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Friday, March 13, 2009

Dopo un anno dalla morte di Tea, un altro pezzettino del nostro cuore se n'è andato.
Pimpi, gattina tartarughina di 14 anni, abituata libera, adottata da vari condomini ed abbandonata senza ritegno, alla fine approdata da noi, era il boss del quartiere. I gatti maschi la temevano (era sterilizzata e non aveva paura di nessuno), le gattine più giovani soccombevano (le ultime due arrivate sono approdate in casa nostra) e lei, orgogliosa, con il suo musino chiazzato, girava per i giardini come fosse la padrona assoluta della situazione. Aveva imparato a diffidare delle auto, dei bambini troppo cruenti, dei vicini non amanti degli esseri viventi, ma sapeva che su noi poteva sempre contare. Di giorno gatta libera, all'imbrunire riconosceva le nostre macchine, i mazzi di chiavi, i passi e si faceva trovare davanti al portone, ci sgridava con la sua voce rauca se tardavamo e si lasciava accompagnare in garage dove trovava il cibo ed il suo posticino per dormire.
Due settimane fa era stata visitata, ma il veterinario aveva detto che stava bene, nonostante l'età. Se la mattina era fredda, mi guardava dalla sua cassetta dove dormiva e faceva capire che non ci pensava proprio ad uscire. Ma questa ultima settimana, con il sole sempre più caldo, aveva ripreso a godere delle sue uscite.
Oggi l'ho fatta uscire a mezzogiorno, quando sono uscita con Apple: era pimpante come sempre.
Non si era allontanata, ma è stata nel giardino del condominio, dove stava sempre a prendere il sole. L'ultima volta che mi sono affacciata dal balcone, ho visto che era coricata, vicino ad alcune mamme che chiacchieravano. Sarah è scesa per parlare con un'amica alle 16 e si è avvicinata a Pimpi: solo allora si è accorta che non dormiva. Era stesa, al sole, con gli occhi chiusi, nessun segno di sofferenza, in una posa rilassata, nemmeno acciambellata.
Per fortuna non abitiamo in città, dove anche l'addio di un amico a 4 zampe è sgradevole.
Creamy, morta tredici anni fa e Tea, morta l'anno scorsa, hanno subito lo smaltimento dell'inceneritore, nonostante siano morte dal veterinario, accompagnate dalla "dolce morte".
Per Pimpi abbiamo trovato un amico che ci ha fatto dono di un piccolo pezzo della sua terra, ha fatto la buca sotto un melo e ci ha permesso di salutarla diversamente, come merita un'amica che ha condiviso con noi questi anni.
Può sembrare ridicolo, per chi non ha amici a 4 zampe, tutto questo ricordo di Pimpi, come può essere sembrato ridicolo il ricordo che ho scritto di Tea.
Ebbene, udite, udite, non è ridicolo piangere un essere vivente; non è ridicolo capire quanto siano importanti gli altri esseri viventi. La pet terapy, ormai, è riconosciuta come valido supporto per gli anziani nei ricoveri, per i bambini negli orfanotrofi e nei reparti oncologici, per i carcerati. Ma anche se non fosse per la loro utilità, i nostri amici anima-li hanno un'anima, hanno sentimenti sinceri, donano affetto senza chiedere nulla in cambio, condividono la nostra buona o cattiva sorte e ci sono sempre vicini, senza provare odio, rancore, invidia.
Ogni volta che si perde un amico così, viene il pensiero di non voler più soffrire per altri; invece, succede sempre, quasi per miracolo, che se si ripresenta davanti alla porta un altro esserino che chiede ospitalità, come per incanto lo lasci entrare e gli apri di nuovo il tuo cuore.
Ecco il mio messaggio di questa sera:
abbiate sempre il cuore pronto ad ospitare un amico nuovo, apritegli le porte e godetevi il suo sguardo disinteressato. Solo allora potrete dire di avere vissuto.

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