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Wednesday, December 17, 2008

Mi è capitato, ieri pomeriggio, di andare sul canale de LA7 (guardo sempre con interesse Atlantide che, tra l'altro, parlava dei Templari) e sono inorridita nel vedere che il loro telegiornale propone il televoto per determinati argomenti (non so se della giornata o meno).
Così mi è capitato di vedere in "sovraimpressione" il numero da fare per votare se gli assassini condannati della strage di Erba è giusto che vengano divisi o meno.
Ora, a mio parere, quando c'è una sentenza per un fatto così grave (l'assassinio di quattro persone, in modo barbaro e disumano), una sentenza passata in giudicato (come si dice in gergo), è inutile discuterne da profani; inoltre, per un fatto così grave, in cui sono andate perse delle vite umane, sarebbe ora che si smettesse di dare tanta importanza all'assassino e che si parlasse con più umanità delle vittime; terzo: la nostra giurisprudenza non prevede la condanna a morte, con cui personalmente sono ovviamente contraria. Ma se c'è l'ergastolo, che ergastolo sia, che la pena sia di quelle senza amnistia o indulto e che la chiave, per così dire, venga buttata nel pozzo più profondo. Non credo, infatti, che da un fatto del genere, chi lo ha effettuato possa redimersi, non credo alle redenzioni che avvengono in carcere, non credo che avere tempo per lo sport, la televisione e la pittura possa redimere chi ha toccato così il fondo; purtroppo gli psicopatici sanno anche prendere bene per i fondelli gli psicologi e gli psichiatri perchè ancora nessuno è in grado di sondare a fondo la psiche umana. Quindi: hanno già la biblioteca, la televisione, i libri, se desiderano possono pure diventare laureati (a nostre spese, mentre l'università ai nostri giovani costa carissima!) e magari c'è pure qualche screanzato che dà loro la parola per raccontare "la loro vita". Che stiano pure in galera, divisi e che questa sia la loro peggiore prigione: la solitudine. Perchè nella solitudine, forse, potranno ripensare a quei momenti passati a scannare quattro persone indifese e, forse, piangeranno altre lacrime.
E che non se ne parli più, che la società li dimentichi: questo sarà il secondo girone del loro inferno.

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