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Friday, October 24, 2014

ANNI CINQUANTA

Mi ritrovo spesso a fare il confronto tra la società di oggi e gli anni cinquanta, anni in cui io sono nata.
E così mi ritrovo a considerare che nonostante l'Italia fosse appena uscita dalla guerra, le cose funzionavano molto meglio: c'erano gli spazzini di quartiere che passavano regolarmente a vuotare i bidoni di alluminio che sostavano nei cortili; le foglie, d'autunno, venivano raccolte ed in questo modo i tombini rimanevano puliti e non rischiavano di rigettare l'acqua piovana; i parchi erano puliti ed in ordine come le strade. Le aziende municipalizzate raccoglievano i tributi per acqua, luce e gas ogni due mesi, in una unica bolletta. Le scuole erano tenute pulite, avevano tutto l'occorrente, carta igienica compresa, poiché c'erano i bidelli che con il loro lavoro costante tenevano puliti i corridoi, le classi, gli spogliatoi.
Negli anni cinquanta c'erano anche cose che non ricordo volentieri: per esempio, nel mio quartiere c'erano le camere a gas per i cani randagi e non so se venivano usate anche per i gatti; poiché il mio era un quartiere di periferia, con prati e campagna poco distanti, c'erano anche i topi o le faine che ogni tanto facevano strage nell'orto di uno dei nostri vicini che teneva sempre galline o conigli.
Perciò i gatti erano importanti e noi ne abbiamo sempre avuto uno.
Oggi, esistono ancora i gattili ed i canili ma in Italia non si ammazzano più i cani ed i gatti, a meno che non ci sia qualche vicino che, ancora, li avvelena.
Ma le strade sono sporche, le foglie appassite vengono lasciate per le strade a creare mulinelli quando c'è il vento; cadono nei tombini e creano così uno strato molliccio che blocca lo sfogo dell'acqua piovana. Non ci sono più gli spazzini e quei pochi puliscono solo quel poco più visibile. I parchi sono sporchi, la gente è maleducata e non c'è nessuno che raccoglie quello che è in terra.
Le bollette arrivano quasi ogni mese: una per la luce, una per il gas, una per l'acqua, una per le tasse comunali ... l'acqua non è gratis, nonostante sia un bene comune ed il gas e la luce ... ci sono troppi gestori che, alla faccia della concorrenza che dovrebbe abbassare i prezzi, si mettono d'accordo ed hanno tariffe a volte veramente troppo alte.
Alla televisione, negli anni cinquanta, c'era solo un canale da vedere ed un solo telegiornale; per carità, la pluralità di opinione è bella ma quanta paccottiglia e quanta brutta pubblicità si vedono oggi!
I bambini giocavano insieme, con giochi semplici, pochi che si dividevano; non c'erano i computer, non c'erano i video giochi, ma si rideva e si parlava tanto. Quando si era insieme, c'erano sempre tante cose da raccontarsi e ci si guardava negli occhi.
Oggi, già i bambini delle elementari hanno questi telefoni cellulari che fanno di tutto: li vedi in due o in tre seduti sulle panchine a giocare con i telefonini, a messaggiare con parole confuse, senza usare la grammatica italiana o li vedi sentire musica da discoteca. Non parlano, non si guardano negli occhi. Anche le coppiette le vedi magari uno davanti e l'altro dietro, ognuno attaccato al proprio cellulare a parlare chissà con chi e chissà di quali argomenti importanti; ma non si tengono per mano, non si guardano negli occhi, non si confidano sussurrano all'orecchio.
Negli anni cinquanta, quando si faceva tardi, la mamma o il papà o un fratello grande ti veniva a cercare, controllavano dove andavi e con chi eri, conoscevano tutti gli amici e le amiche e ne conoscevano i genitori. Oggi, i bambini vengono lasciati a loro stessi, con la scusa che devono "crescere" ma più che altro si devono arrangiare; avranno anche il cellulare, ma non ricevono l'attenzione che noi ricevevamo dai nostri genitori. Se accade qualcosa, se un bambino cade e si sbuccia il ginocchio, non c'è nessuno che lo soccorre; anche quando ci sono le mamme, al parco, le vedi tutte con il loro cellulare, a parlare parlare chissà con chi e chissà di quali argomenti così importanti da non poter staccare l'orecchio.
E' così che si crea una società in cui ognuno è sempre più solo, anche quando è in mezzo ad una folla: tutti con il cellulare o l'auricolare, a gesticolare e parlare o urlare a quel cellulare dietro il quale c'è un'altra persona che dimentica di avere di fianco il figlio, il marito, la madre ed è presa a gesticolare, parlare o urlare. Una società dove questi cellulare suonano in mezzo al ristorante, nella sala di un cinema, in mezzo ad un concerto ... perché chissà quale argomento importante potrebbe esserci da ascoltare assolutamente, chissà quale pettegolezzo essenziale da condividere. E poi, chi non ha un cellulare che squilla continuamente non è nessuno ... non ha importanza se squilla per dirti che sono sotto casa o sono con quella o quell'altra persona ... l'importante è esserci e far sentire l'ultima suoneria.
Chissà se questo è progresso o regressione.

Thursday, October 23, 2014

AUTUNNO

La settimana scorsa abbiamo avuto alcuni giorni autunnali, con forti piogge ed addirittura alluvioni come è successo a Parma. Ieri, nonostante il sole, il vento gelido artico ha spazzato via nuvole ed umidità; oggi, il vento gelido è passato, c'è ancora un po' di movimento ventoso leggero ma il sole è caldo, ancora.
Il clima sta cambiando, non assomiglia affatto a quello che c'era quando eravamo bambini; il primo ottobre, come spesso mi sono trovata a scrivere, era il primo giorno di scuola e noi andavamo coperti con sciarpe e passamontagna perché le nebbie davano la sensazione di freddo che gelava le ossa.
Il cielo è terso, azzurro; la vegetazione ancora verde, gli alberi hanno perso un po' di foglie ma molti hanno ancora la capigliatura perfetta. 
Quando mi sono sposata, (fra una settimana saranno 37 anni) c'era pioggia e freddo ed il mio abito di lana con stivaloni ne è testimone nelle fotografie, diversamente dal clima che avevamo trovato in Liguria durante il nostro breve viaggio di nozze.
Autunno strano.


Monday, October 06, 2014

Work in progress - La settima figlia - Sciogli il drago.

La scrittura procede, ma non sempre è facile scrivere .. i ricordi si accavallano, ora tristi, ora lieti ... ma i miei genitori mi mancano.
Io li ricordo, ricordo i momenti passati con loro, mi aiutano tanto le fotografie che mio padre non ci faceva mai mancare ... mi mancano e l'autunno mi fa sentire la malinconia ancora di più.
Erano entrambi autunnali, mio padre compiva gli anni il primo ottobre, mia madre il sedici dicembre ... il disco di Zucchero, "Fly", mi aiuta nel conciliarmi con i miei sentimenti, con i miei pensieri, con la mia malinconia. La amplifica, ma così facendo amplifica i ricordi che mi arrivano fluidi ed attraversando le mie dita, si traducono nel testo ... scrivere aiuta, a volte le lacrime scorrono, senza alcuna fatica ... altre volte il sorriso si affaccia e mi solleva ... ma mi serve scrivere, ricordare ... il lutto è difficile da elaborare, anche dopo anni di fatica, riaffiorano i sentimenti di me bambina, il mio desiderio di sentire ancora la loro mano nella mia, il loro sguardo nel mio, il battito del loro cuore contro il mio. Mi mancate ... vi voglio bene.

Wednesday, October 01, 2014

Dedicato a mio padre

Oggi mio padre avrebbe compiuto 104 anni. Da trentuno manca ed ormai da due anni sono sicura che sia insieme a mia madre.
Non si sono mai lasciati, mio padre ha tenuto la mano tutte le notti a mia madre, lei lo raccontava e lo sentiva come se le fosse accanto con il corpo. Ma so che con lo spirito le era veramente accanto.
Ogni tanto arriva anche da me, non parla ma sorride.
Il primo ottobre a casa mia quando eravamo piccoli si faceva colazione tutti insieme per festeggiare il compleanno di mio padre e festeggiare l'inizio della scuola.
Allora, l'autunno era veramente autunno  e l'aria era già impregnata di umidità.
Ti voglio bene, papà, come e più di allora. Buon compleanno.