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Saturday, December 03, 2016

Amicizia ed amore

Quando ero giovane credevo tanto all'amicizia.
Con il mio amico del cuore ci dicevamo sempre, durante le nostre passeggiate, che l'amicizia tra uomo e donna può esistere senza diventare amore; eravamo convinti che nulla ci avrebbe mai separato e ci promettemmo che mai a nessuno e a nulla avremmo dato il potere di dividerci, comunque fosse andata la nostra vita.
Allora avevamo io 14 anni e lui 17.
Tre anni dopo però, l'amicizia si trasformò in amore.
Lui fu il primo ad accorgersene e fece fatica a confessarmelo.
Fu una sera, accompagnandomi a casa, che mi accorsi che qualcosa stava cambiando ma lui non mi volle dire nulla. Sapevo che c'era qualcosa che non andava, non era spontaneo come sempre ed era più restio del solito a tirare fuori qualche parola.
Quella notte non dormii; mi feci la convinzione che si fosse innamorato, non di me, ovviamente e la cosa mi terrorizzava. Non ho mai avuto amiche femmine e so di non piacere a loro.
Quindi ero convinta che se fosse stato innamorato di qualcuno, quel qualcuno ci avrebbe diviso.
Mi era passata per la mente la possibilità che si fosse innamorato di me, ma la visione che avevo di me stessa, struccata, sfarfugliata, scapigliata, con abiti sempre di qualcun altro nel vero senso della parola perché indossavo abiti di seconda mano, ecco tutto questo mi diceva che non potevo essere attraente. In più, secca com'ero, non ero nemmeno avvenente.
Quindi quella notte, convinta di averlo perso, piansi.
Fu forse il giorno dopo che, al telefono, dopo esserci visti durante il pomeriggio, lo obbligai a dirmi cosa c'era che lo impensieriva.
E me lo disse. Mi disse che ero la prima "donna" a farlo sentire "uomo".
Si era innamorato di me, insomma.
Dovetti impiegarci un po' per assorbire la notizia e rendermi conto che .. sì ... anche il mio sentimento era cambiato.
Ma non fu semplice il nostro rapporto di coppia; io non ero del tutto pronta a controllare le mie emozioni, non sapevo come comportarmi e persino un bacio mi faceva paura, mi sembrava di non poter controllare nulla per la forte sensazione che anche solo il tenerlo per mano mi causava.
Per me era molto importante il controllo, il controllo della mia vita, il controllo delle emozioni, delle sensazioni ...
Con l'età ho imparato a non controllare più nulla di quello che viene dettato dal cuore.
 E con l'età, l'amicizia ha assunto un aspetto meno importante, rispetto a tutto il mondo differenziato di emozioni, di affetti che ci circonda.
Gli amici vanno bene per una passeggiata, per un pranzo in pizzeria e poi e poi ...
Ho sempre avuto la casa piena di gente, persone con cui ho condiviso un pezzo di vita, ma non ha più così tanta importanza come aveva in età giovanile.
Gli amici spesso non sanno chi si trovano di fronte e d'altra parte anche loro si sbottonano poco; l'intimità è altra cosa.
Una volta ho dormito in un rifugio di montagna con un amico a fianco; ma l'intimità che sentivo, nonostante fosse solo amico, non era dovuta al fatto che dormivamo sotto lo stesso tetto e nello stesso letto. L'intimità di quella notte fu nel guardare lo spettacolo di un laghetto ghiacciato, dove si specchiava la luna piena e a cui era approdato, verso l'alba, un gruppo di camosci. Parlammo tutta la notte guardando quello spettacolo naturale, parlammo, non ricordo nemmeno di cosa, ma il buio della notte se ne andò ...
Ecco, l'intimità non è spogliarsi dei vestiti, fare la doccia nello stesso bagno, farsi lavare i capelli o la testa .. l'intimità è qualcosa di profondo, che scopre l'anima.
Avevo un amico del cuore, a cui ho aperto la mia anima ma ora non ci sarà mai più chi possa aprire quella porta.