In questa era pare quasi che i libri non vadano più di moda.
Le case editrici italiane non danno spazio ai nuovi scrittori se non facendo loro pagare un alto costo.
Magari persone come Vespa o Totti riescono a pubblicare libri in meno di sei mesi gratuitamente e, anzi probabilmente prendendo degli anticipi sulle vendite; gli scrittori nuovi, non conosciuti, che non vengono chiamati nelle radio ed ancor meno nelle televisioni, gli scrittori che non sono noti giornalisti o non sono veline o calciatori non hanno spazio, non ricevono nessun tipo di aiuto e se vogliono pubblicare devono firmare contratti in cui li si obbliga ad acquistare un tot di libri e questo richiede una spesa che non è mai inferiore ai 3.000 euro.
La scusa che le case editrici adottano è che certi libri, come i romanzi ad esempio, non hanno mercato.
Io ormai da 8 anni pubblico solo con editori on-line che lasciano i diritti agli autori e permettono di acquistare poche copie per volta con un po' di sconto.
Non hanno distributori, non hanno librerie che richiedono il conto vendita, non hanno nessun tipo di servizio se non il catalogo on-line su cui si possono effettuare gli acquisti.
Ma hanno il codice a barre, i diritti sono registrati ed il libro si pubblica. I costi inferiori sono "causati" dal fatto di non avere copie cartacee in magazzino.
Ora, non comprendo perché gli editori classici non facciano lo stesso.
Ormai con le copie digitali si può fare ogni cosa, principalmente si può stampare l'oggetto (che sia fotografia o libro) al momento della richiesta. In questo modo non ci sono fondi di magazzino che ogni tot di tempo, se rimangono invenduti, vengono messi al macero. Quanta carta sprecata e quanto talento sprecato!
In questa era tecnologica pare che vadano solo i libri su tablet.
Ma per piacere!!!
Cosa c'è di più bello che sentire l'odore della carta appena stampata, godersi i particolari della copertina, leggere la retro copertina, avere per le mani un'opera, potersela spupazzare, strapazzare, ricominciare da capo, tutte le volte che se ne ha il tempo.
I tablet si rompono, i libri rimangono nel tempo; i tablet ti intontiscono con la loro luce intensa, i libri si possono leggere con luce soffusa, comodamente sprofondati su una bella poltrona, con in braccio il bimbo o il gatto, con ai piedi il cane, con una bella tazza di thé fumante sul tavolino; i libri si sorseggiano e non ti provocano il disturbo del tunnel carpale; li puoi rivoltare, puoi andare subito alla fine o ritornare all'inizio, puoi sfogliarli per andare a riprendere quella frase così bella che la vuoi riscrivere per ricordarla per sempre.
Ho letto libri sin da quando ho iniziato a leggere, a cinque anni, ho letto di tutto sempre, avendo una libreria ben fornita dai miei fratelli maggiori.
Leggere ti apre la mente, ti apre l'immaginazione, la fantasia; puoi per ogni storia che leggi inventare lo scenario, immaginare le espressioni, immaginare un finale differente se quello previsto non ti convince.
E poi, se quel libro ti è piaciuto particolarmente, puoi tenerlo sul comodino per riaprirlo quando vuoi alla pagina che desideri.
E vuoi mettere sedersi in un angolo della stanza dove tieni i tuoi libri, guardarti attorno e godere della vista di tanta immaginazione imprigionata nelle pagine di quei libri? E' un piacere impagabile guardare la propria biblioteca, arricchita con amore ed interesse.
E' l'amore per il leggere che il passo mio successivo è stato scrivere.
Nonostante si dica che la gente non legge, io continuo a scrivere.
Per me, per chi desidera conoscermi e conoscere i miei interessi, per chi voglia entrare in mondi sconosciuti, per chi desidera aprire la propria mente ed il proprio spirito.
Perché il mio romanzo ed i miei racconti si possono leggere per svagarsi un po', oppure per conoscere qualcosa che non si è mai approfondito. Si possono leggere come storie inventate, oppure per conoscere il pensiero di altri che prima di me hanno cercato sullo stesso sentiero delle orme.
Leggere e scrivere, questi insegnamenti che ci vengono da mondi e culture lontani da noi nel tempo, sono due capacità che possono portare molto lontano.
Non perdete mai il vizio di leggere e se volete scrivere, se pensate di aver voglia di scrivere qualche cosa, che sia la vostra storia o che sia qualcosa nata dalla vostra fantasia, fatemelo sapere.
Sarebbe bello parlare e discorrere di quanto sia piacevole scrivere e leggere.
Thursday, November 28, 2013
Saturday, November 16, 2013
Quando ci sono giornate di sole come questa mattina e come sta accadendo spesso in questo autunno, guardo in alto e trovo sempre un po' di azzurro.
Tra un mese sarebbe stato il tuo compleanno, mamma. Attendo il giorno del tuo compleanno e continuo a ricordarmi la data come se ancora tu fossi con noi; so quanto ci tenevi che ci ricordassimo del tuo compleanno ed anche del tuo onomastico, festa che ormai più nessuno festeggia a meno che non sia il patrono di qualche città. Ma noi non dovevamo dimenticare le date tue e del papà.
Ricordo ancora l'unica volta in cui tutti si dimenticarono del tuo compleanno.
Erano i tuoi primi quarant'anni, io ne avevo otto; aspettasti la sera quando tutti eravamo a tavola e tu cantasti, sorridendo malinconicamente:
Tutti si sono dimenticati
che oggi la mamma compie gli anni
e che sono quarant'anni
e che sono quarant'anni ...
Lo sconforto che provai quel giorno fu tale che non dimenticai mai più nessun compleanno.
In effetti sono il calendario della famiglia: ricordo gli anniversari di matrimonio di tutti i miei fratelli e sorelle; ricordo i loro compleanni, i loro onomastici, anche se io non ce l'ho; i compleanni dei nipoti, dei cognati e delle cognate; ho in testa tutte le date più importanti della famiglia, purtroppo anche quelle dolorose.
Ecco, mamma, ad un mese dal tuo compleanno ti dico che non dimenticherò il tuo compleanno.
Non potrò farti gli auguri con una telefonata; non potrò portarti un regalino.
Ma un bacio, quello sì, te lo manderò e so che tu lo riceverai perché so che lo stai già aspettando.
Il mese di dicembre era quello che più ti piaceva.
Iniziavi a preparare gli struffoli e il croccante per tutti e non volevi essere disturbata quando li facevi; qualche volta, gli ultimi anni, hai chiesto l'aiuto di qualcuno dei figli, ma per ottantasei anni hai fatto tutto da sola.
L'ultimo tuo compleanno non è stato a casa tua, anche se ti hanno festeggiata. Per te quel compleanno è come se non ci fosse stato.
Ma ora che sei libera, accanto senz'altro al papà, che ogni giorno sia il tuo ed il suo compleanno, mamma.
Ti penso, ti penso sempre e vorrei sempre raccontarti le novità quotidiane perché mi manchi, ogni giorno di più.
Ma, in fondo, è quello che faccio: ti racconto sempre le novità anche se so che tu le vedi e le conosci.
Ed allora guardo lo spiraglio di azzurro nel cielo e lo tengo nel cuore.
Tra un mese sarebbe stato il tuo compleanno, mamma. Attendo il giorno del tuo compleanno e continuo a ricordarmi la data come se ancora tu fossi con noi; so quanto ci tenevi che ci ricordassimo del tuo compleanno ed anche del tuo onomastico, festa che ormai più nessuno festeggia a meno che non sia il patrono di qualche città. Ma noi non dovevamo dimenticare le date tue e del papà.
Ricordo ancora l'unica volta in cui tutti si dimenticarono del tuo compleanno.
Erano i tuoi primi quarant'anni, io ne avevo otto; aspettasti la sera quando tutti eravamo a tavola e tu cantasti, sorridendo malinconicamente:
Tutti si sono dimenticati
che oggi la mamma compie gli anni
e che sono quarant'anni
e che sono quarant'anni ...
Lo sconforto che provai quel giorno fu tale che non dimenticai mai più nessun compleanno.
In effetti sono il calendario della famiglia: ricordo gli anniversari di matrimonio di tutti i miei fratelli e sorelle; ricordo i loro compleanni, i loro onomastici, anche se io non ce l'ho; i compleanni dei nipoti, dei cognati e delle cognate; ho in testa tutte le date più importanti della famiglia, purtroppo anche quelle dolorose.
Ecco, mamma, ad un mese dal tuo compleanno ti dico che non dimenticherò il tuo compleanno.
Non potrò farti gli auguri con una telefonata; non potrò portarti un regalino.
Ma un bacio, quello sì, te lo manderò e so che tu lo riceverai perché so che lo stai già aspettando.
Il mese di dicembre era quello che più ti piaceva.
Iniziavi a preparare gli struffoli e il croccante per tutti e non volevi essere disturbata quando li facevi; qualche volta, gli ultimi anni, hai chiesto l'aiuto di qualcuno dei figli, ma per ottantasei anni hai fatto tutto da sola.
L'ultimo tuo compleanno non è stato a casa tua, anche se ti hanno festeggiata. Per te quel compleanno è come se non ci fosse stato.
Ma ora che sei libera, accanto senz'altro al papà, che ogni giorno sia il tuo ed il suo compleanno, mamma.
Ti penso, ti penso sempre e vorrei sempre raccontarti le novità quotidiane perché mi manchi, ogni giorno di più.
Ma, in fondo, è quello che faccio: ti racconto sempre le novità anche se so che tu le vedi e le conosci.
Ed allora guardo lo spiraglio di azzurro nel cielo e lo tengo nel cuore.
Friday, October 25, 2013
Ottobre
Voli di gabbiani
verso Ovest
al venir della sera
nel cielo plumbeo
di ottobre.
Frinir di grilli
che ancora indugiano
nell'aria calda
autunnale.
Pensieri lieti
ed ora tristi
in ricordo di chi
non è più.
verso Ovest
al venir della sera
nel cielo plumbeo
di ottobre.
Frinir di grilli
che ancora indugiano
nell'aria calda
autunnale.
Pensieri lieti
ed ora tristi
in ricordo di chi
non è più.
Tuesday, October 22, 2013
Dedicato
Ricordi, sbocciavan le viole
con le nostre parole
non ci lasceremo mai
mai e poi mai.
Vorrei dirti ora
le stesse cose ...
con le nostre parole
non ci lasceremo mai
mai e poi mai.
Vorrei dirti ora
le stesse cose ...
Monday, October 21, 2013
ESUBERI IN INTESA SAN PAOLO????
Nei momenti di crisi, ormai si sa, i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri.
Nei momenti di crisi, si sa, c'è chi arraffa tutto e c'è chi perde tutto.
Nei momenti di crisi, si sa, se non c'è un governo con le idee chiare e soprattutto dalla parte della popolazione, al peggio non c'è fine.
E così ci si suicida perché non si arriva a fine mese mentre qualcuno compra case, beni statali e mette "da parte" i soldini da portare al sicuro all'estero.
In Banca Intesa si pensa che ci saranno 35.000 esuberi; cioè, probabilmente 35.000 famiglie si ritroveranno improvvisamente forse a dover fare i conti con una cassa integrazione (mai esistita per le banche!!) o forse con baby-pensionati a 55 anni (ma non si doveva andare in pensione a 65 anni???) o forse qualcuno verrà messo in esodo: né pensione, né stipendio ...
La classe media, ormai si sa, non esiste più.
Già agli inizia degli anni '90 fu tolta la scala mobile; forse i giovani lavoratori (disoccupati) non la conoscono nemmeno. Era quella che veniva chiamata anche "contingenza"; era un punto percentuale, deciso dal governo, di inflazione, di mancato valore del denaro perché, si sa, il valore del denaro di oggi domani non sarà più quello (grazie ai mercati finanziari ed alle speculazioni in borsa). Quel punto percentuale permetteva agli stipendi di aver quel punto di aumento per stare al passo con l'inflazione. Per cui se avevi uno stipendio di 250.000 lire (anni settanta) sapevi che, comunque, potevi spendere per 250.000 e non per 200.000 lire. Dagli anni '90 con la fine della scala mobile questo non è più così e quindi se oggi prendi uno stipendio di 1000 euro sai già che domani potrai comperare per 900 euro e non per 1000 euro.
Insomma, dagli anni '90 gli stipendi sono sempre gli stessi, nonostante il costo della vita sia aumentato.
In questo modo, da venti anni a questa parte c'è la stagnazione poiché se gli stipendi non aumentano con il punto percentuale di aumento del costo della vita, c'è poco da sperperare o meglio c'è poco da spendere.
Ma non è così per tutti perché, come dicevo, in momenti di crisi c'è chi si impoverisce mentre c'è chi arraffa.
Quando in Banca Intesa è subentrato Passera qualcosa è cambiato in quella che era la banca italiana più forte (Banca Commerciale Italiana); il fondo pensioni che era così fiorente e permetteva a chi andava in pensione di essere sicuro di percepire uno stipendio in attesa della pensione INPS (i cui tempi sono sempre stati molto lenti) fu derubato; la Fornero ebbe la bella idea di pensare agli "esodati" e di sperimentarli in Banca Intesa, persone che si sono trovate fuori dalla banca senza stipendio né pensione. Si sarà chiesta di cosa potevano vivere? Non credo.
Sono subentrati altri personaggi nella banca ormai depauperata fino ad arrivare ad oggi.
Da L'Unità del 3 ottobre 2013:
"I privilegi di Cucchiani scuotono Intesa SanPaolo. La liquidazione e la pensione del manager in uscita diventano un caso politico. Megale (Cgil): un affronto ai lavoratori - Interrogazione del PD.
Il viceministro Fassina (oggi dimissionario): un manager porta via tutti quei milioni mentre il settore è in crisi.
... Financial Times: "Quando le dimissioni di un amministratore delegato non sono davvero dimissioni? Quando la banca è l'italiana Intesa San Paolo"."
Perché, come spiega l'articolo, Enrico Cucchiani ha lasciato il suo posto ma non se ne andrà via subito: resterà senza incarichi altri sei mesi, per maturare la pensione ed un altro milioncino di stipendio lordo.
Tutto questo mentre in una riunione che doveva restare segreta si è pensato di mandare in esubero 35.000 dipendenti ...
Questa è l'Italia e non possiamo stupirci più di tanto se non viviamo in uno stato giusto.
Lo Statuto dei Lavoratori è stato stravolto; il diritto di sciopero è una burla poiché gli scioperi devono avere un preavviso di 30 giorni (si è mai visto che gli scioperi debbano avere un preavviso?); il diritto alla salute se ne sta andando in fumo mentre negli USA il modello che era italiano sta per essere messo in piedi per assicurare la salute a tutti; il diritto alla casa, il diritto al lavoro, il diritto allo studio, il diritto a formarsi una famiglia sono ormai solo nella carta Costituzionale (e adesso qualcuno vuole mettere mano anche alla Costituzione).
Ecco, questo è lo stato in cui viviamo: uno stato in cui la vera ricchezza sta nella cultura e nei beni culturali ed in cui un ministro ignorante ha deciso di togliere la storia dell'arte come materia di studio persino negli istituti d'arte; uno stato in cui si rimette l'apprendistato per ragazzi che non hanno il diploma (e tutti i giovani diplomati e laureati disoccupati sono figli di nessuno?); uno stato che come "patto di stabilità" preferisce vendere le carceri, le scuole, gli ospedali piuttosto che renderli utilizzabili; uno stato che lascia che siano i privati cittadini "di buon cuore" (e buon portafoglio) a restaurare i monumenti.
Questa è l'Italia, amici miei. Questo è il risultato di un pensiero in cui "la cultura non dà da mangiare".
Ed io imperterrita ed impenitente, continuo a ripetere: Leggete, gente, leggete. Aprite la mente, aprite il cuore, leggete e non stancatevi mai di pensare con il vostro cervello. La mente non potrà mai essere prigioniera; i desideri non potranno mai essere legati; i sogni non potranno mai essere cancellati.
Leggete, leggete e non stancatevi di leggere, qualunque cosa pur che possa servire per essere LIBERI.
Nei momenti di crisi, si sa, c'è chi arraffa tutto e c'è chi perde tutto.
Nei momenti di crisi, si sa, se non c'è un governo con le idee chiare e soprattutto dalla parte della popolazione, al peggio non c'è fine.
E così ci si suicida perché non si arriva a fine mese mentre qualcuno compra case, beni statali e mette "da parte" i soldini da portare al sicuro all'estero.
In Banca Intesa si pensa che ci saranno 35.000 esuberi; cioè, probabilmente 35.000 famiglie si ritroveranno improvvisamente forse a dover fare i conti con una cassa integrazione (mai esistita per le banche!!) o forse con baby-pensionati a 55 anni (ma non si doveva andare in pensione a 65 anni???) o forse qualcuno verrà messo in esodo: né pensione, né stipendio ...
La classe media, ormai si sa, non esiste più.
Già agli inizia degli anni '90 fu tolta la scala mobile; forse i giovani lavoratori (disoccupati) non la conoscono nemmeno. Era quella che veniva chiamata anche "contingenza"; era un punto percentuale, deciso dal governo, di inflazione, di mancato valore del denaro perché, si sa, il valore del denaro di oggi domani non sarà più quello (grazie ai mercati finanziari ed alle speculazioni in borsa). Quel punto percentuale permetteva agli stipendi di aver quel punto di aumento per stare al passo con l'inflazione. Per cui se avevi uno stipendio di 250.000 lire (anni settanta) sapevi che, comunque, potevi spendere per 250.000 e non per 200.000 lire. Dagli anni '90 con la fine della scala mobile questo non è più così e quindi se oggi prendi uno stipendio di 1000 euro sai già che domani potrai comperare per 900 euro e non per 1000 euro.
Insomma, dagli anni '90 gli stipendi sono sempre gli stessi, nonostante il costo della vita sia aumentato.
In questo modo, da venti anni a questa parte c'è la stagnazione poiché se gli stipendi non aumentano con il punto percentuale di aumento del costo della vita, c'è poco da sperperare o meglio c'è poco da spendere.
Ma non è così per tutti perché, come dicevo, in momenti di crisi c'è chi si impoverisce mentre c'è chi arraffa.
Quando in Banca Intesa è subentrato Passera qualcosa è cambiato in quella che era la banca italiana più forte (Banca Commerciale Italiana); il fondo pensioni che era così fiorente e permetteva a chi andava in pensione di essere sicuro di percepire uno stipendio in attesa della pensione INPS (i cui tempi sono sempre stati molto lenti) fu derubato; la Fornero ebbe la bella idea di pensare agli "esodati" e di sperimentarli in Banca Intesa, persone che si sono trovate fuori dalla banca senza stipendio né pensione. Si sarà chiesta di cosa potevano vivere? Non credo.
Sono subentrati altri personaggi nella banca ormai depauperata fino ad arrivare ad oggi.
Da L'Unità del 3 ottobre 2013:
"I privilegi di Cucchiani scuotono Intesa SanPaolo. La liquidazione e la pensione del manager in uscita diventano un caso politico. Megale (Cgil): un affronto ai lavoratori - Interrogazione del PD.
Il viceministro Fassina (oggi dimissionario): un manager porta via tutti quei milioni mentre il settore è in crisi.
... Financial Times: "Quando le dimissioni di un amministratore delegato non sono davvero dimissioni? Quando la banca è l'italiana Intesa San Paolo"."
Perché, come spiega l'articolo, Enrico Cucchiani ha lasciato il suo posto ma non se ne andrà via subito: resterà senza incarichi altri sei mesi, per maturare la pensione ed un altro milioncino di stipendio lordo.
Tutto questo mentre in una riunione che doveva restare segreta si è pensato di mandare in esubero 35.000 dipendenti ...
Questa è l'Italia e non possiamo stupirci più di tanto se non viviamo in uno stato giusto.
Lo Statuto dei Lavoratori è stato stravolto; il diritto di sciopero è una burla poiché gli scioperi devono avere un preavviso di 30 giorni (si è mai visto che gli scioperi debbano avere un preavviso?); il diritto alla salute se ne sta andando in fumo mentre negli USA il modello che era italiano sta per essere messo in piedi per assicurare la salute a tutti; il diritto alla casa, il diritto al lavoro, il diritto allo studio, il diritto a formarsi una famiglia sono ormai solo nella carta Costituzionale (e adesso qualcuno vuole mettere mano anche alla Costituzione).
Ecco, questo è lo stato in cui viviamo: uno stato in cui la vera ricchezza sta nella cultura e nei beni culturali ed in cui un ministro ignorante ha deciso di togliere la storia dell'arte come materia di studio persino negli istituti d'arte; uno stato in cui si rimette l'apprendistato per ragazzi che non hanno il diploma (e tutti i giovani diplomati e laureati disoccupati sono figli di nessuno?); uno stato che come "patto di stabilità" preferisce vendere le carceri, le scuole, gli ospedali piuttosto che renderli utilizzabili; uno stato che lascia che siano i privati cittadini "di buon cuore" (e buon portafoglio) a restaurare i monumenti.
Questa è l'Italia, amici miei. Questo è il risultato di un pensiero in cui "la cultura non dà da mangiare".
Ed io imperterrita ed impenitente, continuo a ripetere: Leggete, gente, leggete. Aprite la mente, aprite il cuore, leggete e non stancatevi mai di pensare con il vostro cervello. La mente non potrà mai essere prigioniera; i desideri non potranno mai essere legati; i sogni non potranno mai essere cancellati.
Leggete, leggete e non stancatevi di leggere, qualunque cosa pur che possa servire per essere LIBERI.
Sunday, September 01, 2013
Sensazioni
Forse con l'età che avanza si sente maggiormente la voglia di ritrovarsi fra fratelli e sorelle.
Non so se è così per tutti, ma per me vedere i miei fratelli e le mie sorelle almeno qualche volta, durante l'anno, è molto importante.
Nonostante la vita ci divida, per esperienze, per fatiche, per carattere e sensibilità diverse, l'infanzia vissuta insieme, le gioie ed i dolori condivisi, per forza uniscono le persone; non ha importanza se a volte succede di ferirsi, non hanno importanza le parole che, può accadere, vengono dette nel modo e nel momento sbagliato. Non abbiamo tutti il senso dell'ironia o dell'umorismo; alcuni sono ironici sempre, altri hanno un umorismo tutto loro, altri ancora sono sensibili, altri sono permalosi. E' difficile riuscire a prendere ognuno nel verso giusto. Ma non è difficile amare.
Voglio molto bene ai miei fratelli ed alle mie sorelle maggiori, alla cui ombra sono cresciuta senza sentirmi in ombra; lo so, sono molto diversa dalle mie sorelle. Una ha imparato presto, troppo presto, ad essere "la maggiore"; l'altra ha vissuto esperienze dolorose troppo presto, troppo presto è stata mamma e moglie, troppo presto ha pianto. Eppure, ognuno dei miei fratelli ed ognuna delle mie sorelle mi ha insegnato, mi ha guidato; ognuno a suo modo, ognuno con la propria sensibilità, ognuno con le proprie esperienze, ognuno con parole differenti. Ma, lo so, ognuno con un suo modo proprio di amare.
Per questo motivo voglio molto bene ad ognuno di loro: non sarei quello che sono se non avessi avuto i miei fratelli e le mie sorelle; così come non sarei quello che sono se non avessi avuto il padre e la madre che ho avuti, così diversi eppure così uniti da essere dei collanti anche se non sono più presenti.
Le mie memorie sono solo memorie dei momenti felici e quelli dolorosi sono leniti dall'amore che sento per la mia famiglia, quella famiglia che ha avuto origine da una unione così forte ed amorevole.
Auguro ai miei fratelli ed alle mie sorelle di provare lo stesso amore ognuno verso l'altro perché nella vita è solo l'amore che ci guida verso una meta di serenità.
Non so se è così per tutti, ma per me vedere i miei fratelli e le mie sorelle almeno qualche volta, durante l'anno, è molto importante.
Nonostante la vita ci divida, per esperienze, per fatiche, per carattere e sensibilità diverse, l'infanzia vissuta insieme, le gioie ed i dolori condivisi, per forza uniscono le persone; non ha importanza se a volte succede di ferirsi, non hanno importanza le parole che, può accadere, vengono dette nel modo e nel momento sbagliato. Non abbiamo tutti il senso dell'ironia o dell'umorismo; alcuni sono ironici sempre, altri hanno un umorismo tutto loro, altri ancora sono sensibili, altri sono permalosi. E' difficile riuscire a prendere ognuno nel verso giusto. Ma non è difficile amare.
Voglio molto bene ai miei fratelli ed alle mie sorelle maggiori, alla cui ombra sono cresciuta senza sentirmi in ombra; lo so, sono molto diversa dalle mie sorelle. Una ha imparato presto, troppo presto, ad essere "la maggiore"; l'altra ha vissuto esperienze dolorose troppo presto, troppo presto è stata mamma e moglie, troppo presto ha pianto. Eppure, ognuno dei miei fratelli ed ognuna delle mie sorelle mi ha insegnato, mi ha guidato; ognuno a suo modo, ognuno con la propria sensibilità, ognuno con le proprie esperienze, ognuno con parole differenti. Ma, lo so, ognuno con un suo modo proprio di amare.
Per questo motivo voglio molto bene ad ognuno di loro: non sarei quello che sono se non avessi avuto i miei fratelli e le mie sorelle; così come non sarei quello che sono se non avessi avuto il padre e la madre che ho avuti, così diversi eppure così uniti da essere dei collanti anche se non sono più presenti.
Le mie memorie sono solo memorie dei momenti felici e quelli dolorosi sono leniti dall'amore che sento per la mia famiglia, quella famiglia che ha avuto origine da una unione così forte ed amorevole.
Auguro ai miei fratelli ed alle mie sorelle di provare lo stesso amore ognuno verso l'altro perché nella vita è solo l'amore che ci guida verso una meta di serenità.
Friday, August 16, 2013
Ferragosto 2013
Il 15 di agosto a Fontanellato c'è la fiera dell'Assunta, è la fiera del paese, una fiera un po' pagana ed un po' cristiana, con bancarelle di mercato, un mercato molto vasto a dir la verità, con tanto di luna park.
Odori, sensazioni, voci, musiche si accavallano, in un incrocio di lingue e di popoli e di colori.
Frequentavo la fiera quando ero piccolissima, essendo mia madre di origine fontanellatese; ormai, i suoi fratelli e le sorelle non ci sono più, ci sono solo alcuni miei cugini. Ma io andavo a casa di uno zio, quando ero piccola. L'ultima volta, ricordo, era già nata la prima bimba di mia cugina che abitava (ed abita) in paese.
Ieri mi sono persa, girando per il mercato, dopo essere andata al cimitero.
Mia madre, morta un anno e mezzo fa, ha voluto, dopo la cremazione, che venisse cremato anche mio padre (già sepolto a Fontanellato) ed ha desiderato che le due urne venissero ancora allocate nel cimitero di Fontanellato dove, per altro, ci sono ancora i resti dei suoi genitori, di una sorella, di un fratello e della sua figlioletta.
I miei ricordi si sono mescolati con i suoi, che sempre mi raccontava.
I ricordi si accavallano, passato e presente si confondono e sono alcune notti che tardo a prendere sonno perché proprio mentre mi corico mi vengono alla mente. Se abitassi da sola, probabilmente, scriverei tutta notte poiché è il momento in cui i pensieri ed i ricordi sono più limpidi e mi appaiono chiari.
La giornata di ieri mi è piaciuta tanto, passata con mio marito, mia figlia ed il suo compagno perché mi è sembrato di tornare alle origini, quelle origini della settima figlia di cui sto cercando di ripercorre la vita.
I ricordi sono tanti, i suoi abbracciano i miei, diventano un tutt'uno che mi fa comprendere quanto il cerchio della vita sia infinito.
Il cielo, limpido ed azzurro, mi diceva che qualcuno era al mio fianco, con i suoi occhi azzurri sorridenti.
Odori, sensazioni, voci, musiche si accavallano, in un incrocio di lingue e di popoli e di colori.
Frequentavo la fiera quando ero piccolissima, essendo mia madre di origine fontanellatese; ormai, i suoi fratelli e le sorelle non ci sono più, ci sono solo alcuni miei cugini. Ma io andavo a casa di uno zio, quando ero piccola. L'ultima volta, ricordo, era già nata la prima bimba di mia cugina che abitava (ed abita) in paese.
Ieri mi sono persa, girando per il mercato, dopo essere andata al cimitero.
Mia madre, morta un anno e mezzo fa, ha voluto, dopo la cremazione, che venisse cremato anche mio padre (già sepolto a Fontanellato) ed ha desiderato che le due urne venissero ancora allocate nel cimitero di Fontanellato dove, per altro, ci sono ancora i resti dei suoi genitori, di una sorella, di un fratello e della sua figlioletta.
I miei ricordi si sono mescolati con i suoi, che sempre mi raccontava.
I ricordi si accavallano, passato e presente si confondono e sono alcune notti che tardo a prendere sonno perché proprio mentre mi corico mi vengono alla mente. Se abitassi da sola, probabilmente, scriverei tutta notte poiché è il momento in cui i pensieri ed i ricordi sono più limpidi e mi appaiono chiari.
La giornata di ieri mi è piaciuta tanto, passata con mio marito, mia figlia ed il suo compagno perché mi è sembrato di tornare alle origini, quelle origini della settima figlia di cui sto cercando di ripercorre la vita.
I ricordi sono tanti, i suoi abbracciano i miei, diventano un tutt'uno che mi fa comprendere quanto il cerchio della vita sia infinito.
Il cielo, limpido ed azzurro, mi diceva che qualcuno era al mio fianco, con i suoi occhi azzurri sorridenti.
Wednesday, August 07, 2013
La settima figlia
Ho ripreso a scrivere il racconto sulla mia famiglia ... sono arrivata, come cronologia, al 1964. C'è ancora tanto da scrivere e da ricordare, ma intanto ho già scritto la fine ...
E' molto più facile, in questo momento, scrivere racconti di fantasia che non i miei ricordi, ma è un percorso che devo e voglio fare perché è una elaborazione di ciò che è stato che mi serve per poter proseguire il cammino. E' un cammino di guarigione che deve essere fatto e per questo motivo non mi voglio censurare e voglio scrivere anche ciò che può essere doloroso. Chi mi ama, se vorrà leggere, capirà. Tanto, so già che chi mi deve capire, chi mi deve accarezzare, mi capisce e mi accarezza ... nel ricordare, li sento vicini, in ogni momento della mia giornata; a volte i ricordi mi fanno piangere, a volte mi fanno sorridere, ma sono ricordi che devono essere vissuti e lasciati senza trattenere il pianto né il sorriso.
E' molto più facile, in questo momento, scrivere racconti di fantasia che non i miei ricordi, ma è un percorso che devo e voglio fare perché è una elaborazione di ciò che è stato che mi serve per poter proseguire il cammino. E' un cammino di guarigione che deve essere fatto e per questo motivo non mi voglio censurare e voglio scrivere anche ciò che può essere doloroso. Chi mi ama, se vorrà leggere, capirà. Tanto, so già che chi mi deve capire, chi mi deve accarezzare, mi capisce e mi accarezza ... nel ricordare, li sento vicini, in ogni momento della mia giornata; a volte i ricordi mi fanno piangere, a volte mi fanno sorridere, ma sono ricordi che devono essere vissuti e lasciati senza trattenere il pianto né il sorriso.
Thursday, July 25, 2013
Il link sotto per seguire sul canale youtube il video con la poesia in ricordo di mia madre.
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ouoORI241a0
Le emozioni sono improvvise, come improvvise arrivano le parole.
Saturday, July 06, 2013
Sito web
Nel link sotto potrete trovare il mio sito web con biografia e tre racconti inediti.
Buona lettura.
http://www.poetipoesia.com/liliana-zampella/
Buona lettura.
http://www.poetipoesia.com/liliana-zampella/
Friday, July 05, 2013
Mobbing
Non so come mai, dopo anni ho ripensato a ciò che mi è capitato lavorando in una grande industria farmaceutica di Parma, dove ho avuto la sfortuna di conoscere uomini veramente inqualificabili.
Avevo una mansione che mi creava molti problemi di stress che mi provocavano delle emiparesi abbastanza preoccupanti. Soffro da quando avevo 19 anni di un disturbo circolatorio che si aggrava in situazioni di stress e quello che oggi chiamiamo mobbing è un atteggiamento che può provocare vari problemi di salute, psicologi e fisici.
All'epoca, tra il 1986 ed il 1991, il mobbing non si conosceva e non era riconosciuto come atteggiamento letale verso la persona; avevo un capoufficio che faceva di tutto per mettere in discussione il mio operato e la mia organizzazione del lavoro. Nell'86, quando sono stata assunta, la mia mansione era scrivere documenti, copiare documenti, lettere o altro, scritti da circa una quindicina di persone; copiare a computer, stampare ed archiviare, questa la mia mansione. Copiare anche gli errori, non dovevo usare il mio intelletto ma dovevo copiare ciò che mi veniva portato in italiano, inglese e francese. Lettere, contratti, documenti legali.
Ma non era la mole di lavoro il mio problema, anche se era veramente tanto e ogni documento aveva la sua urgenza. Inizialmente, il problema è stato il computer che fino ad allora non avevo mai usato. Avevo già una certa velocità di scrittura dovuta alla scuola fatta ed alle esperienze lavorative precedenti, ma non conoscevo il computer che inizialmente trovavo ostile. Ma il problema vero è stata una persona, il capoufficio, che non usando il computer pensava che la macchina potesse fare miracoli facendo tutto da sola. Inoltre, i suoi documenti erano sempre quelli più urgenti e me li presentava nell'orario di fine lavoro. Avevo il suo fiato sul collo sempre, continuamente, mentre scrivevo, se scambiavo una chiacchiera con una collega, se prendevo cinque minuti di pausa. Sempre a controllare ciò che facevo, con tono pacato e lecchino, ma sempre dietro le mie spalle. In quattro anni ho avuto quattro emiparesi, in ufficio; il tempo di chiedere aiuto alle colleghe poi il vuoto, negli occhi, nella mente, un braccio morto ... Chiesi un cambio di mansione che mi fu rifiutato ripetutamente. Subìì un processo presenti il capo del personale, il direttore, il capoufficio; feci notare gli atteggiamenti vessatori del capoufficio ma i tre uomini si coalizzarono. Io, non avendo altro da poter fare, diedi le dimissioni dopo aver trovato un altro lavoro. Ma ho la sfortuna di incontrare persone che continuamente si approfittano della mia disponibilità personale e professionale ed ho subito mobbing anche in altre due situazioni lavorative successive, questa volta causate da due donne, forse gelose, forse invidiose.
Purtroppo il mobbing è stato riconosciuto come atteggiamento vessatorio verso la persona solo negli ultimi anni. E' terribile esserne oggetto perché fa crollare l'autostima, oltre a provocare problemi di insonnia, psicologici e fisici.
Da quelle esperienze sono riuscita ad uscirne da sola, scappando se vogliamo poiché ho sempre dato le dimissioni, ma ne sono uscita. Faccio un lavoro che in effetti era la mia prima passione ed anche se spesso faccio fatica a ricevere i miei soldi (ed anche questo, se vogliamo, è mobbing), almeno ho la consolazione di fare un lavoro socialmente utile. I bambini, ne sono certa, sono la parte migliore della nostra società se ben guidati ed io cerco di essere, anche se part-time, una buona guida.
Inoltre scrivo e la mia testa funziona perfettamente, riesco a sognare, cosa che sotto stress non faccio. Il computer mi è amico e registra ogni mio pensiero.
Sì, il mobbing, costringendomi a lasciare un lavoro ed uno stipendio sicuro, mi ha impoverito economicamente, ma personalmente mi sono risvegliata e mi sono arricchita di ben altra ricchezza ...
Avevo una mansione che mi creava molti problemi di stress che mi provocavano delle emiparesi abbastanza preoccupanti. Soffro da quando avevo 19 anni di un disturbo circolatorio che si aggrava in situazioni di stress e quello che oggi chiamiamo mobbing è un atteggiamento che può provocare vari problemi di salute, psicologi e fisici.
All'epoca, tra il 1986 ed il 1991, il mobbing non si conosceva e non era riconosciuto come atteggiamento letale verso la persona; avevo un capoufficio che faceva di tutto per mettere in discussione il mio operato e la mia organizzazione del lavoro. Nell'86, quando sono stata assunta, la mia mansione era scrivere documenti, copiare documenti, lettere o altro, scritti da circa una quindicina di persone; copiare a computer, stampare ed archiviare, questa la mia mansione. Copiare anche gli errori, non dovevo usare il mio intelletto ma dovevo copiare ciò che mi veniva portato in italiano, inglese e francese. Lettere, contratti, documenti legali.
Ma non era la mole di lavoro il mio problema, anche se era veramente tanto e ogni documento aveva la sua urgenza. Inizialmente, il problema è stato il computer che fino ad allora non avevo mai usato. Avevo già una certa velocità di scrittura dovuta alla scuola fatta ed alle esperienze lavorative precedenti, ma non conoscevo il computer che inizialmente trovavo ostile. Ma il problema vero è stata una persona, il capoufficio, che non usando il computer pensava che la macchina potesse fare miracoli facendo tutto da sola. Inoltre, i suoi documenti erano sempre quelli più urgenti e me li presentava nell'orario di fine lavoro. Avevo il suo fiato sul collo sempre, continuamente, mentre scrivevo, se scambiavo una chiacchiera con una collega, se prendevo cinque minuti di pausa. Sempre a controllare ciò che facevo, con tono pacato e lecchino, ma sempre dietro le mie spalle. In quattro anni ho avuto quattro emiparesi, in ufficio; il tempo di chiedere aiuto alle colleghe poi il vuoto, negli occhi, nella mente, un braccio morto ... Chiesi un cambio di mansione che mi fu rifiutato ripetutamente. Subìì un processo presenti il capo del personale, il direttore, il capoufficio; feci notare gli atteggiamenti vessatori del capoufficio ma i tre uomini si coalizzarono. Io, non avendo altro da poter fare, diedi le dimissioni dopo aver trovato un altro lavoro. Ma ho la sfortuna di incontrare persone che continuamente si approfittano della mia disponibilità personale e professionale ed ho subito mobbing anche in altre due situazioni lavorative successive, questa volta causate da due donne, forse gelose, forse invidiose.
Purtroppo il mobbing è stato riconosciuto come atteggiamento vessatorio verso la persona solo negli ultimi anni. E' terribile esserne oggetto perché fa crollare l'autostima, oltre a provocare problemi di insonnia, psicologici e fisici.
Da quelle esperienze sono riuscita ad uscirne da sola, scappando se vogliamo poiché ho sempre dato le dimissioni, ma ne sono uscita. Faccio un lavoro che in effetti era la mia prima passione ed anche se spesso faccio fatica a ricevere i miei soldi (ed anche questo, se vogliamo, è mobbing), almeno ho la consolazione di fare un lavoro socialmente utile. I bambini, ne sono certa, sono la parte migliore della nostra società se ben guidati ed io cerco di essere, anche se part-time, una buona guida.
Inoltre scrivo e la mia testa funziona perfettamente, riesco a sognare, cosa che sotto stress non faccio. Il computer mi è amico e registra ogni mio pensiero.
Sì, il mobbing, costringendomi a lasciare un lavoro ed uno stipendio sicuro, mi ha impoverito economicamente, ma personalmente mi sono risvegliata e mi sono arricchita di ben altra ricchezza ...
Wednesday, July 03, 2013
Mamma
Il giorno in cui te ne andasti
nei miei occhi c'era solo l'azzurro
l'azzurro dei tuoi occhi
che mi lasciavano senza un saluto
senza una lacrima
senza un sospiro.
Ho ancora il tuo azzurro
nei miei occhi
ed ancora sento il tuo sospiro
e sento il tuo cuore
ascolto la tua anima
senza una lacrima
senza un sospiro
con l'azzurro negli occhi.
nei miei occhi c'era solo l'azzurro
l'azzurro dei tuoi occhi
che mi lasciavano senza un saluto
senza una lacrima
senza un sospiro.
Ho ancora il tuo azzurro
nei miei occhi
ed ancora sento il tuo sospiro
e sento il tuo cuore
ascolto la tua anima
senza una lacrima
senza un sospiro
con l'azzurro negli occhi.
Saturday, May 11, 2013
Per Gabriele Francesco
Gabriele Francesco, nato l'11 aprile 2013, morto lo stesso giorno sotto un cavalcavia dove è stato abbandonato, ha avuto il funerale ieri, 11 maggio.
Non ha importanza che nome avessero i suoi genitori, anche se rimarrà sempre nella memoria il gesto che hanno fatto.
Un camionista lo ha trovato, tra i rifiuti; un ispettore, probabilmente sapendo l'importanza di avere un nome, gli ha dato il nome; poliziotti, vigili del fuoco e guardie forestali hanno fatto una colletta per il suo funerale; la ditta di pompe funebri non ha voluto un euro; la cifra raccolta andrà a volontari che lavorano nell'ospedale della sua città con i bambini malati; una targa verrà messa in ricordo di Gabriele Francesco.
Fin qui i fatti.
Per chi ama e rispetta la vita, non è possibile accettare il gesto che ha fatto quella madre; per chi, come me, crede nella reincarnazione, ogni anima che decide di trasferirsi su questo mondo è preziosa perché porta con sé le conoscenze dell'Universo e porta in sé l'Anima Mundi.
Ogni anima porta anche, in sé, un destino, un disegno; forse il disegno dell'anima di Gabriele Francesco era quello di risvegliare l'anima di altri: il camionista, l'ispettore, i vigili del fuoco, le guardie forestali, i volontari dell'ospedale, tutti, ogni giorno ricorderanno Gabriele Francesco e lo penseranno, con dolore ma anche con rispetto, amore e riconoscenza. Ed allora ecco che la venuta e la partenza immatura di Gabriele Francesco non sono state inutili, vivranno per sempre nel cuore di quelle persone che per un mese hanno atteso di accompagnarlo nell'ultimo tragitto della sua breve vita.
Piccolo Gabriele Francesco, ritorna alla casa: una mamma che ben ricordo e che amava profondamente i bambini, ti accompagnerà e ti guiderà prendendoti per mano e ti porterà al sicuro, dove solo la bellezza ha casa.
Non ha importanza che nome avessero i suoi genitori, anche se rimarrà sempre nella memoria il gesto che hanno fatto.
Un camionista lo ha trovato, tra i rifiuti; un ispettore, probabilmente sapendo l'importanza di avere un nome, gli ha dato il nome; poliziotti, vigili del fuoco e guardie forestali hanno fatto una colletta per il suo funerale; la ditta di pompe funebri non ha voluto un euro; la cifra raccolta andrà a volontari che lavorano nell'ospedale della sua città con i bambini malati; una targa verrà messa in ricordo di Gabriele Francesco.
Fin qui i fatti.
Per chi ama e rispetta la vita, non è possibile accettare il gesto che ha fatto quella madre; per chi, come me, crede nella reincarnazione, ogni anima che decide di trasferirsi su questo mondo è preziosa perché porta con sé le conoscenze dell'Universo e porta in sé l'Anima Mundi.
Ogni anima porta anche, in sé, un destino, un disegno; forse il disegno dell'anima di Gabriele Francesco era quello di risvegliare l'anima di altri: il camionista, l'ispettore, i vigili del fuoco, le guardie forestali, i volontari dell'ospedale, tutti, ogni giorno ricorderanno Gabriele Francesco e lo penseranno, con dolore ma anche con rispetto, amore e riconoscenza. Ed allora ecco che la venuta e la partenza immatura di Gabriele Francesco non sono state inutili, vivranno per sempre nel cuore di quelle persone che per un mese hanno atteso di accompagnarlo nell'ultimo tragitto della sua breve vita.
Piccolo Gabriele Francesco, ritorna alla casa: una mamma che ben ricordo e che amava profondamente i bambini, ti accompagnerà e ti guiderà prendendoti per mano e ti porterà al sicuro, dove solo la bellezza ha casa.
Friday, April 26, 2013
La primavera ancora non è entrata nel pieno della sua stagione: un po' c'è il sole, un po' piove, un po' caldo, qualche colpo di vento ... Sta andando avanti così ormai da due mesi. Abbiamo avuto neve e pioggia e freddo ed improvvisamente, appena il sole è uscito un po', sono sbocciate le foglie ed i fiori hanno iniziato a colorare i campi. Purtroppo non ho potuto godermi giorno per giorno il cambiamento poiché, ormai dalla fine di marzo, sto combattendo con una tosse fortissima e, dopo due cicli di antibiotici, mi è stato trovato un bel focolaio di polmonite. Altri antibiotici ed ora il cortisone, mi stanno lasciando abbastanza spossata.
Solo da qualche giorno ho ripreso a fare una breve passeggiata con Apple e Briciola ed al ritorno mi ritrovo senza forze e senza fiato. Un po' di tachicardia a causa delle scale e parecchia fiacca. Il lavoro, ovviamente, è fermo fino ai primi di maggio ... e così anche lo scrivere si è bloccato. La testa non ragiona molto quando il corpo si ribella ... ma non appena il cortisone avrà perso il suo effetto, mi auguro di riprendere a pieno tutte le mie attività ed allora riprenderò a tenervi aggiornati. "La settima figlia" ha bisogno di una mente attiva per procedere perché i ricordi si accavallano e si mescolano tra loro, belli, brutti, tristi ed allegri.
Quindi a presto e ricordate: leggete, leggete amici, informatevi e formate la vostra opinione al di là delle opinioni altrui. Guardatevi attorno e cercate di comprendere la realtà che ci circonda e siate sempre consapevoli della vita, attimo per attimo: se lo spirito sarà vivo, le morti non ci coglieranno.
Solo da qualche giorno ho ripreso a fare una breve passeggiata con Apple e Briciola ed al ritorno mi ritrovo senza forze e senza fiato. Un po' di tachicardia a causa delle scale e parecchia fiacca. Il lavoro, ovviamente, è fermo fino ai primi di maggio ... e così anche lo scrivere si è bloccato. La testa non ragiona molto quando il corpo si ribella ... ma non appena il cortisone avrà perso il suo effetto, mi auguro di riprendere a pieno tutte le mie attività ed allora riprenderò a tenervi aggiornati. "La settima figlia" ha bisogno di una mente attiva per procedere perché i ricordi si accavallano e si mescolano tra loro, belli, brutti, tristi ed allegri.
Quindi a presto e ricordate: leggete, leggete amici, informatevi e formate la vostra opinione al di là delle opinioni altrui. Guardatevi attorno e cercate di comprendere la realtà che ci circonda e siate sempre consapevoli della vita, attimo per attimo: se lo spirito sarà vivo, le morti non ci coglieranno.
Friday, February 15, 2013
Fra pochi giorni sarà il primo anniversario della morte di mia madre la cui mancanza mi pesa sul cuore ogni giorno di più.
Sto scrivendo con fatica "La settima figlia", titolo che riguarda mia madre e me, essendo io la settima figlia di una settima figlia; sembrerà una cosa assolutamente poco importante, ma così non è. Si è sempre ritenuto, sin dall'antichità, che questa condizione portasse ad una consapevolezza spirituale ed ultraterrena superiore. Mia madre aveva contatti quotidiani con le persone defunte della sua famiglia, negli ultimi ventinove anni principalmente con mio padre, contatti che probabilmente le venivano dall'esperienza di pre-morte avuta all'età di ventiquattro/venticinque anni quando in punto di morte vide la sorella defunta ai piedi del suo letto; episodio che racconto nel libro.
Io ho avuto una esperienza di arresto cardiaco come racconto sempre nel libro ma i contatti con i defunti di famiglia li ho avuti molto tempo prima, dopo la morte di mia suocera; contatti che continuo ancora ad avere nei sogni.
Mia madre mi raccontava i suoi sogni in cui dialogava con mio padre e per questo motivo sapevo di poterle raccontare i miei; a volte i miei contatti le venivano comunicati telepaticamente come spesso abbiamo avuto modo di constatare.
Anche negli ultimi tre mesi della sua vita, seppure non mi riconoscesse, mi raccontava ciò che vedeva e sentivo i suoi dialoghi con le sfere del cielo; mia madre sapeva, ha sempre saputo, che con me poteva parlare di questi suoi incontri, sapeva che non l'avrei presa in giro, sapeva che le credevo quando mi diceva che mio padre le aveva predetto qualcosa. Sapeva che io sapevo.
Dopo la sua morte mi ha contattato anche lei ed ha iniziato a contattare Sarah, parlando delle sue delusioni o delle sue preoccupazioni.
Mi manca, come mi manca mio padre, come mi mancano altre persone amiche che ho amato e che mi hanno amato.
Ma SO.
SO che non è la fine, che nulla finisce perché tutto ricomincia.
Perché come canta Zucchero: "è l'amore che ritorna, per me, per te, a farci compagnia ..."
Sto scrivendo con fatica "La settima figlia", titolo che riguarda mia madre e me, essendo io la settima figlia di una settima figlia; sembrerà una cosa assolutamente poco importante, ma così non è. Si è sempre ritenuto, sin dall'antichità, che questa condizione portasse ad una consapevolezza spirituale ed ultraterrena superiore. Mia madre aveva contatti quotidiani con le persone defunte della sua famiglia, negli ultimi ventinove anni principalmente con mio padre, contatti che probabilmente le venivano dall'esperienza di pre-morte avuta all'età di ventiquattro/venticinque anni quando in punto di morte vide la sorella defunta ai piedi del suo letto; episodio che racconto nel libro.
Io ho avuto una esperienza di arresto cardiaco come racconto sempre nel libro ma i contatti con i defunti di famiglia li ho avuti molto tempo prima, dopo la morte di mia suocera; contatti che continuo ancora ad avere nei sogni.
Mia madre mi raccontava i suoi sogni in cui dialogava con mio padre e per questo motivo sapevo di poterle raccontare i miei; a volte i miei contatti le venivano comunicati telepaticamente come spesso abbiamo avuto modo di constatare.
Anche negli ultimi tre mesi della sua vita, seppure non mi riconoscesse, mi raccontava ciò che vedeva e sentivo i suoi dialoghi con le sfere del cielo; mia madre sapeva, ha sempre saputo, che con me poteva parlare di questi suoi incontri, sapeva che non l'avrei presa in giro, sapeva che le credevo quando mi diceva che mio padre le aveva predetto qualcosa. Sapeva che io sapevo.
Dopo la sua morte mi ha contattato anche lei ed ha iniziato a contattare Sarah, parlando delle sue delusioni o delle sue preoccupazioni.
Mi manca, come mi manca mio padre, come mi mancano altre persone amiche che ho amato e che mi hanno amato.
Ma SO.
SO che non è la fine, che nulla finisce perché tutto ricomincia.
Perché come canta Zucchero: "è l'amore che ritorna, per me, per te, a farci compagnia ..."
Sunday, November 04, 2012
Le foto del Bibliodays 2012 a Gattatico (RE)
Ecco qui le foto dell'evento Bibliodays di quest'anno a Gattatico del giorno 4 Ottobre 2012 che si è svolto presso la Sala Polivalente del Comune.
Durante l'evento sono stati presentati due libri pubblicati grazie ad Artès, ovvero il quarto volume della tetralogia de"L'Archiatra" e "La Legge di Maat" di Liliana Zampella.
Le immagini sono state scattate da Gianluca Bernini.
Durante l'evento sono stati presentati due libri pubblicati grazie ad Artès, ovvero il quarto volume della tetralogia de"L'Archiatra" e "La Legge di Maat" di Liliana Zampella.
Le immagini sono state scattate da Gianluca Bernini.
In piedi, a sinistra, Liliana Zampella presenta i due libri.
Qui sotto si possono vedere gli ingrandimenti delle due copertine.
Qui sopra: Mara Aguzzoli, responsabile della Biblioteca del Comune di Gattatico (RE).
Il Sindaco del Comune di Gattatico, Gianni Maiola.
Qui sopra: lo scrittore Leo Cugini.
Primi piani di Liliana Zampella.
Monday, October 22, 2012
La Ruota della Vita
Fra una settimana saranno trentacinque anni che festeggiavamo il nostro matrimonio attorniati dagli amici con cui facevamo attività sociale; era un momento misto tra il gioioso ed il triste poiché ci sposavamo mentre mia suocera era già allettata e sotto chemio.
Ma gli amici non ci fecero mancare il loro sostegno.
Federico è stato uno dei nostri amici assieme alle sue sorelle, Enrica, che ci fu anche testimone di nozze, Caterina e Lele.
Trentacinque anni fa eravamo pieni di voglia di cambiare il mondo ed alcuni di noi, tra cui Federico, hanno proseguito, seppur in modi e su strade diverse, il cammino, facendo crescere i figli sullo stesso sentiero, più o meno.
Qualche giorno fa siamo venuti a sapere che uno dei figli di Federico, Daniele, era venuto a mancare in Brasile, mentre svolgeva servizio civile internazionale; oggi si è svolto l'ultimo saluto a quel ragazzo e noi non potevamo non partecipare a questo momento doloroso del nostro amico.
Molto è stato scritto sulla Gazzetta di Daniele e noi lo abbiamo conosciuto, purtroppo, solo tramite gli articoli ma soprattutto attraverso le parole udite questa mattina.
Non ci sono parole, credo, che possano spiegare lo sconforto quando a mancare è un ragazzo all'inizio della vita che, nonostante la giovane età, ha fatto già della propria vita un segno tangibile del proprio viaggio terreno.
La Ruota della Vita, a volte, come in questo caso, gira al contrario e cioè un figlio abbandona la vita fisica prima dei genitori.
Ma, ovviamente, tutto ha un senso.
Credo che ci siano delle anime antiche che scegliendo di tornare alla vita terrena abbiano lo scopo di aprire delle strade, delle comunicazioni; hanno come scopo il risveglio di altre anime che altrimenti non troverebbero il loro senso dell'orientamento.
Ecco perché se ne vanno prima del tempo, avendo probabilmente raggiunto il loro scopo.
Daniele aveva raggiunto lo scopo, ce lo ha raccontato chi ha avuto modo di conoscerlo e di lavorare con lui in Brasile; i bambini ed i ragazzi lo seguivano come guida, come molti suoi coetanei della sua parrocchia che erano presenti questa mattina a testimoniare la loro frequentazione con lui.
Certamente, essendo anche io genitore, comprendo il duro colpo subito da Federico per questa perdita ma in questi giorni ha già dimostrato di riuscire a darle un senso.
Inoltre credo, come cita il Vangelo di Tommaso che "Se la morte vi trova vivi, non vi toccherà".
La morte ha trovato vivo Daniele e, quindi, non lo toccherà.
Ma gli amici non ci fecero mancare il loro sostegno.
Federico è stato uno dei nostri amici assieme alle sue sorelle, Enrica, che ci fu anche testimone di nozze, Caterina e Lele.
Trentacinque anni fa eravamo pieni di voglia di cambiare il mondo ed alcuni di noi, tra cui Federico, hanno proseguito, seppur in modi e su strade diverse, il cammino, facendo crescere i figli sullo stesso sentiero, più o meno.
Qualche giorno fa siamo venuti a sapere che uno dei figli di Federico, Daniele, era venuto a mancare in Brasile, mentre svolgeva servizio civile internazionale; oggi si è svolto l'ultimo saluto a quel ragazzo e noi non potevamo non partecipare a questo momento doloroso del nostro amico.
Molto è stato scritto sulla Gazzetta di Daniele e noi lo abbiamo conosciuto, purtroppo, solo tramite gli articoli ma soprattutto attraverso le parole udite questa mattina.
Non ci sono parole, credo, che possano spiegare lo sconforto quando a mancare è un ragazzo all'inizio della vita che, nonostante la giovane età, ha fatto già della propria vita un segno tangibile del proprio viaggio terreno.
La Ruota della Vita, a volte, come in questo caso, gira al contrario e cioè un figlio abbandona la vita fisica prima dei genitori.
Ma, ovviamente, tutto ha un senso.
Credo che ci siano delle anime antiche che scegliendo di tornare alla vita terrena abbiano lo scopo di aprire delle strade, delle comunicazioni; hanno come scopo il risveglio di altre anime che altrimenti non troverebbero il loro senso dell'orientamento.
Ecco perché se ne vanno prima del tempo, avendo probabilmente raggiunto il loro scopo.
Daniele aveva raggiunto lo scopo, ce lo ha raccontato chi ha avuto modo di conoscerlo e di lavorare con lui in Brasile; i bambini ed i ragazzi lo seguivano come guida, come molti suoi coetanei della sua parrocchia che erano presenti questa mattina a testimoniare la loro frequentazione con lui.
Certamente, essendo anche io genitore, comprendo il duro colpo subito da Federico per questa perdita ma in questi giorni ha già dimostrato di riuscire a darle un senso.
Inoltre credo, come cita il Vangelo di Tommaso che "Se la morte vi trova vivi, non vi toccherà".
La morte ha trovato vivo Daniele e, quindi, non lo toccherà.
Friday, September 07, 2012
COSA STA ACCADENDO AL NOSTRO PAESE?
Desidero fare con voi alcune considerazioni su come e cosa stiamo vivendo in questo periodo nel nostro paese.
Ultimamente ho letto alcune notizie su "tolleranza zero" verso i più deboli che sono sconfortanti: multe salatissime ad una signora di Milano che aveva affisso alcuni manifestini per cercare il suo cane smarrito, rischio di prigione per chi ha salvato i beagle a Green Hill, prigione per chi ruba al supermercato da mangiare o i pannolini per i bimbi; tutto ciò mentre gli evasori fiscali possono indisturbati continuare a rubare i soldi allo Stato, mentre il governo non fa assolutamente nulla per salvare le industrie italiane. La frase: "stato forte contro i più deboli, stato debole verso i più forti" è sempre di più una realtà sconcertante.
Il ministro del lavoro Fornero nella sua lucidità stupida ed ignorante continua a parlare esplicitamente di come distruggere il nostro Paese e nessuno la sfiducia: ha iniziato il suo mandato parlando di "esuberi" ed "esodati" senza nemmeno conoscere i numeri effettivi delle persone che avrebbero perso il diritto alla pensione; prosegue il suo mandato dicendo che occorre dimezzare il salario ai cinquantenni perché la loro produttività è minore.
Non conosce la realtà di questo paese dove i cinquantenni, con il loro stipendio, in epoche come questa di crisi, devono lavorare per assicurare la pensione ai più anziani ed il mangiare ai figli; non considerando la professionalità dei cinquantenni e la loro esperienza acquisita, sfiducia una generazione provocando crisi nelle famiglie. La mancanza di fiducia verso il proprio posto di lavoro, non più assicurato, la mancanza di futuro per i figli, obbligati a stanziare in famiglia per la mancanza di un posto di lavoro assicurato, rendono meno produttivi, certamente e prede facili per la disperazione e la depressione che, certamente, tolgono la voglia di lavorare e rendono minore la produttività. Il modello che la Fornero dice di voler seguire non tiene conto che i lavoratori tedeschi percepiscono salari che sono il doppio di quelli italiani, non tiene conto del fatto che alcune delle aziende più forti tedesche hanno, invece, organizzato il lavoro meglio per avere un miglior rendimento proprio di quei cinquantenni prevedendo persino spazi di riposo. La premier tedesca ha fatto azioni di contrasto alla tendenza delle industrie di delocalizzare gli impianti, mentre in Italia il governo permette alla FIAT di andare in giro per il mondo togliendo il lavoro agli italiani; in Italia il governo non sta facendo nulla per mantenere gli impianti delle industrie siderurgiche aperti e lascia che le imprese più grandi vengano distrutte in quella logica di Passera che ha sempre cannibalizzato le imprese, le banche e quant'altro facendone tante piccole aziende da lasciar fallire piano piano.
Il modello italiano era eccellente, con aziende eccellenti e professionalità eccellenti, istruzione d'altissimo livello, cervelli eccellenti, sanità ed assistenza ottime; ci stiamo ritrovando con la sanità dimezzata con accorpamenti di ospedali, scuole accorpate che non hanno nemmeno il direttore od il preside in istituto perché si deve muovere da un istituto all'altro, professori e maestri depressi dopo anni di precariato, edifici fatiscenti, materiali carenti, servizi igienici mancanti persino della carta igienica.
In tutto questo quadro, la Fornero cos'altro dice? Che "non possiamo assicurare il lavoro a tutti"; all'inizio del mandato di questo governo, Monti aveva detto che "Il posto fisso, che noia!"
Ma questi "tecnici" sono al governo dopo aver fatto la loro esperienza lavorativa in un posto fisso assicurato, con stipendio assicurato, dopo aver assicurato il posto di lavoro ai loro figli. Sono tutti ultra cinquantenni (E PER QUESTO NON DOVREBBERO ESSERE ESODATI?) e solo per aver governato per alcuni mesi (faranno di tutto per arrivare al 2013 assicurandosi il vitalizio) avranno pure la pensione d'oro assicurata.
Vorrei ricordare a Monti, Fornero, Passera ed ai loro amici che la nostra bella COSTITUZIONE, su cui hanno GIURATO FEDELTA', cita espressamente così:
ART. 1: L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO ...
ART. 2: LA REPUBBLICA RICONOSCE E GARANTISCE I DIRITTI INVIOLABILI DELL'UOMO ...
ART. 4: .... LA REPUBBLICA RICONOSCE A TUTTI I CITTADINI IL DIRITTO AL LAVORO E PROMUOVE LE CONDIZIONI CHE RENDANO EFFETTIVO QUESTO DIRITTO ...
Se i ministri del governo TRADISCONO la COSTITUZIONE, non TRADISCONO il PAESE?
Non esiste più il reato di alto tradimento verso lo Stato?
Il diritto allo sciopero, tolto in Italia già da parecchi anni in quanto c'è l'obbligo di fissarlo un mese prima, è ancora un diritto assicurato in Germania, che la Fornero vorrebbe imitare: lo sciopero, i tedeschi, lo proclamano solo 24 ore prima!
Sarebbe ora che anche in Italia si ricominciasse a far sentire la voce dei cittadini, sarebbe ora che gli italiani si svegliassero dopo l'anestesia durata quasi vent'anni, sarebbe ora che i cittadini si riprendessero la SOVRANITA' DEL POPOLO che la nostra COSTITUZIONE prevede e difende.
Ultimamente ho letto alcune notizie su "tolleranza zero" verso i più deboli che sono sconfortanti: multe salatissime ad una signora di Milano che aveva affisso alcuni manifestini per cercare il suo cane smarrito, rischio di prigione per chi ha salvato i beagle a Green Hill, prigione per chi ruba al supermercato da mangiare o i pannolini per i bimbi; tutto ciò mentre gli evasori fiscali possono indisturbati continuare a rubare i soldi allo Stato, mentre il governo non fa assolutamente nulla per salvare le industrie italiane. La frase: "stato forte contro i più deboli, stato debole verso i più forti" è sempre di più una realtà sconcertante.
Il ministro del lavoro Fornero nella sua lucidità stupida ed ignorante continua a parlare esplicitamente di come distruggere il nostro Paese e nessuno la sfiducia: ha iniziato il suo mandato parlando di "esuberi" ed "esodati" senza nemmeno conoscere i numeri effettivi delle persone che avrebbero perso il diritto alla pensione; prosegue il suo mandato dicendo che occorre dimezzare il salario ai cinquantenni perché la loro produttività è minore.
Non conosce la realtà di questo paese dove i cinquantenni, con il loro stipendio, in epoche come questa di crisi, devono lavorare per assicurare la pensione ai più anziani ed il mangiare ai figli; non considerando la professionalità dei cinquantenni e la loro esperienza acquisita, sfiducia una generazione provocando crisi nelle famiglie. La mancanza di fiducia verso il proprio posto di lavoro, non più assicurato, la mancanza di futuro per i figli, obbligati a stanziare in famiglia per la mancanza di un posto di lavoro assicurato, rendono meno produttivi, certamente e prede facili per la disperazione e la depressione che, certamente, tolgono la voglia di lavorare e rendono minore la produttività. Il modello che la Fornero dice di voler seguire non tiene conto che i lavoratori tedeschi percepiscono salari che sono il doppio di quelli italiani, non tiene conto del fatto che alcune delle aziende più forti tedesche hanno, invece, organizzato il lavoro meglio per avere un miglior rendimento proprio di quei cinquantenni prevedendo persino spazi di riposo. La premier tedesca ha fatto azioni di contrasto alla tendenza delle industrie di delocalizzare gli impianti, mentre in Italia il governo permette alla FIAT di andare in giro per il mondo togliendo il lavoro agli italiani; in Italia il governo non sta facendo nulla per mantenere gli impianti delle industrie siderurgiche aperti e lascia che le imprese più grandi vengano distrutte in quella logica di Passera che ha sempre cannibalizzato le imprese, le banche e quant'altro facendone tante piccole aziende da lasciar fallire piano piano.
Il modello italiano era eccellente, con aziende eccellenti e professionalità eccellenti, istruzione d'altissimo livello, cervelli eccellenti, sanità ed assistenza ottime; ci stiamo ritrovando con la sanità dimezzata con accorpamenti di ospedali, scuole accorpate che non hanno nemmeno il direttore od il preside in istituto perché si deve muovere da un istituto all'altro, professori e maestri depressi dopo anni di precariato, edifici fatiscenti, materiali carenti, servizi igienici mancanti persino della carta igienica.
In tutto questo quadro, la Fornero cos'altro dice? Che "non possiamo assicurare il lavoro a tutti"; all'inizio del mandato di questo governo, Monti aveva detto che "Il posto fisso, che noia!"
Ma questi "tecnici" sono al governo dopo aver fatto la loro esperienza lavorativa in un posto fisso assicurato, con stipendio assicurato, dopo aver assicurato il posto di lavoro ai loro figli. Sono tutti ultra cinquantenni (E PER QUESTO NON DOVREBBERO ESSERE ESODATI?) e solo per aver governato per alcuni mesi (faranno di tutto per arrivare al 2013 assicurandosi il vitalizio) avranno pure la pensione d'oro assicurata.
Vorrei ricordare a Monti, Fornero, Passera ed ai loro amici che la nostra bella COSTITUZIONE, su cui hanno GIURATO FEDELTA', cita espressamente così:
ART. 1: L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO ...
ART. 2: LA REPUBBLICA RICONOSCE E GARANTISCE I DIRITTI INVIOLABILI DELL'UOMO ...
ART. 4: .... LA REPUBBLICA RICONOSCE A TUTTI I CITTADINI IL DIRITTO AL LAVORO E PROMUOVE LE CONDIZIONI CHE RENDANO EFFETTIVO QUESTO DIRITTO ...
Se i ministri del governo TRADISCONO la COSTITUZIONE, non TRADISCONO il PAESE?
Non esiste più il reato di alto tradimento verso lo Stato?
Il diritto allo sciopero, tolto in Italia già da parecchi anni in quanto c'è l'obbligo di fissarlo un mese prima, è ancora un diritto assicurato in Germania, che la Fornero vorrebbe imitare: lo sciopero, i tedeschi, lo proclamano solo 24 ore prima!
Sarebbe ora che anche in Italia si ricominciasse a far sentire la voce dei cittadini, sarebbe ora che gli italiani si svegliassero dopo l'anestesia durata quasi vent'anni, sarebbe ora che i cittadini si riprendessero la SOVRANITA' DEL POPOLO che la nostra COSTITUZIONE prevede e difende.
Monday, August 06, 2012
PUBBLICITA'
Sto scrivendo piano piano "La settima figlia", autobiografico.
La morte di mia madre mi ha sconvolta, mi ha sconvolto il fatto di non averle potuto tenere la mano nel momento estremo e quindi ho iniziato a riscrivere la nostra storia.
E' una riscrittura di ciò che avevo raccontato ne "Il cerchio", senza togliere gli aspetti tristi della storia dei miei genitori e nostra; in fin dei conti, credo che la vita degli individui abbia varie morti e rinascite ed io, scrivendo di mia madre, della sua vita e della sua morte, sto cercando di trovare una rinascita nella morte parziale del mio cuore.
Pronto su Photocity.it è invece "La Legge di Maat" per chi fosse interessato. Il percorso di Costanza prosegue e, probabilmente, prossimamente avrà un risvolto molto curioso ed interessante.
Leggete, amici; non voglio dire che dobbiate leggere per forza i racconti che scrivo io, ma dovete assolutamente allenare la vostra mente ad ogni possibile apertura.
Solo così il nostro spirito rimarrà sempre vivo e le morti non ci coglieranno.
La morte di mia madre mi ha sconvolta, mi ha sconvolto il fatto di non averle potuto tenere la mano nel momento estremo e quindi ho iniziato a riscrivere la nostra storia.
E' una riscrittura di ciò che avevo raccontato ne "Il cerchio", senza togliere gli aspetti tristi della storia dei miei genitori e nostra; in fin dei conti, credo che la vita degli individui abbia varie morti e rinascite ed io, scrivendo di mia madre, della sua vita e della sua morte, sto cercando di trovare una rinascita nella morte parziale del mio cuore.
Pronto su Photocity.it è invece "La Legge di Maat" per chi fosse interessato. Il percorso di Costanza prosegue e, probabilmente, prossimamente avrà un risvolto molto curioso ed interessante.
Leggete, amici; non voglio dire che dobbiate leggere per forza i racconti che scrivo io, ma dovete assolutamente allenare la vostra mente ad ogni possibile apertura.
Solo così il nostro spirito rimarrà sempre vivo e le morti non ci coglieranno.
Wednesday, August 01, 2012
CI DOBBIAMO ASPETTARE NUOVI TERREMOTI??
Dal sito del Comune di Quattro Castella:
"Si rende noto alla cittadinanza che nei prossimi giorni la Società EDISON S.P.A. - titolare unica del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato "Torrente Parma" - effettuerà lavori di prospezione geofisica non invasiva che interesserà il Comune di Quattro Castella, oltre che i comuni Canossa e San Polo d'Enza nella provincia di Reggio Emilia e Traversetolo nella provincia di Parma.
I lavori, autorizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico a mezzo del competente ufficio minerario (UNMIG) di Bologna, saranno eseguiti dalla società GEOTEC SPA con sede a Campobasso e con il proprio ufficio di cantiere stabilito nel Comune di San Polo d'Enza in Piazza Matteotti n. 6.
I lavori consistono nell'effettuare, lungo allineamenti prestabiliti, per mezzo di perforatrici a ridotto impatto montate su trattori di tipo agricolo, delle perforazioni della profondità massima di metri 30 e nel registrare il campo d'onda derivato dal brillamento di piccole cariche poste al fondo dei suddetti pozzetti.
A rilevazione ultimata, i terreni saranno ripristinati nel loro stato originale dalla società esecutrice, con eventuale liquidazione dei risarcimenti attinenti a danni incidentalmente arrecati ai terreni o alle colture a cura di EDISON SPA."
Segue il calendario di queste attività che vanno dal 27 luglio al 10 agosto.
Che non ci vengano a dire che queste perforazioni con "brillamento di cariche esplosive" non provocano terremoti.
Le Terre di Canossa hanno patrimoni artistici e culturali di alto livello, ci sono castelli medievali, borghi antichi ed il Ministro dei Beni Culturali nonché quello dell'Ambiente rilasciano, anzi, sottoscrivono, l'autorizzazione per queste attività!!!
Siamo in mano ad un governo di tecnici che di tecnica non sanno nulla, non hanno le competenze necessarie per tutelare il patrimonio ambientale e culturale così come non hanno tutelato i diritti della popolazione.
Quando sarà che ci sveglieremo e ci faremo sentire come si deve?
Occhi aperti e vigili, amici, occhi aperti e vigili ...
"Si rende noto alla cittadinanza che nei prossimi giorni la Società EDISON S.P.A. - titolare unica del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato "Torrente Parma" - effettuerà lavori di prospezione geofisica non invasiva che interesserà il Comune di Quattro Castella, oltre che i comuni Canossa e San Polo d'Enza nella provincia di Reggio Emilia e Traversetolo nella provincia di Parma.
I lavori, autorizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico a mezzo del competente ufficio minerario (UNMIG) di Bologna, saranno eseguiti dalla società GEOTEC SPA con sede a Campobasso e con il proprio ufficio di cantiere stabilito nel Comune di San Polo d'Enza in Piazza Matteotti n. 6.
I lavori consistono nell'effettuare, lungo allineamenti prestabiliti, per mezzo di perforatrici a ridotto impatto montate su trattori di tipo agricolo, delle perforazioni della profondità massima di metri 30 e nel registrare il campo d'onda derivato dal brillamento di piccole cariche poste al fondo dei suddetti pozzetti.
A rilevazione ultimata, i terreni saranno ripristinati nel loro stato originale dalla società esecutrice, con eventuale liquidazione dei risarcimenti attinenti a danni incidentalmente arrecati ai terreni o alle colture a cura di EDISON SPA."
Segue il calendario di queste attività che vanno dal 27 luglio al 10 agosto.
Che non ci vengano a dire che queste perforazioni con "brillamento di cariche esplosive" non provocano terremoti.
Le Terre di Canossa hanno patrimoni artistici e culturali di alto livello, ci sono castelli medievali, borghi antichi ed il Ministro dei Beni Culturali nonché quello dell'Ambiente rilasciano, anzi, sottoscrivono, l'autorizzazione per queste attività!!!
Siamo in mano ad un governo di tecnici che di tecnica non sanno nulla, non hanno le competenze necessarie per tutelare il patrimonio ambientale e culturale così come non hanno tutelato i diritti della popolazione.
Quando sarà che ci sveglieremo e ci faremo sentire come si deve?
Occhi aperti e vigili, amici, occhi aperti e vigili ...
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