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Wednesday, January 03, 2024

Concorsi letterari

 Devo confessare che ho partecipato a vari concorsi letterari, importanti e meno.

Come per esempio, nel 2005, un concorso Ferrero che aveva come incipit un inizio di racconto di Melania Mazzucco. Si trattava di un breve giallo da completare con un numero fisso di battute, considerando nelle battute anche la punteggiatura.

Io partecipai ed al termine fui invitata, come tutti i partecipanti, a Torino, presso una cioccolateria, verso la sera del 2 febbraio 2005. Approfittai per fare un giro per Torino con mia figlia che passò la giornata a fare fotografie. Verso le 18 ci dirigemmo verso la cioccolateria dove erano convenuti tutti i partecipanti.

Ferrero iniziò, dopo i saluti, dicendo che ne erano arrivati tanti, di racconti, da aver dovuto farli leggere alla moglie, che non faceva parte, però, della giuria.

Già questo mi fece arrabbiare perché è la giuria, a mio parere, che deve leggere e non altri.

Lasciai correre su questo punto ma poi si aggiunse che venne premiato un partecipante torinese, che partecipava a tutti i loro concorsi e lessero quanto aveva scritto quel signore: fuori dal numero di battute definite, era anche uscito dal tema. 

Lasciai correre anche su questo punto.

Poi lessero un brano ed una donna si alzò urlando: MA QUESTO E' IL MIO RACCONTO ... Poi disse, ah no, non è il mio ... 

Mah, mi dicevo, vuol dire che poi non è che abbiano premiato un racconto originale se si poteva confondere il testo con un altro.

Ma il colmo fu quando dissero: Tutti hanno parlato degli altri protagonisti ma nessuno ha raccontato sulla bambina.

Ecco, a quel punto mi alzai e dissi a mia figlia: Io mio, allora, non l'hanno letto. Ce ne andiamo.

Ci alzammo e ce ne andammo. Avrei voluto urlarglielo e contestare il tutto, ma preferii andarmene.

Non ho, quindi, molta fiducia in questi concorsi.

Il colpo di grazia l'ha dato, se vogliamo, l'attuale ministro della cultura che, facente parte del Premio Strega, ha confessato a Geppi Gucciari, di non averne lette nemmeno uno, dei libri candidati. 

Bel modo di rendere credibile un premio ... 

E quindi ecco perché non partecipo più ai concorsi: si fanno pagare una tassa di lettura per poi non leggerli nemmeno.

Mi limiterò a pubblicarmi a mie spese.


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