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Monday, August 06, 2012

PUBBLICITA'

Sto scrivendo piano piano "La settima figlia", autobiografico.
La morte di mia madre mi ha sconvolta, mi ha sconvolto il fatto di non averle potuto tenere la mano nel momento estremo e quindi ho iniziato a riscrivere la nostra storia.
E' una riscrittura di ciò che avevo raccontato ne "Il cerchio", senza togliere gli aspetti tristi della storia dei miei genitori e nostra; in fin dei conti, credo che la vita degli individui abbia varie morti e rinascite ed io, scrivendo di mia madre, della sua vita e della sua morte, sto cercando di trovare una rinascita nella morte parziale del mio cuore.
Pronto su Photocity.it è invece "La Legge di Maat" per chi fosse interessato. Il percorso di Costanza prosegue e, probabilmente, prossimamente avrà un risvolto molto curioso ed interessante.
Leggete, amici; non voglio dire che dobbiate leggere per forza i racconti che scrivo io, ma dovete assolutamente allenare la vostra mente ad ogni possibile apertura.
Solo così il nostro spirito rimarrà sempre vivo e le morti non ci coglieranno.

Wednesday, August 01, 2012

CI DOBBIAMO ASPETTARE NUOVI TERREMOTI??

Dal sito del Comune di Quattro Castella:
"Si rende noto alla cittadinanza che nei prossimi giorni la Società EDISON S.P.A. - titolare unica del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato "Torrente Parma" - effettuerà lavori di prospezione geofisica non invasiva che interesserà il Comune di Quattro Castella, oltre che i comuni Canossa e San Polo d'Enza nella provincia di Reggio Emilia e Traversetolo nella provincia di Parma.
I lavori, autorizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico a mezzo del competente ufficio minerario (UNMIG) di Bologna, saranno eseguiti dalla società GEOTEC SPA con sede a Campobasso e con il proprio ufficio di cantiere stabilito nel Comune di San Polo d'Enza in Piazza Matteotti n. 6.
I lavori consistono nell'effettuare, lungo allineamenti prestabiliti, per mezzo di perforatrici a ridotto impatto montate su trattori di tipo agricolo, delle perforazioni della profondità massima di metri 30 e nel registrare il campo d'onda derivato dal brillamento di piccole cariche poste al fondo dei suddetti pozzetti.
A rilevazione ultimata, i terreni saranno ripristinati nel loro stato originale dalla società esecutrice, con eventuale liquidazione dei risarcimenti attinenti a danni incidentalmente arrecati ai terreni o alle colture a cura di EDISON SPA."
Segue il calendario di queste attività che vanno dal 27 luglio al 10 agosto.
Che non ci vengano a dire che queste perforazioni con "brillamento di cariche esplosive" non provocano terremoti.
Le Terre di Canossa hanno patrimoni artistici e culturali di alto livello, ci sono castelli medievali, borghi antichi ed il Ministro dei Beni Culturali nonché quello dell'Ambiente rilasciano, anzi, sottoscrivono, l'autorizzazione per queste attività!!!
Siamo in mano ad un governo di tecnici che di tecnica non sanno nulla, non hanno le competenze necessarie per tutelare il patrimonio ambientale e culturale così come non hanno tutelato  i diritti della popolazione.
Quando sarà che ci sveglieremo e ci faremo sentire come si deve?
Occhi aperti e vigili, amici, occhi aperti e vigili ...

Friday, July 27, 2012

STAGNAZIONE DI UN PAESE PALUDOSO

Leggo articoli molto interessanti che mi mostrano come in altri paesi europei ci sia veramente la volontà di cambiare direzione proponendosi nuovi obbiettivi; ad esempio su "Io donna" di questa settimana si parla di un distretto di Stoccolma, Hammarbysjostad, che "ha un metabolismo circolare, come una foresta". Nelle abitazione c'è una sorta di posta pneumatica che fa arrivare là dove deve andare ogni tipo di rifiuto e tutto ciò che viene prodotto, persino il calore umano, viene utilizzato per creare energia. Leggete l'articolo, molto interessante.
Esempi di come le persone possano cambiare lo stile di vita del proprio paese ci sono anche qui in Italia, come leggo per esempio su "Sette" del Corriere della Sera del 22 giugno di quest'anno, dove leggo di un gruppo di mamme che hanno dato vita ad una associazione, "Eccemamma", che dialoga direttamente con l'amministrazione del comune di Cernusco sul Naviglio per quanto riguarda l'arredo dei parchi ed anche sulle varie situazioni che le famiglie incontrano, tanto da farne diventare quasi una lobby. L'esempio lo hanno preso da altri paesi come in America, dove il sito Momocrats dialoga direttamente con la first lady o il movimento Cofemom.com o delle Soccer moms.
Poi mi guardo attorno nel piccolo paese di Praticello di Gattatico e mi rendo conto di quanto sia paludoso.
L'associazione che cura i gatti delle colonie non riesce a farsi ascoltare nonostante ci siano leggi Italiane, Europee e Regionali che obbligherebbero il comune di farsi carico degli animali del territorio; era nato un piccolo gruppo di volontari che l'anno passato ha pulito i parchi del paese (che per essere piccolo ne ha tanti, ben 7) e che è finito nel nulla nonostante avessi sollecitato più volte un intervento dell'assessore all'ambiente per parlare della situazione del verde in una serata aperta alla cittadinanza; avevo proposto al Sindaco di indire una specie di gara fra gli abitanti circostanti i vari parchi per definire il parco meglio curato e a cui far dono di un arredo, di una panchina, di un albero in più. L'area per lo sgambamento dei cani è lasciata alla "cura" volontaria delle associazioni sportive che curano i campi da calcio e che si rimpallano le responsabilità e lasciano che l'erba cresca perché non vogliono rischiare di calpestare qualche cacca lasciata da qualche proprietario pure lui irresponsabile.
Le recinzioni di legno costosissime che circondano un parco attraversato da un canale vengono lasciate a loro stesse, senza alcun controllo così da permettere ai soliti vandali di farne scempio: pali pesantissimi vengono sradicati, spezzati, lasciati all'incuria più totale. Senza parlare delle panchine a cui vengono strappate, non si sa con quali mezzi viste le grosse viti con cui sono fissate, le assi di legno dello schienale e della seduta.
I cassonetti vengono scaravoltati dai soliti ignoti e spesso ai loro piedi ci sono rifiuti di ogni sorta, rifiuti che andrebbero nell'isola ecologia e che l'ENIA verrebbe a raccogliere se solo fosse richiesto per via telefonica.
La qualità della vita, pare che questa amministrazione se ne voglia dimenticare, è fatta di tante piccole e grandi cose: le grandi cose sarebbero di responsabilità del governo e cioè il benessere delle persone che dovrebbe passare da uno stipendio sicuro per tutti, la sanità per tutti, i trasporti per tutti, l'istruzione e la cultura per tutti, mentre assistiamo ogni giorno alla distruzione dei posti letto, dei mezzi di trasporto che uniscono paesi con le città, scuole e asili che vengono accorpati o concellati. Ma le piccole cose sono di responsabilità dei comuni: la pulizia delle strade e dei parchi, l'educazione civica che dovrebbe partire da chi ha posti di "potere" e che dovrebbe assicurarsi che il bene pubblico venga difeso e mantenuto salubre; l'educazione alla cultura facendo eventi culturali che non siano sempre e solo di gnocco fritto  e birra; apertura alle idee altrui sia che vengano da un concittadino che si conosce da una vita o da un "immigrato" che viene da fuori.
Le nuove idee dovrebbero portare aria nuova, aria pulita.
Se le situazioni non cambiano nei piccoli paesi, figuriamoci se riusciamo a farle cambiare in questo nostro stivale vecchio ed abbacchiato.
Non ci dobbiamo poi stupire se il "fracking" passa sotto silenzio.
Non sapete cos'è il "fracking"?  Cerco di spiegarlo in poche sintetiche parole.
E' ciò che è stato fatto in Emilia nei giorni precedenti i terremoti.
Il 17 febbraio 2012 i Ministri dell'Ambiente Corrado Clini e dei Beni Culturali  Lorenzo Ornaghi (proprio quelli che dovrebbero tutelare i nostri beni pubblici e l'ambiente!) hanno decretato la compatibilità ambientale e la conseguente autorizzazione di opere di indagine geologica (trivellazioni con uso di cariche esplosive e pompaggio di acqua ad alta pressione) per verificare la possibilità di realizzare un gigantesco deposito di gas metano nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore, nonostante il parere contrario della Regione per ragioni di sicurezza da rischio sismico. Questa tecnica di indagine si chiama "fracking" e consiste appunto nell'iniettare acqua ad altissima pressione per frantumare la roccia, allargare la frattura e penetrare in profondità. Negli USA lo stato dell'Ohio ha regolamentato questa pratica che avrebbe causato in zona una dozzina di terremoti.
In televisione sono passati continuamente messaggi per dire che non è vero che ci sono state trivellazioni, ma ho conosciuto personalmente, mentre ero in ospedale, un vigile del fuoco che lavora tutt'ora nelle zone terremotate: la notte tra il 19 ed il 20 maggio si è udita un'esplosione, poi c'è stato un incendio e poi il terremoto. Nella zona (non ricordo se Finale Emilia o Crevalcore) fino alla notte c'erano uomini e mezzi per la trivellazione; dopo la scossa delle 4 sono spariti tutti, mezzi e uomini, lasciando un paese devastato.
Guarda caso, il 17 maggio Monti aveva fatto passare una legge che non prevede rimborsi per terremoti inferiori al 7° grado e quindi i terremoti sono stati definiti, nonostante i sismografi europei registrassero tale grado, di 5,9°.
Ecco, questa è la stagnazione di un paese paludoso: dalle  amministrazioni dei piccoli centri fino all'amministrazione statale abbiamo persone che non sono in grado di "vedere" le vere necessità, non sono in grado o non vogliono farlo di programmare a lunga scadenza una migliore gestione della vita degli individui. Ci sono giochi di potere, ci sono poteri, ci sono uomini che non guardano alla vera opportunità di poter migliorare la vita di tutti.
Uomini come Passera che prima hanno scorporato le Poste Italiane per farle diventare una spa che si occupa di tutto, assicurazioni, sportelli bancari senza curarsi delle grandi file per poter spedire una lettera; che hanno scorporato e distrutto una grande banca come la Banca Commerciale per farla diventare una sorta di cambio e scambio con piccole banche che sarebbero andate in fallimento e che ora si diverte a scorporare e distruggere ciò che in 150 anni si era costruito faticosamente; uomini come Monti che rischiamo di vedere (poiché è senatore) come candidato alla Presidenza della Repubblica che di tecnico non ha nulla ma è asservito alle grandi lobby; donne come Fornero che piangono lacrime di coccodrillo mentre sua figlia sta ben salda in un posto trovato da mammà mentre gli altri figli di altre mamme devono "accontentarsi" del lavoro, se lo trovano, qualunque lavoro sia; Fornero che fa finta di non conoscere i numeri degli esodati sebbene sia stata proprio lei a fare, per prima,  i contratti per gli esodati di Banca Intesa.
Ora nella revisione di spesa dello stato hanno pure aumentato le tasse per gli studenti fuori corso, quelli che evidentemente sono, molto spesso, studenti lavoratori, studenti che durante l'università si mantengono facendo lavoretti di qua e di là e non riuscendo, così, a laurearsi in tre anni. 
Ecco, questo è quello che chiamo stagnazione di un paese paludoso, un paese incapace di guardare negli occhi i propri cittadini e di leggerne le difficoltà. 
Saremo capaci di uscire dalla palude della tristezza della nostra "Storia Infinita"?
Siamo una Repubblica che solamente da 150 anni ha cercato di essere unita; altri paesi, come gli Stati Uniti, la Francia, l'Inghilterra, hanno avuto rivoluzioni in cui i popoli hanno partecipato attivamente al ripristino di una qualche misura di democrazia. La Germania, abbacchiata da due guerre da cui è uscita sempre perdente, uscita da una riunificazione difficile per cui ha avuto bisogno del sostegno dell'Europa, ora fa la voce pesante e dura dimenticando ciò che l'Europa ha fatto per lei e non cede di un passo in difesa dei propri cittadini.
L'Italia non ha mai avuto una rivoluzione popolare: quando Garibaldi, 150 anni fa, ha lottato per l'Italia unita, i siciliani hanno ammazzato i garibaldini che erano sbarcati, perché non era la loro rivoluzione; il 25 aprile 1945 tutti hanno festeggiato la ritrovata libertà ma la maggioranza degli italiani si è limitata a rivoltare la giacchetta.
I nostri politici non sono passati attraverso certe prove di fuoco, il Terrore francese, la rivoluzione inglese, la divisione e la distruzione tedesca, la rivoluzione russa; non sanno quanto il popolo potrebbe fare perché gli Italiani, in fondo, guardano solo il proprio orticello. Se quello è verde, poco importa se poco lontano ci sono gli scarti di amianto.

Tiriamo su la testa e cominciamo a denunciare i comportamenti paludosi: solo così possiamo sperare di cambiare e di bonificare una volta per tutte la palude.

Monday, July 09, 2012

DIRITTO ALLA SANITA' PUBBLICA

Il governo Monti vuole cancellare ciò che con fatica ed in tanti anni è stato costruito nelle nostre regioni per quanto riguarda la sanità. Non voler cogliere ciò che è differenza, ciò che è eccellenza rispetto a ciò che è costo ed eccesso, significa non voler fare le cose per bene ma solamente dare dei tagli ai diritti dei cittadini senza riparare ciò che deve essere riparato.
Voglio parlare di quella sanità che è fatta di eccellenza, di uomini e donne che lavorano con coscienza, senza dare l'impressione di fare grandi cose ma che fanno del loro lavoro una grande risorsa per chi deve sottoporsi al loro intervento.
Voglio parlare di un "piccolo" ospedale che si trova in Emilia Romagna, esattamente a Montecchio in provincia di Reggio Emilia che potrebbe correre il rischio di essere cancellato a causa di calcoli di un governo che, come purtroppo abbiamo avuto modo di constatare,  i calcoli non li sa fare molto bene.
E' un "piccolo" ospedale, se vogliamo catalogarlo così: non ha le dimensioni dell'Ospedale Maggiore di Parma (che ha chiuso già alcuni reparti, mi dicono), nè di quello di Reggio Emilia, ma serve tutto il comprensorio del territorio della Val d'Enza e molto di più, dal momento che vengono a farsi operare qui persone che arrivano dopo aver fatto 9.000 km. in cerca di una soluzione per la loro salute, persone che arrivano dal nostro Meridione e dalle altre province emiliane, come Modena, ad esempio. L'ospedale Franchini ha una lunga tradizione di accoglienza ed intervento, da qualche anno la sua parte vecchia è stata ristrutturata mentre la parte nuova accoglie anche le strutture del CUP e del SAUB. Tutto il pianterreno ha questi uffici aperti al pubblico e gli ambulatori per i prelievi.
Il personale degli uffici è gentile e ben disposto verso il pubblico.
Ma l'eccellenza è proprio nel comparto medico, in quegli infermieri ed in quei dottori che effettuano i prelievi, le cure, gli interventi.
Ho avuto modo di constatare le capacità di chirurgia già l'anno passato, quando mia madre ha avuto bisogno di un intervento delicato ed essendo sotto il mio medico curante ho scelto di farla operare a Montecchio.
Cinque, sei anni fa anche mia figlia ha avuto bisogno di un piccolo intervento in laparoscopia ed avevamo avuto modo di constatare la gentilezza del personale e dei medici.
La settimana scorsa, il 3, dopo un mese di attesa (essendo il mio un intervento programmato ma non urgente), in laparoscopia ho subito l'intervento per la colicistectomia, un intervento delicato che mi dava alcune preoccupazioni; il mio fisico ancora per fortuna non era in urgenza, ma l'intervento mi ricordava quello subito da uno dei miei cognati, 35 anni fa, a Parma ...
Dopo aver effettuato tutte le analisi e le visite dal chirurgo e dall'anestesista, sono entrata in ospedale il giorno stesso dell'intervento. Appena arrivata, quindi, sono stata messa in camera in attesa; camere luminose, belle, a tre letti al massimo, con annesso il bagno.
A piedi, a braccetto di un'infermiera, mi sono avviata nel comparto operatorio: il personale della sala operatoria è sereno, dà una tranquillità che permette di avvicendarsi nel disbrigo delle varie fasi con leggerezza. Appena ricevuta la pre-anestesia, sono stata portata in sala operatoria che non ricordo né fredda, né in confusione; ricordo che le due persone che mi erano accanto parlavano di alcune considerazioni scritte sulla mia cartella e ricordo solo di aver pensato che la bella lampada, con tante lampadine colorate che mi sovrastava l'avrei messa volentieri a casa ...
Mi hanno chiamato più volte per svegliarmi perché io, come nelle altre due operazioni della mia vita, ho sentito tantissimo l'anestesia. Non ricordo altro dolore, nonostante i quattro buchi nella pancia, se non quello del mal di schiena, tremendo.
Rientrata in camera, ho ricevuto tutte le cure, cambio di flebo, di antidolorifici, punture, da un personale gentile, veloce, sereno, sorridente e ... capace.
Quando non ritengono opportuno, non lasciano nessuno per la notte, che per me è sempre il momento peggiore perché sapevo che non avrei dormito. Così è stato, ma l'infermiera di notte è stata presente sin dalla prima mia chiamata alle 1 e 30: ogni ora l'ho chiamata fino alle cinque per bisogni effettivi poiché avevo un telecomando che, per cambiare posizione al letto, potevo comandare da sola.
Al mattino, come desideravo, sono stata aiutata ad alzarmi, mi sono potuta recare con i miei piedi  a lavarmi un po' in bagno; poi sono arrivati i dottori che con pazienza mi hanno spiegato l'intervento, dicendo che se le analisi fossero andate bene mi avrebbero tolto il drenaggio e dimesso.
Le analisi, dal prelievo fattomi, hanno dato esito positivo e quindi sono passati a togliermi il drenaggio ed è stato preparato il foglio per le dimissioni. Mi è stato consegnato un foglio con descritto l'intervento, un altro con il primo piano terapeutico ed un altro ancora con la dieta da seguire per una vita quasi normale anche senza la cistifellea. Mi sono stupita nel constatare  che avrei potuto mangiare cose che ormai da più di un anno non mangiavo più!!
Il 4, quindi, sono stata dimessa con già la prenotazione per il controllo che doveva aver luogo oggi.
Ho iniziato subito le terapie, dopo aver fatto vedere l'intervento al mio medico curante che ha potuto constatare che il drenaggio e le ferite andavano bene.
Alle 12 di oggi mi sono presentata al controllo: mi sono state cambiate le medicazioni, mi è stato dato un foglio con le terapie per togliere i disturbi che per due mesi ancora sentirò; il dottore, lo stesso che ha effettuato l'intervento, gentilmente ha controllato a computer la cartella per dare tutte le risposte alle domande che gli ho posto. Pacatamente, senza fretta nonostante la lunga fila di pazienti dopo di me in attesa,  ha spiegato il perché dei miei dolori e mi ha detto di prendere gli antidolorifici se necessari per poter dormire; con serenità, senza atteggiamenti da superman, trattando le persone da pari a pari, continuando a spiegare il motivo dei dolori e gli effetti delle cure che mi stava prescrivendo, ha digitato sul computer tutto il resoconto della visita, ha predisposto la prossima visita di controllo, ha compilato la richiesta per un medicinale mutuabile, ha scritto gli altri medicinali (non mutuabili) e con un bellissimo sorriso, dopo aver sentito tutte le mie paturnie con un altrettanto bel sorriso, ci siamo salutati e dati l'arrivederci alla prossima ...
Ecco, quando si conoscono persone così, che hanno la capacità operativa con la capacità di comprendere le paturnie e gli stress dei pazienti, la gentilezza della risposta, la serenità e la cordialità, è bello poter dire loro: grazie!
E così, alla fine di questa mia cronaca di un nuovo inizio di vita senza un pezzettino di me (la cistifellea), ringrazio il Dottor Orazio Delmonte, il chirurgo che mi ha fatto la visita pre-operatoria e, soprattutto,  il Dottor GIUSEPPE IMONDI che mi ha operata; ringrazio tutto il personale della Chirurgia dell'Ospedale Franchini di Montecchio ed auguro a loro un buon lavoro.
Cancellare queste eccellenze sarebbe un vero disastro per il nostro paese che di eccellenze ha troppo bisogno.

Saturday, April 21, 2012

Dell'arroganza e della maleducazione

Io non so se ho scritto in fronte: questa persona si può (o deve) maltrattare.
Episodio n. 1: ordino on-line prodotti per i miei pelosi, gatti e cani. Il prodotto che ordino maggiormente è una sabbia ecologica, in confezioni da 40 kg. Poiché la consiglio ad amiche che hanno più di un gatto, a volte, come l'altro giorno, mi capita di avere più di un collo da portare o in casa o in garage. L'autista del corriere Bartolini che era addetto alla mia spedizione, in mezzo alla strada ha iniziato a dire che avrei dovuto avere un aiuto da qualcun altro o di chiamare un vicino perché lui aveva disposizione di "consegnare in mano" e non al piano. Punto primo: se dovessi farmi portare al piano, pagando quasi 3 euro in più,  voglio vedere se me la porterebbero, dal momento che non ho ascensore. Per questo motivo, me la faccio consegnare solo, ovviamente, dentro al portone. Tra l'altro, l'altro giorno pioveva pure, non potevo tenere tre cartoni all'acqua. Questo ha continuato a brontolare, dicendo che non aveva disposizioni di portarlo al piano; ed io a ripetere che non era al piano, ma al piano terra, dentro al portone. Ho telefonato al corriere e devo riconoscere che hanno raccolto le mie lamentele con educazione dicendo che l'autista aveva torto ed avrebbero preso provvedimenti.
Episodio n. 2: oggi si presenta un incaricato di IREN per la lettura del gas. Ho i miei due cagnolini che abbaiano appena sentono suonare il campanello e quando si apre la porta, ma non fanno assolutamente nulla. Sappiamo che più sono piccoli, i cani, e più abbaiano. E, comunque, è il loro mestiere difendere la casa. Questo, con cipiglio arrogante mi fa: "Eh no, tienili lontani, mandali via!". Dunque, prima di tutto non sono tua sorella, non sono mai venuta a casa tua a mangiare quindi, perché mi dai del tu? Io sono sempre troppo educata ed ho risposto semplicemente: "Loro sono a casa loro, se LEI deve entrare, entri!". "A no, allora prendi tu i numeri!". Mi sono scocciata e quindi anche io con un tono meno gentile ho chiesto: "Quali numeri LE devo dare?". Così ho preso i numeri del contatore ed ho chiuso la porta. Ho telefonato al servizio clienti di IREN e la donna che mi ha risposto, alle mie lamentele ha risposto che "il nostro incaricato è venuto solo a prendere i numeri del contatore per il suo gestore". "Cosa c'entra il gestore se il personale è IREN?" E questa a insistere dicendo, praticamente, che fanno anche un favore a prendere i numeri del contatore. Ma, ho ripetuto, "il personale che mandate nelle case è il vostro, con cartellino IREN e questo era arrogante e maleducato. Se vi interessa saperlo, bene, altrimenti sono fatti vostri e non stupitevi se la gente cambia fornitore!" ed ho messo giù il telefono.
Sono veramente stanca dell'arroganza, della maleducazione che da venti anni a questa parte imperversa nel paese. Non desidero certo, in questi momenti di  crisi lavorativa, che persone vengano licenziate. Ma ho lavorato con il pubblico per anni, come commessa di un negozio, come impiegata di servizi, come agente di commercio per la mia agenzia di rappresentanza e per me il cliente è sempre stato oro, da trattare con educazione, se non con riverenza. La servitù e la schiavitù sono state cancellate da almeno cento cinquanta anni anche in Italia; ma da qui a trattare le persone con arroganza e maleducazione ce ne passa.
 

Saturday, April 14, 2012

SOLITUDINE

Una bellissima canzone di Battiato dice: "... non possono le nuvole annientare il sole ..."
Oggi mi sento non solo abbattuta. Sono tante le cose che vorrei dire, o scrivere; tante le cose che non vanno come dovrebbero; tante le persone assenti a cui, comunque, non chiederei nulla perché (questo è un mio limite) non ho mai chiesto nulla a nessuno.
Ho sempre cercato di dare, nel possibile: non dico solo materialmente, ma anche come vicinanza, come abbraccio, come empatia. Forse chi mi conosce ha sempre pensato che potessi fare a meno di ricevere altrettanto; forse chi mi conosce meno (come i miei fratelli) pensa che sia autosufficiente a me stessa. Fin da quando ero ragazzina, mi sono sempre posta di fare il possibile per tutti; in coppia, mio marito mi ha seguito in questo modo di vivere e, a costo di spolparci (economicamente ed emotivamente) siamo sempre stati disponibili. Con il risultato di ritrovarci soli, al bisogno.
Comportandosi con troppa generosità (ripeto, non solo materialmente) si subiscono due atteggiamenti: il primo è quello che gli altri pensino che tu non hai bisogno del loro sostegno; il secondo è quello della sindrome del beneficiato che si accanisce contro la mano di chi ha dato.
Non abbiamo mai ricevuto sostegno da parte di nessuno, nè moralmente nè economicamente; non abbiamo mai il piacere di sentirci chiedere: tu, come stai? Forse per paura di sentirsi rispondere: sto male. Le lacrime altrui non sono mai piacevoli, soprattutto per chi non sa come raccoglierle. Porgere la spalla e lasciare che l'altro, anche senza parlare, pianga, sarebbe già un passo gradito.
Mia figlia, probabilmente, sente il peso di tutto questo poiché ha sempre compreso (perché glie l'ho ripetuto spesso) di essere parte solo di un trio, non di una famiglia allargata, nonostante 12 zii e 10 cugini. Si è sempre sentita ripetere di essere la cocca dell'unica nonna che lei aveva, ma a riprova del fatto che non era così sono le ultime vicende famigliari.
Cose non dette per anni, mi stanno affaticando la vita; incomprensioni degli ultimi tempi mi hanno avvelenato abbastanza, tanto da risentirne nel fisico.
Se prima ci sentivamo estranei nei pranzi di famiglia, ora non so se ci sentiamo meno o di più.
E' vero che nessuno è profeta in patria, ma sapendo che scrivo nessuno mi ha chiesto, nell'ultima occasione vissuta insieme, se ho scritto altro, se sto scrivendo, se ho pubblicato. I primi libri li regalavo in famiglia, ora non più perché capisco che non vengono nemmeno sfogliati.
Anche di mia figlia hanno chiesto poco: alla mia risposta che era venuta ultimamente per presentare un suo libro, non mi hanno nemmeno chiesto di che genere è, cosa scrive, cosa fa.
Non credo che questo atteggiamento sia dovuto a come sono andate le cose per mia madre: certe domande non me le ponevano nemmeno prima.
Si ripete quello che ho vissuto per tutta la mia vita: io so, più o meno, tutto dei miei fratelli, delle mie sorelle, dei miei nipoti. La mia famiglia non sa nulla né di me né di noi.
Una lezione da imparare?
Forse.
Certamente non lasciarsi abbattere dalle nuvole, ma ancor di più essere muniti di un grande ombrello.


Saturday, March 10, 2012

11 MARZO 2011 / 11 MARZO 2012

Un anno fa accadeva il terribile terremoto in Giappone, con tsunami ed incidente nucleare.
Oggi, ad un anno di distanza, le immagini mostrano i danni fisici riparati, ma le radiazioni ammorbano l'aria ed il territorio. A sessanta chilometri di distanza dalla centrale nucleare, l'aria, le case, il territorio hanno livelli così alti di radiazioni da non poter portare i bambini a giocare all'aperto e porta l'esigenza di evacuazione della popolazione.
Ed ancora qualcuno osa parlare di energia nucleare come alternativa.
Abbiamo il Sole, abbiamo il vento, abbiamo l'acqua: le fonti rinnovabili (l'acqua è a rischio di estinzione come il Koala, ma comunque c'è) sono le vere "alternative".
Mulini a vento (pale eoliche), mulini ad acqua, pannelli solari: queste dovrebbero essere le nuove frontiere, le nuove ricerche  che darebbero lavoro, investimenti e sicurezza a questa nostra Terra che, tossendo, ci mostra la sua sofferenza.
Oggi sia una giornata di raccoglimento per le vittime Giapponesi e per nostra Madre Terra.

Thursday, February 23, 2012

PENSIERI - di Erminia Brianti

Il passato si può raccontare e rivivere, dell'avvenire
non puoi prevedere niente se non "sentire" in base
a come hai vissuto la tua fanciullezza.
Possono essere motivi di nostalgia, di rifiuto,
d'amore o rancore se il tuo cuore non è
riuscito a scordare i torti subiti o sentiti tali.
Così è la vita, tutta la vita e quando è trascorsa
ti viene da chiederti: E' questo vivere, è per questa
vita che ho lottato? ne valeva la pena?
Non sapevo anche prima che sarebbe finita così
e che poteva essere anche peggio?
Sì, sono stata molto fortunata, tutto sommato
il buon Dio mi ha voluto bene dandomi tutto quello
che mi ha dato.
Senza ottimismo non si vive a lungo così come
senza fede.
L'amore per i miei figli ha riempito la mia vita,
la fede mi renderà grata la morte.

VISIONE - di Erminia Brianti

Rimpiccioliti dagli anni, gli occhi miei, spaziano ancora,
al ricordo di vecchie visioni, su ampi prati verdi e larghe
distese di bionde spighe dove vermigli papaveri fanno
allegra cornice.
Il sole cocente di giugno, illumina tutto ed intorno è vita.
Sul buffo spaventapasseri si posano passeri e storni,
tortorelle e neri corvi che si contendono un posto
sullo stinto cappello dalle falde sdrucite e logore,
mentre tutto intorno le farfalle, come tanti fiori,
svolazzano or qua or là disegnando arabescati voli.
Due alti pioppi s'innalzano alti nel cielo per indicare
la meta ed invitano a godere la sana frescura dei loro
ombrosi rami.
Nei fossi, il gracidare delle rane e nei prati il cinguettio
degli uccelli e il sommesso canto dei grilli, fanno coro
alle sonore grida di bimbe felici e speranzose del loro
avvenire che non potrà essere che rosa come i loro
pensieri.
Questa è la costante visione che mi seguirà fino
alla fine della mia già lunga esistenza.

Saturday, February 18, 2012

Morte o nuova nascita?

E' da maggio che non riesco a scrivere racconti.
Dopo aver finito il quarto volume de "L'Archiatra", in poco tempo ho scritto "La Legge di Maat",  "La Porta del Sole", "Io sono la Tigre" ed ho iniziato "La Piramide d'Oro". Il quarto volume è stato stampato ed è in vendita on-line su Photocity.it, mentre due sono in attesa di stampa con lo stesso editore on-line. Devo avere la disponibilità di Sarah per dare alla stampa anche "Io sono la Tigre", di cui, per altro, Sarah ha già elaborato la copertina.
Ma non riesco a procedere con "La Piramide d'Oro". Tratterà di una ennesima vita di Costanza, questa volta nel mondo degli Aztechi; ma non ho la serenità per proseguire. Mi siedo davanti al mio pc, leggo le pagine scritte e non riesco a "vedere" altro. Ho sempre raccontato di come nascono i miei racconti e di come è nata la tetralogia de "L'Archiatra": vedo immagini, situazioni e personaggi e li descrivo. Non ho difficoltà a scrivere mentre penso poiché le mie dita allenate corrono veloci sulla tastiera (scrivo, ovviamente, con tutte e dieci le dita, da professionista della tastiera quale sono). Ebbene, per questo racconto non riesco a vedere le immagini. Mi era successo così prima di finire il terzo volume de "L'Archiatra"; ma allora, era perché erano subentrate le immagini de "Il Canto del Bisonte Bianco" che era stato interrotto quando ho scritto il primo volume.
Ho vissuto già, quindi, dei blocchi causati non alla mancanza di energia o di ispirazione; al contrario, perché l'ispirazione era su più fronti.
Ora, sono alcuni mesi che ho proprio una carenza di energia.
Non l'energia per quanto riguarda i lavori manuali o il lavoro da baby-sitter: al contrario, la mia attività da baby-sitter è quella che mi tiene in forza.
No, sto parlando proprio di una carenza di forza energetica, di "illuminazione", di "ispirazione".
Da quando è nato il "problema" di mia madre, da quando ho dovuto assisterla per un anno senza potermi dedicare ad altro, con conseguenza per la mia vita economica ma anche per la mia vita famigliare, causando discussioni con i miei fratelli a me sempre stati molto cari, ebbene, da quando è nata questa situazione è come se mi fossero stati messi dei veli spessi sopra alla testa, veli così pesanti da non lasciare libere le mie ali, i miei pensieri. Non riesco a meditare e questo crea altra incapacità di "vedere" oltre le difficoltà materiali; non riesco a mettere insieme due pagine di racconto; non riesco nemmeno più a sognare o, comunque, i sogni non li ricordo. Chiudo gli occhi ed appena lascio la mente libera le lacrime sgorgano dagli occhi senza che io pensi a qualcosa di specifico.
La sofferenza è tale, ormai, da nascondermi ogni riflesso di luce. Mi dico che devo rialzarmi, devo uscire dall'acquitrino della palude della sofferenza, ma qualcosa mi tira giù.
Ho cercato di meditare, ma non vedo nemmeno più gli occhi che fino a qualche tempo fa mi sorridevano e proteggevano. Ogni morte è sofferenza, ma non c'è morte peggiore di quella dell'anima.

Saturday, February 11, 2012

Il cerchio infinito.

Ho già raccontato come mi sia accaduto di avere un arresto cardiaco quando ho avuto mia figlia.
Dopo aver rivissuto la mia vita in un vortice sempre più veloce, dopo aver rivisto e rivissuto la stessa vita per almeno dieci volte, ogni volta in modo sempre più veloce e quindi breve, sono finalmente arrivata in un posto bellissimo. Non ho attraversato nessun tunnel, nessuna porta, sono semplicemente arrivata.
Vi era una luce intensissima, bianchissima ma calda; c'era una miriade di persone, che poiché avevano alle loro spalle la luce intensa non erano distinguibili. Ne vedevo solo le silhouette che si confondevano poiché vestivano di bianco. Erano disposti a corona ed erano veramente tanti.
Quando sono arrivata, il mio pensiero è stato: Finalmente! Ho respirato a fondo, un respiro che sentivo tutto attorno.
Davanti a me, in attesa del mio arrivo, c'era mia suocera che aveva a fianco sua madre ed il marito.
Mia suocera era morta tre anni prima, il 17 maggio 1978; il marito era morto il 3 gennaio 1979 e la madre a novembre del 1980, pochi giorni prima che io sapessi di essere incinta.
Sognavo mia suocera già da tre anni ed ora li ritrovavo tutti e tre.
Mia suocera mi sorrideva e mi disse: "Non avere paura, non devi avere paura, perché nulla finisce e tutto ricomincia."
Il mio desiderio era di rimanere lì, ma nel mio rivivere avevo visto di avere avuto una figlia. Dovevo vivere.
E mi sono risvegliata.
In tutti questi anni (ne sono passati ormai trenta da quel giorno) ho vissuto con quella frase come guida.
Non ho compreso tutto subito; quell'esperienza mi ha dato il "la" ed ho iniziato con piccoli passi, inizialmente.
Ho cercato di guardare ancora di più negli occhi delle persone; ho cercato di ascoltare non accontentandomi di sentire; successivamente ho cercato di "sentire" andando oltre l'ascolto; ho cercato di "vedere", oltre a guardare.
Ed è perciò che ripeto a voi ed a me stessa: non dobbiamo avere paura, nulla finisce, ma tutto ricomincia.
In un cerchio infinito ...

Saturday, February 04, 2012

MIA MADRE

Mia madre è nata il 16 dicembre 1923; cresciuta, quindi, sotto la dittatura fascista, ma figlia di un socialista. Mio nonno, Quinto Brianti, aveva una trattoria a Fontanellato e faceva anche l'oste; un paio di volte la trattoria gli è stata messa sottosopra dagli "amici" di quello che vestiva sempre di nero. Un aneddoto che mia madre raccontava spesso e volentieri era di quando i contadini portavano l'uva da pigiare. La prima cassa di uva che mio nonno pesava e pagava era tenuta lontana dalle altre casse, un po' nascosta, per permettere ai bambini del paese di rubare i grossi grappoli. C'era misera e fame e mio nonno ne era consapevole; mia madre, la più piccola della famiglia, forse non era altrettanto consapevole di essere fortunata ad avere cibo ed abiti. La sua vita è sempre stata dignitosa ed anche quando, giovanissima, si è sposata con  mio padre ed ha cambiato città per seguire il marito carabiniere, sapeva di poter tornare a casa dai genitori in caso di bisogno. E di bisogno ne ha avuto, durante la guerra.
Per tutti questi motivi, mia madre ha raccontato sempre di quel suo tragitto nella vita che la vedeva a Fontanellato, con i genitori, le sorelle ed i fratelli, le amiche; per questi motivi, i suoi racconti sono scritti come se fossero il diario di una bambina e di una adolescente. Racconti che, come vi ho già raccontato, sono archiviati nella Rocca di Fontanellato. Mi ha sempre raccontato la sua amicizia con Anna Maria Gandini, una delle figlie del signore ricco del paese; dama che ho avuto il piacere di conoscere poiché quando mi sono sposata ed ho avuto la prima macchina portavo spesso mia madre a Noceto, dove viveva una sorella con la madre di mia madre, o a Fontanellato, ad incontrare le vecchie amiche.
Per tutti i motivi su elencati, mia madre anche oggi, nei suoi momenti di veglia, parla della sua vita a Fontanellato o cita persone o fatti della sua infanzia. Tutti i suoi pensieri sono rivolti là; come forse alcuni di voi sanno, quando si è sulla soglia si rivede tutta la propria vita, poiché prima di staccarsi da questa dobbiamo comprendere se abbiamo imparato la lezione che dovevamo apprendere.
Ebbene, ho passato parecchie ore in ospedale, negli ultimi fine settimana, con mia madre ed ho preso nota delle cose che diceva, a me o a qualcuno che lei vedeva.
La prima frase che mi ha detto, per esempio, lo scorso sabato è stata la conferma di ciò che vi ho scritto: infatti ha detto: "Non voglio dormire per non sognare quello che ho passato. E' pesante ..."
Il suo animo infantile, amante dell'infanzia, l'ha spinta a dire: "Voglio solo i bambini".
La memoria legata alla sua infanzia, in cui le sorelle spesso le dicevano che speravano di sposarsi presto per avere una "casa privata", stanche di servire ai tavoli e di avere le stanze occupate da estranei, le ha fatto dire: "Voglio fare solo l'oste, non la trattoria".
In alcuni momenti nonostante non ci veda mi ha guardato. Non so se mi ha riconosciuto, già in casa di riposo non mi riconosceva. Ma mentre le massaggiavo la spalla dolorante, mi ha detto: "Grazie".
Per vedere se era lucida, le ho chiesto:"Di cosa, mamma?" e lei mi ha risposto: "Per il massaggio".
Poi ha ripreso a viaggiare nel suo tempo. Mia madre cantava, partecipava agli spettacoli che si svolgevano nel teatro di Fontanellato; noi tutti cantiamo, è il nostro modo di stare insieme. E quindi, mia madre ha detto: "'Sta sera voglio solo musica, musica e canzoni". Le ho chiesto se ricordava una canzone e mi ha intonato: "Mamma" ed io gliel'ho cantata tutta (Mamma, solo per te la mia canzone vola, mamma .... non sarai più sola ...) e lei si è assopita.
Poi ancora nel suo mondo ha chiesto: "Quando viene la mamma?"
Evidentemente, la mamma è arrivata perché quasi subito ha detto: "Sei bella, molto bella mamma!"
Domenica scorsa, chiedeva spesso l'acqua, ma "l'acqua di Fontanellato".
E poi ancora mi diceva: "Chiama il papà" ma non so se il suo od il mio che in questi ultimi 28 anni, da quando è morto per infarto, le ha tenuto la mano tutte le notti e le è apparso nei sogni dandole le notizie su noi figli. Quando ebbi un bruttissimo incidente, nell'84, fu lui, infatti, ad avvisarla.
Mi chiedeva: "Come siamo arrivati a questo punto? La colpa è di un fratello; la colpa è dello spagnolo che era invidioso". Dello spagnolo non so nulla, ma credo che per il resto si riferisse alla vendita dell'osteria, voluta dai suoi fratelli, che costrinse mia nonna ad andare a vivere con una figlia.
"Dì al papà di prendere l'acqua con la pompa" e poi guardandomi (ma vedeva me?) mi ha detto: "Ti voglio bene" e "Non stancarti, non voglio che ti stanchi".
Ieri pomeriggio mia madre è stata trasferita in un'altra casa di riposo, dopo la dimissione dall'ospedale. Mi chiedo come si faccia a far viaggiare una donna in certe condizioni, ma gli ospedali non tengono in carico per troppo tempo le persone, nemmeno quelle bisognose di cure. D'altra parte, in ospedale abbiamo fatto turni e questo è stancante: per noi che lavoriamo è difficoltoso organizzarsi (io se non lavoro non guadagno, non ho diritti a permessi come baby-sitter. Anzi, sono io che ho più lavoro in situazioni estreme come è successo per il terremoto ed ora per la neve.) e per i fratelli più vecchi è faticoso. In una struttura si suppone che mia madre abbia più cure. Speriamo.
Mamma, a te mando un pensiero dolce e che dolce ti sia il passaggio.

Friday, January 27, 2012

PER MIA MADRE

Mia madre è in ospedale da due settimane, trasportata d'urgenza dopo quasi tre mesi di permanenza in una "casa di riposo". Mi ritrovo ancora una volta a pensare che la nostra non è una società di sostegno all'infanzia e alla vecchiaia, non è di sostegno alle famiglie con i ritmi frenetici che la vita ci obbliga a sostenere e con le case non adatte. Ho sempre detto a mia madre che sarebbe venuta a casa mia nel momento in cui avesse pensato di averne bisogno    ma lei, specialmente questi ultimi due anni, si è intestardita che  la mia casa non era adatta a lei ed in tutti i modi preferiva andare da un maschio che non da me o un'altra delle femmine. Mia madre è fatta così: ha le sue preferenze anche quando la vita non le permetterebbe di scegliere. Ora, in ospedale, ha momenti di lucidità in cui chiede se ci sono i mandarini e le mele, dice che in forno c'è il pollo con le patate, chiede di essere portata a casa perché fra poco è Natale e deve preparare. E' legata, nella sua demenza senile che galoppa, alla stagione in corso. Continua i suoi discorsi di "case non adatte", "se spostate le poltrone, una di qua e una di là vedrete come sarete più comodi ..."; poi, mercoledì, spalancando gli occhi, fissando il soffitto e seguendo il percorso di qualcosa, o qualcuno, mi dice che c'è "acqua: è acqua benedetta .." e ".. sciogli il drago ...".
Mia madre è una settima figlia ed io sono la Sua settima figlia: chi sa, comprenderà.
Mia madre è anche  una persona miracolata dalla Madonna di Fontanellato, grazie all'intercessione di una delle sue sorelle, MARIA, morta all'età di ventitré anni.
Mia madre scriveva, per questo quando ha iniziato a diventare cieca non ha accettato questo suo stato. Comunque, la raccolta delle sue poesie si trova nell'archivio della Rocca di Fontanellato; ha scritto anche una raccolta di racconti sul suo paese natale. E' sempre stata una affabulatrice, le è sempre piaciuto raccontare aneddoti e storie della sua vita e negli anni si è sempre più avvicinata alla memoria della sua infanzia, come se non ci fossero stati gli anni successivi del matrimonio. Della vita dei figli, ha sempre solo raccontato episodi dei primi tre, compreso il bimbo che morì appena nato. La nascita, l'infanzia e l'adolescenza degli altri figli non erano sufficientemente importanti e non ricordava l'ora di nascita.
Per questo motivo, forse, mia madre ha presente, ancora oggi, solo momenti di accudimento, comunque importante, che passava attraverso il cucinare.
Ora, è diventata un passerotto, non mangia da almeno due mesi ed è diventata incombente  la decisione di provvedere al sostentamento. Le aspettative di vita sono, ovviamente, legate non tanto alla demenza ma al suo stato fisico devastato; avrei voluto che potesse tornare a casa, almeno a casa sua, per poter finire i suoi giorni avendo la mano tenuta da uno di noi. Avrei voluto una fine dignitosa, circondata dalle sue fotografie, dai suoi oggetti, dalla luce delle sue finestre, con voci amiche accanto.
Non sarà così e questo mi rattrista molto e mi fa pensare a come vorrei che avvenisse la mia fine e a come vorrei, quindi, la sua.
So che mia madre è già oltre; ha avuto sempre un contatto con le persone defunte della famiglia, ha sempre continuato a sognare mio padre, il passaggio per lei non sarà, psichicamente, doloroso. Ma avrei desiderato che fisicamente non provasse dolore.
La medicina moderna vanta conoscenze scientifiche poco consolatorie, a mio parere, ma dobbiamo inchinarci al volere delle strutture. Dobbiamo inchinarci all'etica professionale che, in questo caso, dovrebbe lasciare il posto al volere degli individui e dei loro parenti.
Mi auguro solo, Mamma, che tu non comprenda ciò che subisci. Continua a sognare di un mondo fantastico, dove le tartarughe fanno uova d'oro; continua a vedere il papà che ti stringe la mano e continua a dialogare con tua sorella. Sorridi, anche se ormai fai fatica a fare anche questo, sorridi e la nuova vita a cui stai andando incontro ti sorriderà.

Thursday, November 24, 2011

LE MORTI NON CI COGLIERANNO

Purtroppo non ho molto tempo per scrivere, né il mio blog né tanto meno racconti nuovi, ma mi sono ritrovata a pensare, mentre mettevo a posto la cucina, come nella vita ci siano molte morti e molte rinascite. Ogni fase della nostra vita, in realtà, ha in sé morte e rinascita: quando si è piccoli e si entra nell'adolescenza senza saperlo, inconsapevolmente, si lascia una vita, una strada, un percorso, per intraprenderne una nuova. Quando si finisce il percorso scolastico, si aprono nuove prospettive di vita e di incontri e scontri. Quando ci si unisce ad un'altra persona, si lascia il cammino solitario per iniziare un nuovo cammino in cui "io" viene sostituito da "noi" con tutte le conseguenze che ne derivano di necessarie migliorie del proprio essere; tutto quello che è il nostro vissuto precedente serve per osservare il vissuto altrui, fare confronti e buoni propositi di miglioramento del proprio punto di vista.
Da parte mia, in questo momento sto vivendo una fase di morte come figlia, a causa del fatto che mia madre sta decidendo di lasciare noi e la propria vita fisica; ma sto anche affrontando una morte come mamma poiché mia figlia, ormai da alcuni mesi, sta giustamente iniziando una sua nuova vita con un compagno. Come figlia non vedo rinascite poiché figlia si è solo una volta nella vita, ma nel secondo mio ruolo lasciando quello di "mamma" mi auguro di riuscire ad essere una buona "Madre" e so che questo nuovo mio compito sarà ancora più arduo.
Avevo sognato la mia morte nel momento in cui mia figlia si sarebbe "sposata": indubbiamente c'è una morte, ma allora non sapevo che poteva esserci anche una rinascita.
I percorsi che mi hanno portato fino a qui mi hanno resa più consapevole  della mia e della altrui vita e mi facilitano i momenti difficili; nella mia vita ho incontrato tante difficoltà, una diversa dall'altra, come tutti noi. La mia vita, infatti, non ha nulla di diverso dalla vita di tutti noi. Ho incontrato tante persone, tante "foglie" che hanno fatto parte del mio albero sempre più vigoroso. Alcune di loro hanno lasciato questo mondo fisico e ciò nonostante a volte, ancora, mi ritrovo a pensare: "Ora la chiamo". Tutte le mie foglie cadute hanno lasciato un segno del loro passaggio, favorendo lo sviluppo del mio albero.
Quando cadrà anche l'ultima ed il mio albero sarà ormai spoglio, mi auguro che le mie radici siano così potenti da poter assicurare la vita ad altri alberi giovani che possano, così, prendere la linfa per iniziare il loro percorso. Intanto, il primo arbusto sta già iniziando una sua vita indipendente.
Dico a me stessa ed a voi che, forse, leggete qualche volta il mio blog: non dobbiamo avere paura dei cambiamenti in noi ed intorno a noi. Ogni strada che finisce incontra una nuova strada; un racconto finito apre lo spirito ad un nuovo racconto; ogni cambiamento è una nuova opportunità.
Se il nostro spirito rimarrà vivo, le morti non ci toccheranno.

Tuesday, November 01, 2011

IN RICORDO DI GIOVANNI

Il paese dove abito è caratterizzato da qualche elemento ormai storico: la chiesa, il tabaccaio, due supermercati, il comune, la sala polivalente. La gente di Praticello si conosce tutta da una vita; io, che risiedo qui da soli diciassette anni, non conosco tutti ma qualcuno ho iniziato a conoscerlo meglio grazie all'attività di volontariato, nata solo due anni fa, che si prefigge di seguire le colonie feline del comprensorio.
C'era una persona che da anni seguiva la colonia dietro a casa mia: Giovanni.
Era una persona conosciuta da tutti, titolare di uno dei supermercati.
Da anni, in solitaria, si occupava dei gatti che si rifugiavano da lui; dava loro da mangiare ed assicurava loro un riparo nel retro del suo magazzino. Da due anni, da quando l'associazione è nata, abbiamo iniziato ad occuparci in due di quei gatti, confrontandoci sul da farsi, collaborando per l'alimentazione e per la cattura delle femmine da far  sterilizzare. Si divertiva a sentirmi raccontare come stessero crescendo i tre fratellini da me tenuti della cucciolata dell'anno scorso e i racconti sugli ultimi due gattini raccolti in primavera e rimasti, pure loro, a far crescere la comunità di casa mia. Quando il gruppo dei suoi gatti è stato censito e battezzato "colonia n. 5"  gli ho portato il foglio stampato con l'elenco dei gatti censiti e Giovanni ha attaccato l'elenco all'interno del suo supermercato felice di veder riconosciuti i suoi sforzi e di trovarsi in sintonia con l'associazione.
Continuava a fare questo suo volontariato nonostante la salute lo stesse abbandonando.
Avevamo fatto ormai l'abitudine a vederlo girare sulla sua carrozzina motorizzata con al guinzaglio i suoi cani. Poi uno dei suoi levrieri afgani presi dal canile, il maschio cieco, è morto e Giovanni ha continuato a fare le sue passeggiate serali con solo la femmina. Poi anche attaccare il guinzaglio alla motoretta era diventato uno sforzo troppo grande. Continuava a lavorare, ma negli ultimi mesi avevamo iniziato a vederlo in orari più brevi e Giovanni iniziava a lamentare la carenza delle  potenzialità fisiche anche degli arti superiori ed anche dare da mangiare ai suoi gatti era diventato uno sforzo sovrumano; il suo spirito iniziava a spegnersi.
La settimana scorsa, lunedì pomeriggio, il suo morale lo ha abbandonato completamente poiché non poteva accettare di dipendere in tutto e per tutto dagli altri, nonostante fosse circondato da persone che lo amavano molto.
Tutte le sere, quando vado a fare la passeggiata con i miei cani, mi aspetto di vedere all'angolo della strada la sua motoretta e sento la sua voce, con quella cadenza caratteristica.
Il suo sorriso, i suoi modi cordiali, non saranno dimenticati.




Poiché, per fortuna, ho ripreso a lavorare, mi rimane veramente poco tempo per aggiornare il mio blog. Quando apro il computer, perdo tantissimo tempo a ripulire le e-mail ed entrando in facebook ne perdo almeno altrettanto a condividere appelli animalisti, oltre che qualche post politico.
Le situazioni si accavallano, quelle personali con quelle ambientaliste e politiche attuali ed il tempo è veramente poco; le cose da dire sarebbero troppe ed a volte preferisco chiudere il pc rimandando ad un tempo libero che non arriva mai. Faccio anche volontariato in due gruppi, qui in paese ed anche questo contribuisce a togliermi un poco di spazio per me.
Ora, guardando le modifiche del blog, ho trovato dei commenti ormai vecchi che non avevo mai letto e sono rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire che c'è chi sta leggendo tutto il mio blog. Immagino che sia una persona con santa pazienza, davvero!!
Le notizie per quanto riguarda la mia attività dello scrivere sono belle: avere Sarah a casa ha significato, da parte sua, un po' di suo tempo sacrificato per elaborare graficamente tutto ciò che era rimasto incompleto. Ha inserito foto, impaginato, fatto copertine e retro e spedito tutto il materiale a Boopen, ora Photocity. Arrivate le bozze, ha dato il via alla pubblicazione di due libri e bloccato un terzo per migliorare le immagini (fotografie scattate da lei) dell'interno.
Quindi stiamo aspettando la pubblicazione de "L'Archiatra - volume quarto" e  "La Porta del Sole"; deve modificare "La Legge di Maat". Inoltre vediamo se prima che riparta riusciamo a preparare "Io sono la tigre".
Con "La Piramide del Sole" mi sono fermata.
Un po' le situazioni personali mi distraggono e quindi non riesco a scrivere in situazione di stress; inoltre, parlando  dei Maya devo approfondire qualche lettura, prima di rimettermi a scrivere.
Per quanto riguarda il lavoro di Progetto Koala, per fortuna sto seguendo tre famiglie con in tutto 6 bambini: questo è veramente il lavoro che mi ispira di più. Mi rende veramente felice stare con i bambini ed ogni tanto mi ritrovo a pensare che l'unico errore che rimprovero a mio padre nei miei riguardi è proprio quello di non avermi lasciato fare le magistrali: troppi maestri, in famiglia, mi aveva risposto, cerca di fare un'altra scuola. La scuola commerciale che ho frequentato mi ha permesso, dopo il diploma, di trovare lavoro senza concorsi, ma il mio vero istinto era quello di passare del tempo con i bambini.
Comunque aver fatto volontariato mi ha aiutato a non smettere di sentirmi pari a loro ed ora, a 56 anni, mi ritrovo a pensare, alla sera, quello che potrei inventarmi per divertirli. Avere in casa tutto l'occorrente per poter fare laboratori creativi, mi aiuta in questo.
Per la festa di Halloween abbiamo preparato borsine decorate per la raccolta dei dolcetti ed è stato un trionfo, ieri sera. Avevo preparato anche sacchetti con dolcetti da distribuire e li ho visti divertiti vedendo gli addobbi di casa. Ora sto già pensando al Natale e mi diverto già a pensare a cosa può stupirli.
Altre situazioni incombono sul quotidiano ma queste ognuno di noi le deve affrontare nel buio, o nella luce,  della propria coscienza.
Per il momento gli aggiornamenti sono tutti qui; quando i libri saranno pronti almeno on-line ve lo farò sapere.
Vi saluto con il noto monito: leggete, leggete, leggete. Qualunque cosa, i fumetti, i quotidiani, le notizie on-line; non permettete a nessuno di addormentare la vostra mente; rinunciate alla televisione e leggete. Siate indignati, siate vivi e le morti non vi toccheranno.



Saturday, October 01, 2011

Con il rientro di Sarah, anche se non so esattamente per quanto tempo resterà a casa, mi auguro di poter stampare uno dei nuovi racconti.
Pronti ci sono, infatti, ormai troppi lavori tenuti in sospeso non per colpa nostra.
Avevamo, infatti, preso contatti con una giovane editrice che avrebbe dovuto elaborare graficamente il testo de "La Legge di Maat" e de "La Porta del Sole", terminati già da alcuni mesi. Inspiegabilmente, a settembre ancora non era pronto nulla e così è saltata la possibilità di fare le presentazioni in occasione delle B-Days, le giornate delle biblioteche organizzate dalla provincia di Reggio Emilia. Pazienza.
Ora, pronti, ci sono: il quarto volume de "L'Archiatra", che porta a compimento tutto il viaggio iniziatico iniziato (scusate il gioco di parole) ben cinque anni fa; "La Legge di Maat", "La Porta del Sole" e, ultimo lavoro, "Io sono la tigre" che fanno parte del ciclo di Costanza, la protagonista de "Il Canto del Bisonte Bianco" e che con il cross-over è presente nel quarto volume de "L'Archiatra". Il percorso di Costanza non è ancora finito, poichè ho iniziato a scrivere "La Piramide d'Oro", lasciato in sospeso per dare spazio a "Io sono la tigre". Percorso di sogni premonitori e di morti e rinascite che attraversano vari secoli che hanno visto calcare il suolo terrestre popoli come gli Egizi, i Celti, i Tibetani ed gli Aztechi.
Mi auguro di avere al più presto nuove notizie da postare.
Nel frattempo vi lascio con l'ormai noto motto: leggete, leggete e leggete. Non permettete ad alcun arconte di addormentare la vostra mente. Ribellatevi alle falsità, ribellatevi alle ingiustizie, ribellatevi alla anestesia imperante. E non permettete ad alcuno di cucirvi la bocca e tapparvi le orecchie. Siate sempre vigili poiché solo se avrete la mente sveglia le morti non vi toccheranno ...

Friday, August 26, 2011

IN RICORDO DI FRANCESCO GENNARI

All'Istituto Toschi di Parma si aggirava, qualche anno fa (diciamo fino a 11 anni fa) un ragazzino con i capelli lunghi ed un profilo inconfondibile. Aveva l'aria del glorioso eroe che ogni ragazzo ed ogni ragazza avrebbe voluto avere come amico. Faceva parte di un gruppetto di giovani artisti che tutto l'istituto conosceva e riconosceva da lontano. Artista di fumetti, all'università di Bologna, dalle ultime notizie in mio possesso, aveva conseguito la laurea in lingue orientali. Vengo a sapere che aveva aperto un negozio di abbigliamento in pieno centro a Parma. Frequentava ancora il gruppo di amici artisti ed aveva un folto gruppo di amici. Ma negli ultimi anni ha dovuto affrontare dolori che nessuno dovrebbe affrontare in età giovane ... perduti i genitori, chissà, forse ha sentito che tutti gli sforzi per raggiungere le mete che aveva raggiunto non avevano salvaguardato l'incolumità dei suoi affetti più cari. Perduta la visione della vita, si è perduto lasciando due fratelli sprofondati ancor di più nella disperazione.
Genna (così ti chiamavano Sarah ed i vostri amici), mi spiace che tu non abbia avuto la dolcezza di qualcuno, al tuo fianco, che ti parlasse e riuscisse a farti vedere quanto sia bella la vita e quanto valore abbia; mi spiace che tu non abbia ascoltato parole di conforto e di forza; mi spiace che tu non abbia ascoltato, nel tuo cuore, quello che ti avrebbero detto i tuoi genitori. Da genitore avrei potuto dirti che non ha importanza se la mamma o il papà non ti sono vicini materialmente; il loro amore non ti aveva abbandonato e non ti avrebbe abbandonato mai. La vita è talmente bella, è un dono che ti avevano fatto e tu avevi fatto loro il dono di nascere. Ora sei con loro e forse il dolore che provavi si è affievolito; dal posto dove ti trovi, manda una carezza ai tuoi fratelli e sussurra loro parole di conforto e di forza. Oggi ci sarà il tuo ultimo viaggio in questo mondo materiale. Vola in alto e sorridi, lasciando una carezza leggera a tutti quelli che ti hanno conosciuto.

Friday, May 06, 2011

La nostra Costituzione - continua

Prosegue il nostro viaggio nella nostra Costituzione, a memoria di ciò che stiamo rischiando di perdere ...

Art. 57
Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale, salvi i seggi assegnati alla circoscrizione estero.
Il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici, sei dei quali eletti nella circoscrizione estero.
Nessuna regione può avere un numero di senatori inferiore a sette; il Molise ne ja due, la valle d'Aosta uno. La ripartizione dei seggi tra le Regioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione estero, previa applicazione delle disposizione del precedente comma, si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.

Art. 58
I SENATORI SONO ELETTI A SUFFRAGIO UNIVERSALE E DIRETTO DAGLI ELETTORI che hanno superato il venticinquesimo anno di età.
Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno.

Art. 59
E' senatore di diritto a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.

Art. 60
La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni.
La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra.

Art. 61
Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti. La prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni.
Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti.

Art. 62
Le Camere si riuniscono di diritto il primo giorno non festivo di febbraio e di ottobre.
Ciascuna Camera può essere convocata in via straordinaria per iniziativa del suo Presidente o del Presidente della Repubblica o di un terzo dei suoi componenti.
Quando si riunisce in via straordinaria una Camera, è convocata di diritto anche l'altra.

Intanto meditiamo su questi articoli e sui precedenti.

Ricordiamoci sempre che nelle Camere dovrebbero sedere persone elette direttamente dai cittadini e non come sta avvenendo ora, con la legge elettorale chiamata "Porcellum".
Nessuno ha il diritto di mettere a sedere nelle Camere, per decidere le sorti del Paese, gli amici suoi, gli avvocati suoi, i dentisti suoi .........

Saturday, April 30, 2011

La nostra Costituzione - continua

Art. 48
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
IL VOTO è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio E' DOVERE CIVICO.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Art. 49
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Art. 50
Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.

Art. 51
Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.
Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.

Art. 52
La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l'esercizio dei diritti politici.
L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.

Art. 53
TUTTI SONO TENUTI A CONCORRERE ALLE SPESE PUBBLICHE IN RAGIONE DELLA LORO CAPACITA' CONTRIBUTIVA.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Art. 54
TUTTI I CITTADINI HANNO IL DOVERE DI ESSERE FEDELI ALLA REPUBBLICA E DI OSSERVARNE LA COSTITUZIONE E LE LEGGI.
I CITTADINI CUI SONO AFFIDATE FUNZIONI PUBBLICHE HANNO IL DOVERE DI ADEMPIERLE CON DISCIPLINA ED ONORE, PRESTANDO GIURAMENTO NEI CASI STABILITI DALLA LEGGE.

Art. 55
Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla Costituzione.

Art. 56
La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e DIRETTO.
Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno della elezione hanno compiuto i venticinque anni di età.
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.