C'erano quattro amici al bar: uno era processato, ma aveva schivato la prigione; uno era drogato; uno era un ladro ed uno faceva il palo ma, all'occorrenza, sapeva maneggiare il grimaldello.
Quattro egocentrici psicopatici.
Decisero di fare il colpo grosso: uno avrebbe fatto l'amico, l'altro avrebbe promesso di far crescere gli zecchini d'oro sotto un fico mentre il ladro con il grimaldello del palo avrebbe rubato tutto il possibile ed immaginabile.
Ci impiegarono un po' di tempo, ma la banda del buco sapeva come agire di nascosto, a notte fonda; forse approfittando di una festa con i fuochi d'artificio o forse portando i fuochi d'artificio fatti professionalmente proprio da loro.
Nessuno si sarebbe accorto del loro arrivo, mascherati come erano con parrucche e bei vestiti.
I personaggi come loro, Dante, li mise nel girone degli impostori, vestiti con giacca e cravatta per nascondere il pungiglione tagliente ed avvelenato attaccato al deretano.
Ed infatti, nessuno si accorse di loro; accecati dai bagliori dei fuochi d'artificio, le persone non si accorsero che quelle luci non erano fuochi d'artificio.
Si svegliarono, una mattina, trovando l'invasore sotto casa.
E non restò loro che gridare: O bella ciao, o bella ciao, bella ciao, ciao, ciao ...
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