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Sunday, April 27, 2008

E' una spendida giornata, peccato che non lo sia più per l'orso JJ3 che è stato ammazzato dagli svizzeri.
Ce la prendiamo tanto con i cinesi che ammazzano i gatti ed i cani per sembrare più civili e poi i civilissimi svizzeri la combinano ancora più grossa.
Certo, forse è meglio ammazzarli, gli orsi, come fanno gli svizzeri piuttosto che tenerli in vita, come fanno i cinesi, togliendo la bile tutti i giorni ai poveri orsi terrorizzati, tenuti in catene in piccole gabbie.
Per cui, approvo la proposta lanciata dal Consiglio Comunale di Parma al CIO: i giochi olimpici devono effettuarsi in paesi dove non si applica la pena di morte. Aggiungerei: dove non si applichi la pena di morte di nessun essere vivente, umano o animale che sia.
Viene segnalata anche la improvvisa scomparsa di api e pipistrelli, altro danno gravissimo: le api non impollinano più e non rientrano più agli alveari, quindi le api regine con le larve muoiono e scompaiono i prodotti delle api: cera, propoli (disinfettante naturale), miele, pappa reale. I pipistrelli, invece, sono importanti perchè insettivori: se spariscono i pipistrelli come sono già scomparse le rane dai nostri fossi, le zanzare (e non solo le zanzare-tigre) hanno vita facile come altri insetti. Per esempio, periodicamente, da cinque anni a questa parte, c'è infestazione di zecche degli uccelli, una specie di aracnide che con i pesticidi non si può ammazzare in grande quantità poichè il pesticida ucciderebbe altre specie di ragni. La scomparsa di api e pipistrelli potrebbe avere la medesima causa, dal momento che entrambi utilizzano il sonar per volare e ritrovare la via di casa: troppe onde elettromagnetiche emesse dai cellulari .....
L'uomo non è soddisfatto dei danni già causati, non è mai contento: ventidue anni fa succedeva la tragedia di Chernobyl. Lo ricordo perfettamente, quel giorno; anzi, per essere sinceri, ricordo il primo maggio successivo: eravamo all'aperto, una giornata splendida, in un maneggio appena fuori Parma. Nel pomeriggio, improvviso, un caldo anomalo: mia figlia, che allora aveva quattro anni e mezzo, improvvisamente iniziò a perdere sangue dal naso. Ha sempre sofferto di epistassi ma quel giorno è stato terribile: nulla le dava sollievo ed il sangue usciva raggrumato ed abbondante. Solo alcuni giorni dopo l'URSS annunciò il disastro e fu mobilitazione nelle scuole materne ed elementari dove funzionavano le mense: incontri con i dietologi ed i pediatri per capire cosa poter dare da mangiare ai bambini. Il latte fresco fu bandito, l'insalata ed i frutti (quell'anno già maturi per la temperatura estiva) assolutamente vietati; vietate le passeggiate nei prati fino a nuovo ordine, aspettando che la radioattività calasse un poco per permettere ai giardinieri comunali di tagliare l'erba. Si raccomandava di camminare sull'asfalto, non entrare nei prati e cercare di stare lontani il più possibile dai parchi. Noi abitavamo in un quartiere residenziale di Parma, quartiere ricco di parchi ed il nostro condominio confinava con uno di quelli. Il dramma del nucleare, nonostante quella centrale fosse così distante da noi, ci toccò profondamente. Seguimmo gli eroi che si dedicarono allo spegnimento dell'incendio ed alla copertura della centrale con quel sarcofago di cemento armato che in questi giorni, quasi dimenticata, continua a creparsi ...... tanti sono morti, erano russi, erano operai, erano tecnici, erano elicotteristi, erano pompieri, erano uomini, esseri umani, della stessa specie di quelli che fecero l'errore di spegnere tutti i meccanismi di raffreddamento per un'esercitazione .... Se cercate su internet, troverete tutte le informazioni dettagliate su quella giornata del 26 aprile 1986, quelle stesse informazioni che io usai qualche anno fa per un racconto della raccolta "Prisma". L'esperienza di una delle donne è la mia esperienza anche se quella del racconto finisce drammaticamente.
Noi siamo ancora vivi, ma non sappiamo se quella giornata del 1° maggio 1986 ci ha causato qualche danno; forse non lo sapremo mai, forse, se ci va bene .....
Ebbene, sarebbe ora di dire basta con questa arroganza umana di credersi padroni della Terra.
La Terra senza noi vivrebbe benissimo ma noi, senza la Terra sana e salva non avremmo nemmeno un minuto di più di vita.
Nonostante questo, amici miei, la vita è bella: il messaggio che Benigni ci ha dato con il suo bellissimo film è sempre da tenere a mente. La vita è bella, merita di essere vissuta fino in fondo, in ogni attimo di respiro, dando tutto l'amore che riusciamo a pescare in noi stessi.
Il futuro deve essere luminoso per chi verrà dopo: alla fine di ogni tunnel c'è la luce.
Quella luce sarà splendente se ognuno di noi l'alimenterà con la propria piccola fiammella.

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