro "diritti acquisiti" senza muovere un dito!) che si sono mescolati agli arraffatori, ai millantatori, ai ladri, ai truffatori, ai mafiosi ... ed ecco che bel risultato! Una Italia piena di poveracci, vecchi e nuovi, italiani e non ... il buonismo si è andato a mescolare con il buon senso, diventando così la maschera dietro trincerarsi per ogni problema: molti giovani diventano delinquenti ma che fa? sono giovani. Gli extracomunitari affollano le nostre città e affossano la nostra economia vendendosi per pochi euro o andando ad ingrossare le file dei nuovi schiavi? Ma per carità, sono persone da tenere da conto perché gli italiani certi lavori non li fanno più ... Ma chi l'ha detto? Ma chi lo dice? E' vero piuttosto che se un italiano cerca di inserirsi nei lavori, anche i più umili, ha la concorrenza degli immigrati che si vendono, appunto, per pochi euro ... Con il buonismo, con la tolleranza verso chi delinque, non si va molto lontano .. ed infatti noi ci siamo arenati.
Dobbiamo rifiutare questo stereotipo del giovane laureato che vuole solo fare il proprio lavoro: ci sono tanti laureati che arrivano alla laurea dopo anni perché negli anni di studio hanno accettato tutti i piccoli lavori che sono riusciti a trovare. Tra stages non pagati o mal pagati e lavoretti sono passati gli anni ... e se qualcuno osa pensare di fare una piccola attività viene depredato dei suoi pochi denari perché è più facile depredare i piccoli pesci piuttosto che cacciare i grossi squali ... ecco come va il mondo oggi ...
Evviva il 2015!

Sunday, March 08, 2015

Giornata della donna - 8 marzo 2015

Ogni anno, in questo giorno, mandavo gli auguri di buon compleanno al mio professore di italiano delle superiori, Gian Piero Rubiconi, che si stupiva del fatto che me ne ricordassi.
Io ho un calendario in testa, forse in questo sono un po' autistica perché le date di compleanni, anniversari belli e brutti, così come i numeri di telefono non mi sfuggono mai.
Anche quest'anno ho scritto sulla sua pagina fb gli auguri, nonostante se ne sia andato prima di aver festeggiato il suo compleanno. Per me rimarrà sempre la persona che mi ha dato la spinta a scrivere, che ho ancora oggi.
Ma nella data odierna si festeggia anche, in tutto il mondo, la Giornata della donna o come si dice comunemente la festa della donna.
Una festa un po' ipocrita, in un mondo dove il maggior numero di omicidi vede come vittime le donne; ipocrita in un mondo dove le donne vengono pagate meno degli uomini; ipocrita in uno stato come il nostro dove il "job act" prevede che le contrattazioni siano singole per avere l'opportunità di licenziare con maggiore facilità le donne perché sono quelle che procreano, quelle che hanno cura della famiglia, dei bambini e degli anziani. Festa ipocrita sbandierata ai quattro venti, dove l'altra metà del cielo (gli uomini che a dir la verità sono la minoranza) si permette di schiavizzare, picchiare, torturare, seviziare le donne. Festa ipocrita in Europa dove si sta permettendo una invasione di una parte di islam che pretende di cancellare la storia, la cultura e la libertà delle donne, obbligandole a coprirsi, a nascondersi, a non sorridere, a non imparare a scrivere e leggere.
Ecco, sì, oggi è l'8 marzo, dovremmo poter alzare i fiori, tutti non solo le mimose, dovremmo poter far volare gli aquiloni ed i nostri sogni, dovremmo gridare al mondo che noi siamo la forza, noi siamo il sentimento, noi siamo le lacrime, noi siamo la gioia, noi siamo la cura ... e a nessuno è permesso farci chinare la testa.
E quindi, senza ipocrisia ma con forza, vi auguro BUONA GIORNATA DELLA DONNA e che la giornata della donna sia ogni giorno. Alziamo la testa e siamo orgogliose di essere donne perché siamo noi la forza degli uomini. E vi regalo il testo della Leggenda della donna, canzone scritta da quelli che furono i Gatti di Vicolo Miracoli:

Sempre ho bevuto la leggenda che
nasco dal tuo fianco e poi
come l'acqua fresca che esce dalla fonte
per amore mi sono fatta bere da te.
Sopra un piedistallo comodo per te
tu mi hai messa e detto che
compagna nella gioia e nel tuo dolore
anche se il dolore lo coltivo io.
Spingi l'aratro ma dietro di te
pianto il grano e sai perché?
compagna del tuo desco dividiamo il pane
anche se i tuoi piatti poi li lavo io.
Caldo il tuo volto dentro gli occhi miei
io li chiudo e sai perché?
Compagna delle notti e del nostro amore
anche se il tuo letto poi lo faccio io.
Sai che il futuro muore insieme a te
se non lo trasmetti a me
compagna nel creare una nuova vita
anche se poi nel farlo pago solo io.
E pensare che nasci tu da me
sono io che faccio te
son io che ti faccio, soffro e ti rifaccio
e pensare che da sempre nasci tu da me.