Questo blog usa cookie tecnici e cookie di terze parti per rendere più rapido e migliore il suo utilizzo durante la navigazione. Se vuoi saperne di più o modificare le impostazioni del tuo browser relativamente ai cookie, fino ad eventualmente escluderne l’installazione, CLICCA QUI.

Sunday, June 22, 2008

E' da un po' di tempo che non riesco ad avere il tempo e la concentrazione per proseguire "Il canto del Bisonte Bianco".
In realtà, poichè non voglio sbagliare nella descrizione dei fatti e dei luoghi, possibilmente, dal momento che non ho mai visitato gli stati indiani, mi occorre del tempo anche per documentarmi e leggere. Ho trovato dei testi interessanti che mi sono già serviti ma non trovo molto sulla Ghost Dance e di Cavallo Pazzo non esistono fotografie per cui devo immaginare sulla base di quello che trovo scritto (per fortuna c'è un libro bellissimo che mi aiuta tantissimo. Lo troverete nella bibliografia).
Il mio pensiero, nello scrivere, infatti è questo: nonostante io scriva dei racconti che non vogliono essere (non possono esserlo) dei saggi e delle cronache (per questo esistono gli storici), non voglio usare termini inappropriati e descrizioni fuori dal contesto storico del momento. Non trovo giusto inventare e storpiare ciò che è realmente accaduto e per questo motivo mi occorrono delle fonti di informazione ..... Già, le fonti.
Sono proprio le fonti quelle che permettono, in un racconto, di elaborare una trama che potrebbe essere reale ....
Ad esempio: L'Archiatra mi ha richiesto molte letture. Come avete trovato nel primo volume, anche nel secondo troverete un'ampia bibliografia e così nel terzo. Le fonti sono essenziali per non mistificare, non modificare ciò che altri hanno scoperto.
L'errore di Dan Brown così come dell'autrice del Vangelo della Maddalena (se errore si può definire) è di non riconoscere l'altrui fatica, oltre a voler far sembrare vero ciò che non è.
Dan Brown finisce il film (il libro non l'ho letto) con una improbabile erede di Gesù che scherza sul miracolo della camminata sulle acque; l'autrice del Vangelo della Maddalena arriva a dire addirittura di essere una pronipote della Maddalena stessa (come altri abitanti della Louisiana).
E, cosa essenziale, nonostante dica di essere una storica, non cita alcuna fonte, non vi è nessuna bibliografia, portando come scusante il fatto che le fonti devono rimanere anonime.
Poichè le teorie del suo libro non sono nuove ma anzi sono trite e ritrite ormai, non si capisce perchè debba nascondere le fonti. Ormai conosciamo tutti il Priorato di Sion (non si sa se esiste o meno, però!), conosciamo i dipinti di Poussin, i dipinti di Leonardo che tutti ormai sanno che era un giovannita. Nessuna delle sue "notizie" è nuova di zecca, anzi. Inoltre, è proprio strano che avvalori l'eredità di Pietro come erede del messaggio e che faccia dire a Maddalena quello che dice su di lui .....
Io, comunque, rimango del parere che ognuno di noi deve farsi una propria opinione leggendo questi testi: leggere i romanzi o racconti o thriller va benissimo, specialmente quando questi vogliono aprire le menti con esercizi di memoria e comprensione. Ma è altrettanto essenziale, per chi voglia approfondire gli argomenti, conoscere le fonti da cui sono state tratte alcune supposizioni in modo che si possano confrontare fra loro più testi.
Per questo vi rinnovo sempre l'invito: leggete, amici, leggete. Non vi stancate e non limitate le vostre letture alle recensioni sui giornali poichè da leggere c'è molto di più.
A presto.

No comments: